Leggevo questa cosa, mi ha colpito. Che ne pensate?
martedì, dicembre 25, 2007
"Per lui le parole avevano sempre un valore, parlava quando voleva qualcosa, e allora le sue parole esigevano, oppure mi parlava di qualcosa che l'angustiava, e allora non c'erano parole ambigue - com'è raro incontrare una persona le cui parole valgono! Sarà stato il mio odio contro ogni forma di mercantilismo a spingermi alla ricerca di tali parole. Il tira e molla delle parole, l'abitudine di buttarle fuori per poi riprendersele subito dopo, i loro labili contorni, il loro trascolorare, il loro dissolversi mentre tuttavia sono ancora lì, la loro frattura prismatica, la loro iridescenza, il loro correre via all'avventura prima che esse stesse lo vogliano, la viltà alla quale vengono piegate, il loro contegno servile - com'ero stufo di questa mortificazione delle parole, io che le prendevo tanto sul serio da rifiutarmi perfino di deformarle per gioco: io le volevo intatte e in tutta la loro forza. Mi rendevo conto che ognuno le adoperava a modo suo. La deformazione che non era dovuta a mala fede, che non era fatta per gioco, che conferiva alla parola proprio l'aspetto falso che corrispondeva a quello del parlante, la deformazione che la metteva a nudo e diventava il parlante stesso - una simile deformazione io la rispettavo e la lasciavo intatta com'era, non avrei osato toccarla e soprattutto mi ripugnava addirittura l'idea di spiegarla. Ero soggiogato dalla terribile serietà delle parole, che valeva in ogni lingua e aveva il potere di rendere intangibile ogni lingua".
E. C.
Il gioco degli occhi
Il gioco degli occhi
p.s.: buon natale a tutti
mutazioni rigattieriche
venerdì, dicembre 14, 2007
...pensate un po' che tipo di mutazioni può assumere viarigattieri, per una cena ad esempio, chissà poi per un pranzo di natale...
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16 dicembre 2007: terzo pranzo di natale di viarigattieri
venerdì, dicembre 07, 2007
Una terza edizione è tempo di bilanci. Significa passione, continuità, costanza, conferme, ma non esclude cambiamenti. Questo post, a tanta troppa distanza dall'ultimo (ma quanta acqua è passata sotto i ponti, nel frattempo..), è l'annuncio ufficiale, a diversi giorni di distanza, di un grande avvenimento che ha caratterizzato la storia di viarigattieri.
Il pranzo di natale è un evento più unico che raro, sorto addirittura dopo un anno di vita rigattiera, proprio perchè era necessario un po' di rodaggio prima di gettarsi nella marea festaiola. Nel 2004 infatti, come riportano le cronache, non venne organizzato; si era in quello che è noto come "il periodo d'oro di viarigattieri", o anche il periodo doro, per vari motivi: l'entusiasmo iniziale, la novità della vita in comune, la presenza continua e costante di tante persone molto vicine che ora sono sparse per il mondo. Il 2005 fu l'anno dell'innovazione, col pranzo di natale i cui cartelli originali continuano a costituire parte dell'arredamento di casa nostra. E fu un successone. Poi venne la seconda edizione, quella del 2006, avversata, osteggiata, organizzata addirittura dall'estero nel disinteresse generale, ma che alla fine coinvolse tanti e tante persone che passarono un tempo ameno (memorabile una cacca di pavan che abitò il cesso di viarigattieri per giorni e giorni).(pavan è una dolce fanciulla, per chi non la conoscesse). E adesso questa terza edizione, il pranzo di natale 2007, in un'atmosfera mutata: rigattieri laureati, laureandi, addirittura dottorandi. C'è chi è partito; c'è chi partirà a breve; c'è chi è tornato e anche chi tornerà a breve. C'è chi pensava che questa potesse essere l'ultima edizione dei pranzi di natale di viarigattieri; e certo neanche questo è da escludere. Ciò che è sicuro è che sarà una grande festa, e che tutti gli amici dei rigattieri sono calorosamente invitati a partecipare, perchè c'è proprio voglia e bisogno di un grande e memorabile pranzo di natale.
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Sometimes somebody even works
lunedì, novembre 19, 2007
...ma che ve pare che ve stavo a guardà a voartri, neolaurati, co' tutte 'ste vittorie, 'ste vincite, manco fosse er superenalotto?...
...ahò ma per chi m'avete preso, per pulcinella? io tengo famiglia, tengo. E mò ve la do io una lezione, tié!...
...lo stagista si appresta a trasformarsi nel primo vero e proprio LAVORATORE, co' tanto de contratto. Ahò!...
...ahò ma per chi m'avete preso, per pulcinella? io tengo famiglia, tengo. E mò ve la do io una lezione, tié!...
...lo stagista si appresta a trasformarsi nel primo vero e proprio LAVORATORE, co' tanto de contratto. Ahò!...
di questo ed altro ancora si tratta, quando si ha a che fare con
VIARIGATTIERI
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en plein DOCTOR HOUSE
venerdì, novembre 16, 2007
Onore al Capo, e al suo cappello e al suo capo,
che veste per noi da oggi i panni del
Dottor Stranamore
Palermino, Palermino,
sei piu bello di Torino
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Doctor House
lunedì, novembre 05, 2007
Signore e Signori
Viarigattieri è felice di annunciarvi
il primo grande passo per diventare una vera
Doctor House
Da un lato Greg con la sua adorata opera omnia di Pasternak e il suo nuovisssimo cilindro veste i panni del Dr Zivago.
Dall'altro Ferrar8, uomo di mondo, con il suo nuovisssimo cappello australiano veste i panni del Dr Jones.
Questo e altro per voi prossimamente su
VIARIGATTIERI.
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una casa affollata e umida
domenica, ottobre 28, 2007
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Mezzo lustro e qualcosa...
lunedì, ottobre 22, 2007
Tre giorni dopo le lauree rigattieriane
Tre giorni prima della nascita di Maciste
Tre anni di Viarigattieri
Il Poliglossa - custode del tempo
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tammurriata milanese
giovedì, ottobre 18, 2007
"Io nun capisco, ê vvote, che succede...
e chello ca se vede,
nun se crede! nun se crede!
E' nato nu criaturo niro, niro...
e 'a mamma 'o chiamma Giro,
sissignore, 'o chiamma Giro... "
Signore e signori, i Rigattieri tutti sono lieti, orgogliosi, e festanti nel dare a tutti voi la notizia della nascita del primo vero figlio rigattiere:
Maciste non è nero, non è figlio di uno sbarco americano, ma è un miracolo comunque se pensate che il padre è Happy!!! Ecco come la città di Pisa ha accolto la notizia, organizzando una manifestazione straordinaria in pieno ottobre.
A lui e a donna M. i nostri più enormi auguri, in attesa di Maciste tra la mondezza rigattieriana!!!!!!
...Maciste, quante cose dovremmo dirti...quante cose dovresti sapere...ma come farlo qui, come farlo ora? Ora che sei poco più che un nutrico, che non capisci niente, col padre che ti ritrovi poi, sai quanto tempo dovrai penare prima di poter capire qualche cosa? Meno male che c'è tua madre và...
Sappi, o Maciste, che quando vorrai ci troverai, fra qualche anno, fra tanti anni, non ci dimenticheremo di te. Se internet esisterà ancora, tu troverai su un google del futuro festeggiato fin dall'inizio il tuo successo, il tuo trionfo, il tuo inizio in questo mondo! Evviva Maciste e i suoi 4,265 kg!!!
per dovere di cronaca, per gli annali storici, riportiamo il sms che diede l'annuncio: "Breaking news - Milano, ore 18.57, è nato Maciste, sanamente arrabbiato con il mondo. Il personale medico si è complimentato per i suoi meravigliosi 4.265 kg. Donna M. e Happy esausti commentano: il prossimo lo adottiamo!"
p.s.: per l'occasione, lamati ha commentato: è nato maciste e io sono vestita da battona! che vergogna...
p.s.2: il capo smentisce lamati, che invece sta benissimo ed è bellissima come sempre, ma di più proprio per maciste!
e chello ca se vede,
nun se crede! nun se crede!
E' nato nu criaturo niro, niro...
e 'a mamma 'o chiamma Giro,
sissignore, 'o chiamma Giro... "
Signore e signori, i Rigattieri tutti sono lieti, orgogliosi, e festanti nel dare a tutti voi la notizia della nascita del primo vero figlio rigattiere:
è nato Maciste!!!
Maciste non è nero, non è figlio di uno sbarco americano, ma è un miracolo comunque se pensate che il padre è Happy!!! Ecco come la città di Pisa ha accolto la notizia, organizzando una manifestazione straordinaria in pieno ottobre.
A lui e a donna M. i nostri più enormi auguri, in attesa di Maciste tra la mondezza rigattieriana!!!!!!
...Maciste, quante cose dovremmo dirti...quante cose dovresti sapere...ma come farlo qui, come farlo ora? Ora che sei poco più che un nutrico, che non capisci niente, col padre che ti ritrovi poi, sai quanto tempo dovrai penare prima di poter capire qualche cosa? Meno male che c'è tua madre và...
Sappi, o Maciste, che quando vorrai ci troverai, fra qualche anno, fra tanti anni, non ci dimenticheremo di te. Se internet esisterà ancora, tu troverai su un google del futuro festeggiato fin dall'inizio il tuo successo, il tuo trionfo, il tuo inizio in questo mondo! Evviva Maciste e i suoi 4,265 kg!!!
per dovere di cronaca, per gli annali storici, riportiamo il sms che diede l'annuncio: "Breaking news - Milano, ore 18.57, è nato Maciste, sanamente arrabbiato con il mondo. Il personale medico si è complimentato per i suoi meravigliosi 4.265 kg. Donna M. e Happy esausti commentano: il prossimo lo adottiamo!"
p.s.: per l'occasione, lamati ha commentato: è nato maciste e io sono vestita da battona! che vergogna...
p.s.2: il capo smentisce lamati, che invece sta benissimo ed è bellissima come sempre, ma di più proprio per maciste!
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Tempo di mutazione
venerdì, ottobre 12, 2007
Nessuno immaginava che alla fine sarebbe successo.
È stato un lento, e silenzioso, avvicinamento. Il tempo scorreva inavvertito. Era un po’ come viaggiare in nave: guardi sempre quella linea scura all’orizzonte, la lingua di terra d’approdo, e sembra che lei si allontani progressivamente, invece di avvicinarsi. Poi, una mattina, uscendo in coperta, scopri che il porto è vicino, e ti tocca arraffare di corsa le valigie per scendere.
Oggi i Rigattieri sbarcano. Non tutti, per la precisione.
Ma è il nucleo duro, storico e resistente a sciogliersi dal torpore di cinque anni universitari.
Cosa succederà dopo è difficile immaginarselo: sarà come tutti prevedono, o magari succederanno cose impreviste. Mai star sicuri, coi Rigattieri.
Viviamo ancora nell’attesa di ciò che sarà. Che non si è ancora compiuto.
Saranno loro, i Rigattieri, a raccontarci com’è andata. Noi restiamo qui in ascolto ad aspettare. In questo tempo di mutazione.
Dopo di che, li seguiremo nelle prossime forme che assumeranno, tenendo presente che una sola cosa rimarrà identica e immobile: questo luogo, questa casa immaginaria, un po’ radical chic, un po’ fashion victim, sanamente isterica.
Ma non vi preoccupate, l’attesa durerà poco.
Come with us
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What the Rigattieri eat
domenica, settembre 30, 2007
Ci ispiriamo a una recente inchiesta del time, e vi facciamo vedere di cosa si cibano i rigattieri.
Italy: The Rigattieri family of Toscana
Food expenditure for one week: 94.37 Euros
Favorite foods: bananas, poccò, pasta, potatoes
Italy: The Rigattieri family of Toscana
Food expenditure for one week: 94.37 Euros
Favorite foods: bananas, poccò, pasta, potatoes
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pioggia su via rigattieri
martedì, settembre 18, 2007
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schizzi su via rigattieri
domenica, settembre 16, 2007
Mi rimproverano di non scrivere più su questo blog, anzi mi rimproverano di non saper scrivere affatto. Allora prendo in mano questa penna multitasti e dedico questo post a quello che, secondo l'opinione del capo, sarò io tra qualche anno....
Niente di particolare, solo uno schizzo di scene quotidiane in via rigattieri...
Uno dei personaggi del nostro palcoscenico si chiama M. È un ragazzo, forse un signore, che passa le sue giornate sfrecciando sulla sua bicicletta. Recentemente, mentre meditavo di dare fuoco alla mia tesi, cercando un accendino ritrovo un vecchio pezzo di cartone con qualche annotazione. La carta era ingiallita e un po' bruciata e, per amore dei dettagli - quelle cose superflue che piacciono al capo - vi dirò che si trovava in cucina. Sempre per amore dei dettagli - anzi per ossessione dei dettagli - vi dirò anche che si trattava di un rotolo di cartaigienica srolotato annotato a mano. Uno di quelli che si trovano spesso nella cucina di tutte le case per bene.
Riporto di seguito qualche passo tratto dal rotolo ritrovato, ma non mi assumo alcuna responsabilità.
«Sfreccia sulla sua bici da ragazzino il trentenne grasso dalle codine d'oro. Oggi è stato al mare: Ho lo zainetto del mare, dice alla ragazza del pane.
Hai preso il sole?
Si, e mostra il ventre rotondo che è un peperone rosso gigante. Sale sulla bici e poi grida, come al solito... Oh gallinaccia di merda... Scappa via portandosi dietro la sua finta rabbia. Questo ragazzo si chiama M. ed è figlio di un giudice potente...
M. è scemo, così si dice. M. grida, M. odia le donne, perché non glielo hanno spiegato mai cosa sono le donne. Le donne lo irritano, ma a volte lo irritano anche gli uomini.
Il giorno in cui era andato al mare aveva due codini ai lati della testa, per il caldo diceva. Ne era abbastanza compiaciuto, quasi quanto lo era del suo zainetto. Gli chiesero cosa contenesse e lui rispose che c'era un panino che aveva preparato l'anno scorso in occasione della sua ultima gita al mare. Nessuno gli credette naturalmente. Io lo ascoltavo dalla finestra e più della sua affermazione mi stupiva il fatto che nessuno ci credesse. Io gli credetti, senza alcuna esitazione.
M. compra il pane da G., il latte e qualche altra cosuccia. Tre panini, una confezione di latte fresco e zucchine, peperoni o cicoria a seconda delle stagioni. Ogni volta un rito si ripete: M. entra nel negozio, è gentilissimo, saluta, chiede come va, fa dei complimenti, con quel suo bel viso tondo e rossastro fa quasi tenerezza. Si intrattiene amorevolmente con la commessa, è una persona deliziosa. Compra e va via. Ma se il venditore è una donna, M. non resiste. Esce dalla bottega con un ghigno stampato sul volto, appena sale sulla sua bici da ragazzino, guarda la donna e grida una delle sue frasi ormai famose nel vicinato: gallinaccia di merda, ti caco sul petto; vacca sfondata.... La fantasia di M. non ha limiti, questo va detto.
M. non beve, è un ragazzo tranquillo e pacifico. Va in chiesa dice lui, aiuta il prete a vestirsi e ha un sacco di amici. Ma le donne lui non le capisce, ci proverebbe se qualcuno gli spiegasse cos'è una donna. Quando si rende conto di avere a che fare con una donna - e questo non è facile per uno che non sa cos'è una donna - comincia a gridare, si trasforma, ammazzerebbe chiunque, deruberebbe, distruggerebbe ogni superfice toccata dalle donne, ogni cosa su cui si sia posato lo sguardo o il desiderio di una donna. M. le donne le odia per davvero. Questo tutti lo sanno. C'è chi sostiene che abbia una mente matematica incompresa, che scriva poesie di straordinaria bellezza, che sia un campione di scacchi. Ma le donne, lui, le odia davvero»
Ecco qualche frammento riportato dal foglietto in questione. A questo punto mi sento di lanciare un appello:
AIUTIAMO M. A CAPIRE LE DONNE...
A volte quello che sembra un problema di follia è solo un problema di comunicazione.
Commenti e suggerimenti sono altamente graditi... Se avete testimonianze sulla vita di M. non esitate. Anzi, raccontate tutti il vostro M.
E adesso Addio, addio per sempre...
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mai-a-letto
venerdì, settembre 14, 2007
Bologna, si infiamma lo scontro sulla moschea
Calderoli: "Un maiale-Day contro l'Islam"
il vicepresidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli, con una proposta delle sue: "Fin da subito metto a disposizione del comitato contro la moschea sia me stesso che il mio maiale per una passeggiata sul terreno dove si vorrebbe costruire, esattamente come a suo tempo feci in quel di Lodi".
La notizia ha creato qui non poche perplessità, ma soprattutto ci si chiede perché mai Calderoli per un maiale-day abbia bisogno di portar con sé un maiale.
Dalle Rabbie,
affezionatissimo Poliglossa
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"Mi ricordo tutto..." di Antonio Pisapia
venerdì, agosto 24, 2007
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indovinello
lunedì, agosto 20, 2007
C'è una parola che potrebbe fare impazzire i grammatici, sintattici, linguistici, ortografi italiani. Ci hanno sempre insegnato che il contrario di buono è cattivo, il sinonimo di bello è gradevole, piacevole, e così via. C'è però una parola assai strana che apparentemente non segue queste regole, poichè il suo sinonimo è contrario, mentre contrario è invece sinonimo. Quale?
p.s. leggendo agota kristof succede anche questo. Ah, siamo in dirittura d'arrivo per la tesi, non vi preoccupate..
p.s.2: molti di voi, ben più colti e consci della lingua italiana di noi, sorrideranno di fronte a questo gioco da bambini..noi invece conserviamo lo stupore anche di fronte alle scoperte più elementari..
p.s. leggendo agota kristof succede anche questo. Ah, siamo in dirittura d'arrivo per la tesi, non vi preoccupate..
p.s.2: molti di voi, ben più colti e consci della lingua italiana di noi, sorrideranno di fronte a questo gioco da bambini..noi invece conserviamo lo stupore anche di fronte alle scoperte più elementari..
ATTENZIONE SSìORE E SSìORI! I GENTILI PARTECIPANTI SONO PREGATI DI COPRIRE I COMMENTI PRECEDENTI SE INTENDONO PARTECIPARE AL GIOCO, POICHE' RISCHIANO FORTEMENTE DI FARSI INFLUENZARE E/O DEVIARE I PROPRI PENSIERI E/O IPOTESI! SIAMO INFATTI DOTATI DI ASTUTISSIMI FREQUENTATORI E/O PARTECIPANTI CHE POTREBBERO SVIARVI, CORROMPERVI, COMPROMETTERVI, ECC. ECC! ATTENZIONE SSìORE E SSìORI!
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Yoga
venerdì, agosto 10, 2007
Ogni tanto noi rigattieri amiamo condividere con voi alcuni brani musicali, spezzoni di film, o piccoli testi letterari che ci piacciono, che ci hanno colpito, e così via. Questa volta si tratta di una vera e propria folgorazione. La poesia che vogliamo regalarvi oggi è particolarmente illuminante, sagace, sbarluccicante oseremmo dire (quasi anodina). E' opera di un autore contemporaneo che bazzica i nostri lidi, che avete conosciuto in questo blog con uno pseudonimo che non intendiamo ripetere. Oggi lo trattiamo da poeta, qual è. E il poeta Dario Ferrari ha creato quest'opera immortale che supera in letterarietà ogni altro scrittorucolo che egli stesso può prendere a modello, e avrà ragione dei tempi e dei luoghi, nei secoli dei secoli. Essa è tutelata dal diritto d'autore, essendo già stata pubblicata in un libro che potrete trovare nelle migliori edicole librerie supermercati aeroporti aree di servizio caffé letterari carnezzerie farmacie e parafarmacie d'Europa. Per noi, qui, vige il copyleft viarigattieri productions ®, poiché questi versi sono nati proprio fra le nostre quattro mura. Che essa possa diffondersi, dunque, purché nessuno se ne appropri, e ricordi sempre, con essa, l'imperituro nome dell'Autore suo.
POESIA
YOGA
Anelo il Nirvana
in posizione audace
sul tappetino rosso.
In posizione estrema
col rischio sottile
di catarsi addosso.
in posizione audace
sul tappetino rosso.
In posizione estrema
col rischio sottile
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Palermo by night
martedì, agosto 07, 2007
Per chiudere il cerchio rispetto al post di qualche settimana fa, ho sentito ieri sera nello spiazzo antistante il ccp agricantus, che d'estate di notte diventa isola pedonale, un concerto di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, Musica Nuda, molto molto bello. In una Palermo resa deserta da un vuoto istituzionale e culturale, l'agricantus di ieri sembrava riportare alla città che fu, agli occhi di un adolescente, poco meno di dieci anni fa. Le facce, come spesso in questi posti, sono quasi sempre le stesse, ma le sedie non sono bastate a soddisfare la voglia di un pubblico affamato di vita notturna cui la città, onestamente, non offre tanto di questi tempi. Certo, prima che di Kals'art si parli, per carità, perchè il popolo freme per la scoppiettante estate del comune di Palermo. Se si ascolta bene, passeggiando, è tutto un vocìo nelle strade e nei vicoli che sussurra: Kha-led! Kha-led! Pare che la politica dei grandi eventi (...) si sia imposta come unica via per l'amministrazione culturale di questa città, per cui oltre a questi non rimane spazio per molto altro. Villa Filippina? Cose passate. Il cinema allo Spasimo? Soldi sprecati. Teniamoci Palazzo Bonagia, splendore di macerie rese magiche da giochi di luce, ad ammannirci pallossissimi monologhi letti che si spacciano per spettacoli teatrali. E allora la lunga resistenza dell'Agricantus, che punta sul basso costo d'ingresso e, fondi permettendo, su spettacoli popolari e di qualità, assorbe una minuscola fetta di quella città che vorrebbe respirare un'aria diversa, e che invece sta trattenendo il fiato da troppo tempo.
Anche Petra Magoni e Ferruccio Spinetti giocano, ça va sans dire. Lui è l'ex contrabbassista degli Avion Travel, parla come Troisi, e non serve altro per rendercelo simpatico. Lei è pisana (non d'adozione, pisana vera!), ha una splendida voce e si diverte come una pazza, ricordando pazzamente talvolta, con certe smorfie, la pisanità di NW. Che sia di Ponsacco anche Petra Magoni? Comunque questo concerto chiude un cerchio, non solo perché parliamo di bei concerti estivi in città deserte, che iniziano entrambe con la P (come anche Ponsacco del resto), ma perché Petra è pure moglie di Stefano Bollani. E allora che vi aspettavate? E' chiaro che giocano, si divertono, e fanno divertire pure noi.
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Il peso della conoscenza
domenica, luglio 29, 2007
Problema: dati 3 rigattieri e un rigattiere estivo temporaneo, assegnare a ciascuno di essi, in ordine decrescente, peso e altitudine - desiderabile o meno.
Una volta per tutte, io non voglio sapere molte cose. - La saggezza traccia dei limiti anche alla conoscenza.
Nietzsche, Crepuscolo degli idoli.
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pisa by night
domenica, luglio 22, 2007
Secondo me non è bello che in italiano distinguiamo tra il verbo suonare e il verbo giocare. anzi secondo me è addirittura significativo, di qualcosa di molto confuso che però avverto e che ha a che fare con l'accademia e il vaticano (con buona pace di mauro, fedele a se stesso, con cui ieri abbiamo discusso a lungo). una certa cappa oppressiva, comunque, che ci rende tristi quando non dovremmo esserlo, e che non ci permette di comprendere pienamente certe cose. e di lavorare in maniera più bella e profonda al tempo stesso.
in una pisa deserta, tutti partiti, pochissimi rimasti a lavorare o a fare la tesi (o entrambe, mix micidiale), ieri sera in piazza dei cavalieri ho sentito stefano bollani in trio. che devo dire, che suonava? suonava. così però uno non capisce, si perde metà del significato. probabilmente è banale dirlo - scriverlo, poi - ma quello si divertiva come un pazzo. no, vero. si vede quando uno babbìa perché comunque sta facendo uno spettacolo, e quando si sganascia. quello si sganasciava insieme agli altri musicisti - che per giunta erano danesi, mica ci vuole poco a fare divertire i danesi. insomma, stefano bollani non è che suona, stefano bollani spielt, plays, joue, senz'altro. altrimenti uno non capisce. e a non capire siamo i paesi più babbasoni d'europa: italia e spagna. quello suona (lo stesso verbo che si usa per il campanello, rendiamoci conto), diciamo noi. in spagna toca, che forse è anche peggio. tocca. ma che tocca? invece stefano bollani gioca, gioca proprio, e - sarà banale, oh - se uno a giocare fa concerti così, io non posso non pensare che tutti dovrebbero giocare in continuazione.
graduation time
venerdì, luglio 13, 2007
Tempo di lauree, signore e signori! E' normale che questo blog rimanga a lungo senza nuovi sensazionali post.
Non dovete avercela con noi.
Vorremmo vedere voi, nei nostri panni!
Tsè.
Qui la gente si laura..no no no, tranquilli, mica noi..no, i rigattieri non si laurano. E' presto, diciamoci la verità. A noi ci piace fare gli studenti. Se non facciamo gli studenti che facciamo?
no no no, non scherziamo...poi bisogna lavorare, sbarcare il lunario, portare a casa la pagnotta, e tutti quei luoghi comuni da lavoratori...no, non scherziamo. Ma non è sindrome di peter pan, attenzione! Noi non siamo né vogliamo rimanere bambini. Siamo solo dalla parte di Alberto in quel film di fellini..che poi ritorna in quella canzone di Bobo Rondelli che ci piace tanto..sì insomma, siamo o vorremmo essere un po' vitelloni. Però siccome le cose non ci riescono proprio bene, siamo un po' più vitellozzi che vitelloni. Ma fa niente...lavoratori, comunque, proprio no. Due li abbiamo mandati a lavorare; a uno gli abbiamo proprio fatto cambiare paese, per vedere se oltralpe magari si riuscisse a fare qualcosa in meno, essendo pagati un po' di più...l'esperimento può dirsi parzialmente riuscito (forse). Dell'altro, mama mia, non voglio neanche narrare, perchè lo mandammo in prova, da stagista, e ci torna padre..insomma direi che non siamo fatti proprio per lavorare. (cazzo, qui la digressione s'è fatta lunga. La chiudo).
E quindi dicevo che siccome siamo studenti, e ci piace fare gli studenti, allora stiamo a guardare gli altri che si laurano. E di tanto in tanto, aggiungiamo qualche parola anche ai nostri lavori. Questo sì, questo si può affermare (tanto non è compromettente): con espressione orenda ancorché efficace, possiamo dire che da qualche tempo I RIGATTIERI SONO IN TESI. Ecco svelato il mistero. Ecco perché vi lasciamo tanto tempo senza nostre notizie. Ecco perchè aggiorniamo di rado il blog, e spesso con post brevi. Tutto qua, siamo in tesi. Capita a tutti, prima o poi. Confidiamo però nel fatto che c'è chi non ne esce mai.
Insomma, post brevi, capito? Per questo, dopo queste quattro parole (mi dovete scusare, sono in tesi, non ho mica tempo da perdere sul blog, io, mettetevi nei miei panni, tsè), vi mettiamo un video, così vi passate il tempo. E scusateci, eh. E vogliateci bene.
Non dovete avercela con noi.
Vorremmo vedere voi, nei nostri panni!
Tsè.
Qui la gente si laura..no no no, tranquilli, mica noi..no, i rigattieri non si laurano. E' presto, diciamoci la verità. A noi ci piace fare gli studenti. Se non facciamo gli studenti che facciamo?
no no no, non scherziamo...poi bisogna lavorare, sbarcare il lunario, portare a casa la pagnotta, e tutti quei luoghi comuni da lavoratori...no, non scherziamo. Ma non è sindrome di peter pan, attenzione! Noi non siamo né vogliamo rimanere bambini. Siamo solo dalla parte di Alberto in quel film di fellini..che poi ritorna in quella canzone di Bobo Rondelli che ci piace tanto..sì insomma, siamo o vorremmo essere un po' vitelloni. Però siccome le cose non ci riescono proprio bene, siamo un po' più vitellozzi che vitelloni. Ma fa niente...lavoratori, comunque, proprio no. Due li abbiamo mandati a lavorare; a uno gli abbiamo proprio fatto cambiare paese, per vedere se oltralpe magari si riuscisse a fare qualcosa in meno, essendo pagati un po' di più...l'esperimento può dirsi parzialmente riuscito (forse). Dell'altro, mama mia, non voglio neanche narrare, perchè lo mandammo in prova, da stagista, e ci torna padre..insomma direi che non siamo fatti proprio per lavorare. (cazzo, qui la digressione s'è fatta lunga. La chiudo).
E quindi dicevo che siccome siamo studenti, e ci piace fare gli studenti, allora stiamo a guardare gli altri che si laurano. E di tanto in tanto, aggiungiamo qualche parola anche ai nostri lavori. Questo sì, questo si può affermare (tanto non è compromettente): con espressione orenda ancorché efficace, possiamo dire che da qualche tempo I RIGATTIERI SONO IN TESI. Ecco svelato il mistero. Ecco perché vi lasciamo tanto tempo senza nostre notizie. Ecco perchè aggiorniamo di rado il blog, e spesso con post brevi. Tutto qua, siamo in tesi. Capita a tutti, prima o poi. Confidiamo però nel fatto che c'è chi non ne esce mai.
Insomma, post brevi, capito? Per questo, dopo queste quattro parole (mi dovete scusare, sono in tesi, non ho mica tempo da perdere sul blog, io, mettetevi nei miei panni, tsè), vi mettiamo un video, così vi passate il tempo. E scusateci, eh. E vogliateci bene.
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"Ding ding ding!"
mercoledì, giugno 27, 2007
Permetteteci di aprire qui un piccolo spazio dedicato alle celebrazioni mondane.
First of all, vorremmo innalzare alla gloria non celeste bensì umana la nostra - ormai lontana troppo lontana - Tex, che, nonostante l'estenuante carriera nel mondo del gelato francese all'italiana e la frenetica vita parigina, è riuscita in tempi record per i ritmi di viarigattieri a VINCERE IL PREMIO AMBITO DA TUTTI NOI, UNA LAUREA SPECIALISTICA! CONGRATULAZIONI! Che d'ora in avanti i grecisti di tutto il mondo tremino nel sentir pronunciare il tuo nome!
Torna a trovarci prima della diaspora finale... nel frattempo i rigattieri si impegneranno a cantare le tue gesta a tutti gli uomini di buona e/o cattiva volontà.
DING DING DING!
Secondo, signori miei (teniamoci, una volta tanto, la sobria eleganza del maschilismo sedimentato nella lingua), diamo il benvenuto a Mr. Happy jr., fratello di Alegre e futuro zio di Mister M.! Un bravo calciatore è sempre un acquisto conveniente.... speriamo che anche Mister M. non ci deluda!
And last but not least.....trrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr (è un rullo di tamburi, n.d.VR)...... siamo lieti di invitarvi all'evento più atteso di tutto l'anno, di tutto il secolo, di tutto il millennio, di tutta la storia (storia dell'uomo, s'intende, ché prima di storia 'un ci nn'era): LA FINE DEL MONDO - non solo come lo conosciamo! Il giorno 15 agosto 2007 alle ore 14:00 tutti gli interessati potranno assistere da una postazione di assoluto privilegio quale è viarigattieri, nel centro della più afosa città italiana, alla dissoluzione in diretta del pianeta Terra! Causa un brusco innalzamento della temperatura atmosferica il vostro pianeta preferito dopo tanti misteri e teleologie si risolverà SOTTO I VOSTRI OCCHI in un piccolo ammasso di gas dell'entità di una scoreggia ben fatta! E allora che aspettate signori?! I posti non sono molti, prenotatevi, prenotatevi e sarete gli spettatori di un avvenimento che non dimenticherete mai (o forse sì?!)!
[per l'occasione i gentili ospiti potranno beneficiare di un gustoso rinfresco]And last but not least.....trrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr (è un rullo di tamburi, n.d.VR)...... siamo lieti di invitarvi all'evento più atteso di tutto l'anno, di tutto il secolo, di tutto il millennio, di tutta la storia (storia dell'uomo, s'intende, ché prima di storia 'un ci nn'era): LA FINE DEL MONDO - non solo come lo conosciamo! Il giorno 15 agosto 2007 alle ore 14:00 tutti gli interessati potranno assistere da una postazione di assoluto privilegio quale è viarigattieri, nel centro della più afosa città italiana, alla dissoluzione in diretta del pianeta Terra! Causa un brusco innalzamento della temperatura atmosferica il vostro pianeta preferito dopo tanti misteri e teleologie si risolverà SOTTO I VOSTRI OCCHI in un piccolo ammasso di gas dell'entità di una scoreggia ben fatta! E allora che aspettate signori?! I posti non sono molti, prenotatevi, prenotatevi e sarete gli spettatori di un avvenimento che non dimenticherete mai (o forse sì?!)!
DING DING DING!
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Blitz alegre
domenica, giugno 24, 2007
Oggi, 24.6.2007, viarigattieri nella sua attuale formazione al completo è partita in missione verso il profondo nord, obiettivo: blitz in casa Alegre.
Missione compiuta: partenza ore 9, arrivo ore 12 e qualcosa, la cittadina di Arese li accoglie ostilmente, posizionando blocchi di cemento in ogni strada che vogliono imboccare. I rigattieri riescono comunque a giungere a destinazione.
Grande sorpresa per Alegre, che si apprestava a passare un compleanno in piena solitudine. Cazzata: Donna M. aveva organizzato festa a sorpresa, convocando in casa Alegre migliaia di persone. Sostanzialmente i rigattieri riescono a rovinare la sorpresa della festa a sorpresa che li ha colti di sorpresa. Grandi rigattieri.
Alla fine i rigattieri vengono accolti nella grande famiglia, decretando una volta per tutte che Maciste è e sarà sempre il vero nome del nascituro, comunque vadano le cose all'anagrafe. Ne abbiamo prova filmata, che diventerà l'ennesimo futuro prodotto incompiuto di viarigattieri productions (marchio registrato).
Chi scrive lo fa da casa Alegre, che è bellissima e continua ad accoglierci fino alla partenza, che avrà luogo orientativamente dopo cena.
L'operazione happy 2007 - on a wave of optimism può dirsi decisamente riuscita. Il post da casa Alegre è un omaggio a lui, a donna M. e a Maciste, a futura memoria.
Le note della compilation happy 2007, composta per l'occasione e unico vero regalo dei rigattieri al festeggiato, accompagnerà i rigattieri nel ritorno verso pisa.
Missione compiuta: partenza ore 9, arrivo ore 12 e qualcosa, la cittadina di Arese li accoglie ostilmente, posizionando blocchi di cemento in ogni strada che vogliono imboccare. I rigattieri riescono comunque a giungere a destinazione.
Grande sorpresa per Alegre, che si apprestava a passare un compleanno in piena solitudine. Cazzata: Donna M. aveva organizzato festa a sorpresa, convocando in casa Alegre migliaia di persone. Sostanzialmente i rigattieri riescono a rovinare la sorpresa della festa a sorpresa che li ha colti di sorpresa. Grandi rigattieri.
Alla fine i rigattieri vengono accolti nella grande famiglia, decretando una volta per tutte che Maciste è e sarà sempre il vero nome del nascituro, comunque vadano le cose all'anagrafe. Ne abbiamo prova filmata, che diventerà l'ennesimo futuro prodotto incompiuto di viarigattieri productions (marchio registrato).
Chi scrive lo fa da casa Alegre, che è bellissima e continua ad accoglierci fino alla partenza, che avrà luogo orientativamente dopo cena.
L'operazione happy 2007 - on a wave of optimism può dirsi decisamente riuscita. Il post da casa Alegre è un omaggio a lui, a donna M. e a Maciste, a futura memoria.
Le note della compilation happy 2007, composta per l'occasione e unico vero regalo dei rigattieri al festeggiato, accompagnerà i rigattieri nel ritorno verso pisa.
cena culturale
venerdì, giugno 08, 2007
Ieri sera abbiamo fatto una cena, una di quelle cene culturali che contraddistinguono viarigattieri. per dirla con ferrarotto, c'erano le menti migliori della nostra generazione. tra le altre cose, si parlava di second life, di youtube e di grandi idee con cui guadagnare soldi su internet. a un certo punto a me ne e' venuta una, senonche' carloco mi ha spiegato che non era venuta a me ma l'avevo letta sul blog di carlita pero' collettivamente (potenza di viarigattieri) ce n'e' subito venuta un'altra: SECOND KNIFE. Praticamente si entra nel regno di Lanceland, e devi fare delle cose, anche semplici. ci sono delle regole, ma si puo' anche andare contro le regole pur seguendole. Di sicuro i soldi, o le vite, si contano in coltelli, e tu devi ammazzare persone o rompere cose. Il gioco reagisce dicendo che le persone "si" sono ammazzate o le cose "si" sono rotte. Chi vince vince probabilmente un set Miracle Blade del cuoco Tony, su cui rimane sempre l'incognita sconcertante che sia morto e che continuino a mandare le sue reclame in tv - ma questa e' un'altra storia.
SECOND KNIFE nasce come parodia di secondlife ovviamente, ma non e' solo questo. Dietro c'e' tutta una grande metafora della vita, dell'esperienza, e la cosa piu' bella e' che e' un mondo in cui anche chi ha torto puo' pensare. Con questo post di fatto registriamo il marchio SECOND KNIFE, in attesa di svilupparne maggiormente le potenzialita'.
p.s. c'era ancora un'altra idea, che riguardava il lascito scientifico di uno di noi. Potremmo pero' anche trasformarla cosi': tutta quella parte del regolamento che non e' stata scritta qui, ma che c'e' e aspetta solo di essere pubblicata, se qualcosa dovesse andare storto, la potrete ritrovare nel Nachlanz. Gli studiosi si accapiglieranno per svelare l'arcano di testi tanto preziosi quanto complessi; sorry, so it goes.
SECOND KNIFE nasce come parodia di secondlife ovviamente, ma non e' solo questo. Dietro c'e' tutta una grande metafora della vita, dell'esperienza, e la cosa piu' bella e' che e' un mondo in cui anche chi ha torto puo' pensare. Con questo post di fatto registriamo il marchio SECOND KNIFE, in attesa di svilupparne maggiormente le potenzialita'.
p.s. c'era ancora un'altra idea, che riguardava il lascito scientifico di uno di noi. Potremmo pero' anche trasformarla cosi': tutta quella parte del regolamento che non e' stata scritta qui, ma che c'e' e aspetta solo di essere pubblicata, se qualcosa dovesse andare storto, la potrete ritrovare nel Nachlanz. Gli studiosi si accapiglieranno per svelare l'arcano di testi tanto preziosi quanto complessi; sorry, so it goes.
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The Big Match
lunedì, maggio 28, 2007
Il DopoLavoroFerroviario sembra Pasadena, alla sera della finale dei mondiali del ’94: sarà per l’attesa, sarà per i 40 gradi, sarà perché c’è un mucchio di gente che parla inglese (nelle varie declinazioni british, american, palermitan). Soprattutto l’attesa si giustifica con la presenza di una guest star, i cui sponsor ci hanno intimato di non rivelare le generalità e che chiameremo con lo pseudonimo Alfred. Basti dire che è un giocatore di livello planetario, l’epiteto “eroe dei due mondi”, come per Garibaldi, Sofia Loren e Vito Corleone, gli calza a pennello. Si è fatto attendere, si è fatto desiderare, ma alla fine è qui, e un brivido percorre la schiena di tutti quando si presenta: “per chi non mi consce, io sono Alfred”.
Si entra in campo, le squadre dovrebbero essere così composte: Alfrediani da una parte, Non-alfrediani dall’altra (in realtà ci sono degli antichisti tra gli alfrediani e degli husserlisti tra i Non, ma va bene lo stesso). I Non-alfrediani hanno la tenuta che fu dell’“Atletico ma non troppo”, gli alfrediani la maglietta della salute, per lo più bianca.
Ovviamente vincono i non-alfrediani (forse 8-5, forse 9-6), ma già i Bukmeicher lo davano per certo.
Veniamo alle pagelle (avrei la tentazione di darle in trentesimi, stavolta, ma mi attengo al canone antico – semmai poi basta moltiplicarle per 3).
Non-Alfrediani
Mr. Violet, 8,5: il migliore dei suoi e forse il migliore in campo. Encomiabile per la puntualità degli interventi, per la spettacolarità (che manda in sollucchero il pubblico, che peraltro è composto solo dalla sua ragazza) e perché in fondo è un alfrediano prestato alla causa avversa. Merita 8, più 1 perché si è fatto i capelli apposta per venire a giocare più bello che mai, meno 0,5 per le basette lunghe.
Tommaso 7,5: il centrale di roccia, ripescato all’ultimo momento, non mostra lo smalto che aveva ai tempi dell’“Atletico”, a volte ha il fiato corto, e non arriva a deliziare i palati con le classiche cannonate da lontano, però c’è, e senza di lui c’era poco da stare allegri. Gli spetta un 6,5, più 0,5 per essersi presentato nonostante sia stato avvertito in estremis, più 0,5 perché per venire ha abbandonato a casa sua un amico che lo era venuto a trovare.
Betty 7: il solito pendolino sulla fascia. Riscatta l’ultima prestazione, in cui ci era parso affaticato: dribbla, passa, contiene. Gode un po’ troppo nel passare la palla quando è arrivato ormai sulla linea di porta, ma gli si perdona. Se non erro segna anche un gol. Voto 7, più 0,5 perché Alfred lo chiama amichevolmente “Betty”, meno 0,5 perché all’ultimo momento si tira indietro e non ci fa mangiare il gelato alla Bottega del medesimo.
Ferari 7,5: il capitano dei Non-alfrediani (perché si è comprato la fascia e se l’è messa al braccio nonostante le richieste di Hinz [dove l’H sta per Husserliano, N.d.R.] di poterla indossare lui per fare bella figura con Alfred) fa una buona prestazione. Meglio in fase di costruzione (segna tre gol) che di contenimento, dove ora Tristan, ora NdW, ora perfino Alfred talvolta si trovano soli. “Tanto c’è Violet”, pensa. Voto 7 meno 0,5 perché arriva un po’ in ritardo in Viarigattieri, più 1 perché sta scrivendo.
L’Hanz (per l’H, vedi sopra) 7: Punta di diamante dei non-alfrediani (lui quoque), è il bomber della partita, con quattro reti all’attivo. Talvolta tira fuori la palla da un passo e a porta vuota, ma lo fa perché è un’anima grande e perché vuol bene a Pino. Il gesto atletico più bello della partita è un suo tiro al volo di spalle dalla tra quarti, che suscita perfino l’apprezzamento di Alfred. 7, più 0,5 perché mi aspetta e viene al campo con me, meno 0,5 perché in tarda serata dirà che non gli piace come scrivo.
Alfrediani
Pino 4,5: l’assetto tattico della sua squadra (che sa molto di casa delle libertà, facciamo un po’ come cazzo ci pare) non gli giova, e si trova a più riprese solo contro tre uomini avversari (che dai e dai segnano, anche se non sono proprio Kakà). Evita in parte la goleada, ma deve arrendersi alla superiorità di Ferari&C. Comunque un 6,5, più 1 perché è l’unico che preme per prendere il gelato, meno 3 per l’abbigliamento con cui si presenta (canottiera bianca, pantalone corto, infradito, sorriso compiaciuto).
T’(H)om 6,5: anglofono di nascita, rigattiere per vocazione, husserliano per osmosi (da qui le parentesi all’H), si trova a suo agio nella compagine degli alfrediani, e disputa forse la sua migliore partita pisana. Grande senso tattico, spesso è il solo a difendere la sua porta. Qualche dubbio sul suo inglese, visto che dovrebbe dire a NdW di stare in difesa e quello si schiera punta. Voto 6,5, più 1 perché probabilmente ho scritto male il suo cognome (che il censore ha cassato per senso della privacy, N.d.R.), meno 1 perché non ha ancora letto la tesi che gli ho mandato mesi fa.
Tristan 5,5: antichista, ma amico di Violet e giocatore di tante partite in compagnia dei rigattieri, sfodera le sue capacità: corsa, velocità, agilità. Gli è mancato solo di calibrare meglio il tiro (o forse voleva far fare bella figura a Violet). Voto 6, meno 0,5 perché un suo omonimo si candida con Ateneo Studenti.
Hinz 7: il palermitano dagli occhi di ghiaccio sorprende tutti gli astanti sfoderando una grinta che non gli si era mai vista prima. Lotta, pressa, fa perfino dei falli (su chi scrive e sugli altri coinquilini), segna addirittura un gol (non succedeva dai tempi dell’oratorio). Si vede che ci tiene a fare bella figura con Alfred, col quale è bellissimo vederli fraseggiare come fossero padre e figlio. 6,5, più 0,5 perché da buon atleta si ritira per mezzanotte, meno 0,5 perché tenta di corrompere chi scrive con 50 centesimi per avere un voto più alto, più 0,5 perché 50 centesimi fanno comodo a tutti.
NdW 9: Arriva a partita iniziata e dà vita ad una girandola di cambi che fanno rifiatare gli alfrediani, mentre i Non-A sudano e arrancano. Non si ferma mai, corre come se fosse la partita della vita, e se non mi sbaglio segna anche qualche gol. Pino non l’ha mai visto in difesa, ma non è che la gente di un certo livello può arrivare da un altro continente e poi mettersi al servizio del primo sangiovanniallavenese che incontra. 7, più 0,5 perché arriva, si cambia e si butta nella mischia, meno 1,5 perché chi scrive si è fatto male sbattendo contro di lui e lui neanche se ne è accorto, più 3 (a grande richiesta) perché insegna in un college femminile.
Alfred 8: la vecchia (si fa per dire) gloria del calcio italo-americano si lascia ammaliare e convincere a giocare con Rigattieri&C., il che dà automaticamente vita ad una partita molto sentita (ne va della laurea di molti). Gioca maschio (come Hinz non tira indietro la gamba), per lo più difensivo ma con frequenti incursioni. Regala la sua perla più bella urlando a L’Hanz “razza di stronzo” per un bisticcio di gioco, poi va in debito d’ossigeno e non parla fino alla fine della partita. Fatto sta che però corre il doppio di tanti presenti. Voto 7, meno 1 perché non è venuto a mangiare la pizza, più 2 perché è pur sempre un’autorità.
Ovviamente vincono i non-alfrediani (forse 8-5, forse 9-6), ma già i Bukmeicher lo davano per certo.
Veniamo alle pagelle (avrei la tentazione di darle in trentesimi, stavolta, ma mi attengo al canone antico – semmai poi basta moltiplicarle per 3).
Non-Alfrediani
Mr. Violet, 8,5: il migliore dei suoi e forse il migliore in campo. Encomiabile per la puntualità degli interventi, per la spettacolarità (che manda in sollucchero il pubblico, che peraltro è composto solo dalla sua ragazza) e perché in fondo è un alfrediano prestato alla causa avversa. Merita 8, più 1 perché si è fatto i capelli apposta per venire a giocare più bello che mai, meno 0,5 per le basette lunghe.
Tommaso 7,5: il centrale di roccia, ripescato all’ultimo momento, non mostra lo smalto che aveva ai tempi dell’“Atletico”, a volte ha il fiato corto, e non arriva a deliziare i palati con le classiche cannonate da lontano, però c’è, e senza di lui c’era poco da stare allegri. Gli spetta un 6,5, più 0,5 per essersi presentato nonostante sia stato avvertito in estremis, più 0,5 perché per venire ha abbandonato a casa sua un amico che lo era venuto a trovare.
Betty 7: il solito pendolino sulla fascia. Riscatta l’ultima prestazione, in cui ci era parso affaticato: dribbla, passa, contiene. Gode un po’ troppo nel passare la palla quando è arrivato ormai sulla linea di porta, ma gli si perdona. Se non erro segna anche un gol. Voto 7, più 0,5 perché Alfred lo chiama amichevolmente “Betty”, meno 0,5 perché all’ultimo momento si tira indietro e non ci fa mangiare il gelato alla Bottega del medesimo.
Ferari 7,5: il capitano dei Non-alfrediani (perché si è comprato la fascia e se l’è messa al braccio nonostante le richieste di Hinz [dove l’H sta per Husserliano, N.d.R.] di poterla indossare lui per fare bella figura con Alfred) fa una buona prestazione. Meglio in fase di costruzione (segna tre gol) che di contenimento, dove ora Tristan, ora NdW, ora perfino Alfred talvolta si trovano soli. “Tanto c’è Violet”, pensa. Voto 7 meno 0,5 perché arriva un po’ in ritardo in Viarigattieri, più 1 perché sta scrivendo.
L’Hanz (per l’H, vedi sopra) 7: Punta di diamante dei non-alfrediani (lui quoque), è il bomber della partita, con quattro reti all’attivo. Talvolta tira fuori la palla da un passo e a porta vuota, ma lo fa perché è un’anima grande e perché vuol bene a Pino. Il gesto atletico più bello della partita è un suo tiro al volo di spalle dalla tra quarti, che suscita perfino l’apprezzamento di Alfred. 7, più 0,5 perché mi aspetta e viene al campo con me, meno 0,5 perché in tarda serata dirà che non gli piace come scrivo.
Alfrediani
Pino 4,5: l’assetto tattico della sua squadra (che sa molto di casa delle libertà, facciamo un po’ come cazzo ci pare) non gli giova, e si trova a più riprese solo contro tre uomini avversari (che dai e dai segnano, anche se non sono proprio Kakà). Evita in parte la goleada, ma deve arrendersi alla superiorità di Ferari&C. Comunque un 6,5, più 1 perché è l’unico che preme per prendere il gelato, meno 3 per l’abbigliamento con cui si presenta (canottiera bianca, pantalone corto, infradito, sorriso compiaciuto).
T’(H)om 6,5: anglofono di nascita, rigattiere per vocazione, husserliano per osmosi (da qui le parentesi all’H), si trova a suo agio nella compagine degli alfrediani, e disputa forse la sua migliore partita pisana. Grande senso tattico, spesso è il solo a difendere la sua porta. Qualche dubbio sul suo inglese, visto che dovrebbe dire a NdW di stare in difesa e quello si schiera punta. Voto 6,5, più 1 perché probabilmente ho scritto male il suo cognome (che il censore ha cassato per senso della privacy, N.d.R.), meno 1 perché non ha ancora letto la tesi che gli ho mandato mesi fa.
Tristan 5,5: antichista, ma amico di Violet e giocatore di tante partite in compagnia dei rigattieri, sfodera le sue capacità: corsa, velocità, agilità. Gli è mancato solo di calibrare meglio il tiro (o forse voleva far fare bella figura a Violet). Voto 6, meno 0,5 perché un suo omonimo si candida con Ateneo Studenti.
Hinz 7: il palermitano dagli occhi di ghiaccio sorprende tutti gli astanti sfoderando una grinta che non gli si era mai vista prima. Lotta, pressa, fa perfino dei falli (su chi scrive e sugli altri coinquilini), segna addirittura un gol (non succedeva dai tempi dell’oratorio). Si vede che ci tiene a fare bella figura con Alfred, col quale è bellissimo vederli fraseggiare come fossero padre e figlio. 6,5, più 0,5 perché da buon atleta si ritira per mezzanotte, meno 0,5 perché tenta di corrompere chi scrive con 50 centesimi per avere un voto più alto, più 0,5 perché 50 centesimi fanno comodo a tutti.
NdW 9: Arriva a partita iniziata e dà vita ad una girandola di cambi che fanno rifiatare gli alfrediani, mentre i Non-A sudano e arrancano. Non si ferma mai, corre come se fosse la partita della vita, e se non mi sbaglio segna anche qualche gol. Pino non l’ha mai visto in difesa, ma non è che la gente di un certo livello può arrivare da un altro continente e poi mettersi al servizio del primo sangiovanniallavenese che incontra. 7, più 0,5 perché arriva, si cambia e si butta nella mischia, meno 1,5 perché chi scrive si è fatto male sbattendo contro di lui e lui neanche se ne è accorto, più 3 (a grande richiesta) perché insegna in un college femminile.
Alfred 8: la vecchia (si fa per dire) gloria del calcio italo-americano si lascia ammaliare e convincere a giocare con Rigattieri&C., il che dà automaticamente vita ad una partita molto sentita (ne va della laurea di molti). Gioca maschio (come Hinz non tira indietro la gamba), per lo più difensivo ma con frequenti incursioni. Regala la sua perla più bella urlando a L’Hanz “razza di stronzo” per un bisticcio di gioco, poi va in debito d’ossigeno e non parla fino alla fine della partita. Fatto sta che però corre il doppio di tanti presenti. Voto 7, meno 1 perché non è venuto a mangiare la pizza, più 2 perché è pur sempre un’autorità.
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giusto un anno fa..
sabato, maggio 26, 2007
Da un messaggio ufficiale del Presidente della Provincia di Modica:
"Un anno fa di questi tempi sbarcavamo in sicilia festanti...non c'è viaggio in treno che ricordi con più affetto..."
Sollecitati da cotanta Istituzione, memori di ciò che fu e che rimane ancora nelle coscienze, aggiungiamo solamente qualche immagine, augurandoci che anche questo possa essere un post a più voci tra blog amici...
(foto di Daniele D'Alleo)
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dal diario di Greg: un fine settimana di marzo...
giovedì, maggio 17, 2007
dedicato a G. e a M.
L'ombra di un piccione svolazza sul lastricato grigio lava di via Rigatteri. Poco dopo una vecchia piccola e magra, curva su se stessa, valica il limite del cono d'ombra. Appena passa alla luce assume un'altra fisionomia, quasi prova a rifiorire, quasi abbandona il suo bastone, ma sa che poi cadrebbe, inesorabilmente cadrebbe, e si riattacca al legno pesante.
Stamane via rigattieri è generosa, come una signora di gran classe, dispensa pezzi d'oro. Ma sappiamo bene che tra un'ora si riprenderà tutto, e tutto sarà un po' più buio. Se siamo fortunati, continuerà la brezza del lungarno a rinfrescare anche la nostra casa. Voi direte è la vita che continua, ma l'aria oggi ha un sapore strano.
Venerdì è arrivato lo stagista e tutto ha assunto un aurea particolare. Lo sappiamo, lui è gioviale, gentile, ha sempre un sorriso per tutti... poi ha due nuovi lavori, importanti, carichi di responsabilità... si sa, le cose cambiano, ma quanto, quanto le cose cambiano è difficile immaginarlo. C'è in lui qualcosa di strano, una stana luce negli occhi, uno strano entusiasmo, una stana eccitazione... Non riuscivo a capire che cosa stesse succendo...
Ieri, sabato, siamo usciti e siamo andati a studiare nella solita biblioteca. Ci siamo arrampicati fino al sesto piano, studiavamo nella stanza del seminario di filosofia. Io non studiavo, volevo andare via, ma lo stagista mi diceva di aspettare, aspettare perché avrebbe dovuto darmi qualcosa. Io non capivo, ero anche nervoso, per i miei soliti nervosismi. Decido di andarmene, ma lo stagista si incupisce, mi trattiene: «almeno aspettaci all'uscita, tra un quarto d'ora scendiamo anche noi». La cosa mi infastidì, ma mi colse impreparato. Non seppi oppormi, uscii e aspettai il resto della truppa nella piazza antistante.
La città aveva un aspetto strano oggi. Le nuvole da una parte, il cielo sereno dall'altra. La cosa mi ha innervosito dicevo, mi siedo ad aspettare; io e un cane randagio ascoltiamo le farneticazioni del cantante con la barba che si dice combattente. Raccontava di come è stato estromesso dai circuiti artistici perché aveva dichiarato pubblicamente che la mafia era controllata dalla massoneria e aveva anche fatto i nomi di alcuni personaggi illustri. come risultato, ormai da venti anni, fa il cantante per la strada. Il discorso mi interessava relativamente, qualunque cosa per fuggire l'irritazione della biblioteca. All'improvviso, escono dalla porta principale, nell'ordine: il capo, con il suo solito sorriso, P. il tunisino, che dall'alto scruta il mondo e, in fondo lo stagista, che adesso mi pareva addirittura tremare. Mi fissai sul suo volto e ancora non capivo.
Lo stagista ci prende quasi di peso, ci porta in un angolo della piazza scelto accuratamente. Io ancora non capivo, il tunisino non capiva, il capo qualcosa cominciava a intuire.
Lo stagista, allarga le braccia, vuole abbracciare il mondo? vuole tenersene lontano?
Lo stagista apre la bocca, lo stagista esita, lo stagista ci da la grande notizia... C'è silenzio, io e le tunisin ci abbracciamo per la gioia ma anche perché ancora non ci crediamo. Il capo è sconvolto, un fiume l'ha travolto in pieno...
Ancora la scena mi si attorciglia nella mente e ancora quando il treno per Roma arriva al binario 4, il mio sguardo è piantato sul viso dell'ambasciatore, che è sempre stato il più mistico tra noi. Lo guardavo e non capivo, come succede che delle cose che un po' prevedi e che forse addirittura ti aspetti, arrivino senza che tu te ne accorga? L'ambasciatore è uno che scava i misteri, che conosce i cunicoli delle verità presunte, eppure anche lui aveva esitato, quasi perso l'equilibrio al momento dell'annuncio.
Come si fa a lasciare la città dopo un fine settimana così? Il capo, che per motivi urgenti ci aveva lasciato qualche ora prima, ancora balbettava la solita frase: «ma avete capito, quello... quello... apetta un figlio.. avete capito?.». Un uomo così sicuro che vacillava, che non riusciva, per una volta forse, ad afferrare la realtà, lui che come un vero paladino, aveva sempre difeso la razionalità di tutte le cose. Lui vacillava davvero. E davvero tutti noi aspettiamo ansiosi e con gioia l'arrivo di una nuova vita...
Evviva G., M. e il loro piccolo in arrivo....
L'ombra di un piccione svolazza sul lastricato grigio lava di via Rigatteri. Poco dopo una vecchia piccola e magra, curva su se stessa, valica il limite del cono d'ombra. Appena passa alla luce assume un'altra fisionomia, quasi prova a rifiorire, quasi abbandona il suo bastone, ma sa che poi cadrebbe, inesorabilmente cadrebbe, e si riattacca al legno pesante.
Stamane via rigattieri è generosa, come una signora di gran classe, dispensa pezzi d'oro. Ma sappiamo bene che tra un'ora si riprenderà tutto, e tutto sarà un po' più buio. Se siamo fortunati, continuerà la brezza del lungarno a rinfrescare anche la nostra casa. Voi direte è la vita che continua, ma l'aria oggi ha un sapore strano.
Venerdì è arrivato lo stagista e tutto ha assunto un aurea particolare. Lo sappiamo, lui è gioviale, gentile, ha sempre un sorriso per tutti... poi ha due nuovi lavori, importanti, carichi di responsabilità... si sa, le cose cambiano, ma quanto, quanto le cose cambiano è difficile immaginarlo. C'è in lui qualcosa di strano, una stana luce negli occhi, uno strano entusiasmo, una stana eccitazione... Non riuscivo a capire che cosa stesse succendo...
Ieri, sabato, siamo usciti e siamo andati a studiare nella solita biblioteca. Ci siamo arrampicati fino al sesto piano, studiavamo nella stanza del seminario di filosofia. Io non studiavo, volevo andare via, ma lo stagista mi diceva di aspettare, aspettare perché avrebbe dovuto darmi qualcosa. Io non capivo, ero anche nervoso, per i miei soliti nervosismi. Decido di andarmene, ma lo stagista si incupisce, mi trattiene: «almeno aspettaci all'uscita, tra un quarto d'ora scendiamo anche noi». La cosa mi infastidì, ma mi colse impreparato. Non seppi oppormi, uscii e aspettai il resto della truppa nella piazza antistante.
La città aveva un aspetto strano oggi. Le nuvole da una parte, il cielo sereno dall'altra. La cosa mi ha innervosito dicevo, mi siedo ad aspettare; io e un cane randagio ascoltiamo le farneticazioni del cantante con la barba che si dice combattente. Raccontava di come è stato estromesso dai circuiti artistici perché aveva dichiarato pubblicamente che la mafia era controllata dalla massoneria e aveva anche fatto i nomi di alcuni personaggi illustri. come risultato, ormai da venti anni, fa il cantante per la strada. Il discorso mi interessava relativamente, qualunque cosa per fuggire l'irritazione della biblioteca. All'improvviso, escono dalla porta principale, nell'ordine: il capo, con il suo solito sorriso, P. il tunisino, che dall'alto scruta il mondo e, in fondo lo stagista, che adesso mi pareva addirittura tremare. Mi fissai sul suo volto e ancora non capivo.
Lo stagista ci prende quasi di peso, ci porta in un angolo della piazza scelto accuratamente. Io ancora non capivo, il tunisino non capiva, il capo qualcosa cominciava a intuire.
Lo stagista, allarga le braccia, vuole abbracciare il mondo? vuole tenersene lontano?
Lo stagista apre la bocca, lo stagista esita, lo stagista ci da la grande notizia... C'è silenzio, io e le tunisin ci abbracciamo per la gioia ma anche perché ancora non ci crediamo. Il capo è sconvolto, un fiume l'ha travolto in pieno...
Ancora la scena mi si attorciglia nella mente e ancora quando il treno per Roma arriva al binario 4, il mio sguardo è piantato sul viso dell'ambasciatore, che è sempre stato il più mistico tra noi. Lo guardavo e non capivo, come succede che delle cose che un po' prevedi e che forse addirittura ti aspetti, arrivino senza che tu te ne accorga? L'ambasciatore è uno che scava i misteri, che conosce i cunicoli delle verità presunte, eppure anche lui aveva esitato, quasi perso l'equilibrio al momento dell'annuncio.
Come si fa a lasciare la città dopo un fine settimana così? Il capo, che per motivi urgenti ci aveva lasciato qualche ora prima, ancora balbettava la solita frase: «ma avete capito, quello... quello... apetta un figlio.. avete capito?.». Un uomo così sicuro che vacillava, che non riusciva, per una volta forse, ad afferrare la realtà, lui che come un vero paladino, aveva sempre difeso la razionalità di tutte le cose. Lui vacillava davvero. E davvero tutti noi aspettiamo ansiosi e con gioia l'arrivo di una nuova vita...
Evviva G., M. e il loro piccolo in arrivo....
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le condominiali
domenica, maggio 13, 2007
Rospe le ha definite, come meglio non si poteva, "le condominiali". Io mi sono infiltrato per voi fin nel cuore di queste elezioni amministrative 2007, per capirne meglio i meccanismi e svelarne i misteri. Sono uno scrutatore: e per voi, in tempo reale, qualche piccolo nanetto su cosa significa votare a Palermo. Nanetto: flash, diciamo. Anzi, flesch.
...alle 6 di mattina, insieme a te, si presenta un rappresentante di lista un po' troppo zelante. Ti sta addosso, controlla quello che fai, tu conti le schede davanti a lui e lui le riconta per sicurezza. Quando dà ulteriori dimostrazioni della sua capacità di scassaminchia, palesando tra l'altro una non particolarmente sviluppata intelligenza, tu sei sicuro di quale partito faccia il rappresentante. Ma sul più bello esce fuori un cartellino con falce e martello. Touché...
...verso le 11, giacca e cravatta, sorriso stampato in volto, entra raggiante e vociante un signore "buongiorno a tutti! sono un candidato al consiglio comunale, mi chiamo B...no, volevo ringraziarvi tutti per il vostro eccellente lavoro e augurarvi una buona giornata!", e dopo aver stretto la mano a tutti, votanti compresi, si allontana nella sezione accanto...(poi ho controllato: B...no è un cognome molto comune a Palermo, e dunque tanti B...no sono candidati in diverse liste, ma l'età di quel signore permette di ridurre la rosa a 3 possibilità: UDC, FORZA ITALIA, o una lista civica - Vizzini per Palermo? - che appoggia Cammarata. strano, no?)...
...tutti voi nordici che pensate male di noi sudici dite subito: "elezioni in sicilia, occhio ai telefonini, mi raccomando, voi siete cintura nera di voto di scambio", no? ecco che poco prima del tocco un elettore mi umilia (scherzando) dicendomi: lei, non mi ha tolto il telefonino! Questo è una macchina fotografica potente! Se lo tenga!...
...un flesch sui miei colleghi altri scrutatori, e il presidente (una presidentessa): simpatici, se non fossero talvolta troppo spensierati, mentre il capo si sbatte da un lato all'altro dell'aula perchè sono finite le schede, bisogna registrare la signora, quello vuole entrare con la madre perchè non se la fida a votare da sola...e la segretaria mischina è incinta, e quindi non viene al seggio, è cugina della presidentessa...
...infine, una nota di orgoglio siculo: ho dato io la scheda alla vedova di Libero Grassi, che vota nel seggio dove scruto. Sarò scemo, ma un po' mi sono emozionato, e la chiudo qui...
L'affluenza del mio seggio, a chiusura alle 22, era del 51% circa. Le voci sono che il sindaco uscente verrà riconfermato, mentre che si dovesse arrivare al ballottaggio vincerebbe Leoluca Orlando, lo sfidante. Temo che la logica di queste voci mi sfugga ancora, e quindi domani ci torno.
p.s.: avrei preferito essere più brillante e/o rendere meglio situazioni odierne che era divertente mettere in comune, non sono pienamente soddisfatto del risultato. Però voglio pubblicare oggi questo post, a metà elezioni, sperando che sia una storia che finisce a fin di bene (ogni tanto ce vuole).
...alle 6 di mattina, insieme a te, si presenta un rappresentante di lista un po' troppo zelante. Ti sta addosso, controlla quello che fai, tu conti le schede davanti a lui e lui le riconta per sicurezza. Quando dà ulteriori dimostrazioni della sua capacità di scassaminchia, palesando tra l'altro una non particolarmente sviluppata intelligenza, tu sei sicuro di quale partito faccia il rappresentante. Ma sul più bello esce fuori un cartellino con falce e martello. Touché...
...verso le 11, giacca e cravatta, sorriso stampato in volto, entra raggiante e vociante un signore "buongiorno a tutti! sono un candidato al consiglio comunale, mi chiamo B...no, volevo ringraziarvi tutti per il vostro eccellente lavoro e augurarvi una buona giornata!", e dopo aver stretto la mano a tutti, votanti compresi, si allontana nella sezione accanto...(poi ho controllato: B...no è un cognome molto comune a Palermo, e dunque tanti B...no sono candidati in diverse liste, ma l'età di quel signore permette di ridurre la rosa a 3 possibilità: UDC, FORZA ITALIA, o una lista civica - Vizzini per Palermo? - che appoggia Cammarata. strano, no?)...
...tutti voi nordici che pensate male di noi sudici dite subito: "elezioni in sicilia, occhio ai telefonini, mi raccomando, voi siete cintura nera di voto di scambio", no? ecco che poco prima del tocco un elettore mi umilia (scherzando) dicendomi: lei, non mi ha tolto il telefonino! Questo è una macchina fotografica potente! Se lo tenga!...
...un flesch sui miei colleghi altri scrutatori, e il presidente (una presidentessa): simpatici, se non fossero talvolta troppo spensierati, mentre il capo si sbatte da un lato all'altro dell'aula perchè sono finite le schede, bisogna registrare la signora, quello vuole entrare con la madre perchè non se la fida a votare da sola...e la segretaria mischina è incinta, e quindi non viene al seggio, è cugina della presidentessa...
...infine, una nota di orgoglio siculo: ho dato io la scheda alla vedova di Libero Grassi, che vota nel seggio dove scruto. Sarò scemo, ma un po' mi sono emozionato, e la chiudo qui...
L'affluenza del mio seggio, a chiusura alle 22, era del 51% circa. Le voci sono che il sindaco uscente verrà riconfermato, mentre che si dovesse arrivare al ballottaggio vincerebbe Leoluca Orlando, lo sfidante. Temo che la logica di queste voci mi sfugga ancora, e quindi domani ci torno.
p.s.: avrei preferito essere più brillante e/o rendere meglio situazioni odierne che era divertente mettere in comune, non sono pienamente soddisfatto del risultato. Però voglio pubblicare oggi questo post, a metà elezioni, sperando che sia una storia che finisce a fin di bene (ogni tanto ce vuole).
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THE NEW GENERATION, GUYS!
sabato, maggio 12, 2007
People try to put us d-down (Talkin' 'bout my generation)
Just because we get around (Talkin' 'bout my generation)
Things they do look awful c-c-cold (Talkin' 'bout my generation)
I hope I die before I get old (Talkin' 'bout my generation)
This is my generation
This is my generation, baby
Why don't you all f-fade away (Talkin' 'bout my generation)
And don't try to dig what we all s-s-say (Talkin' 'bout my generation)
I'm not trying to cause a big s-s-sensation (Talkin' 'bout my generation)
I'm just talkin' 'bout my g-g-g-generation (Talkin' 'bout my generation)
This is my generation
This is my generation, baby
Just because we get around (Talkin' 'bout my generation)
Things they do look awful c-c-cold (Talkin' 'bout my generation)
I hope I die before I get old (Talkin' 'bout my generation)
This is my generation
This is my generation, baby
Why don't you all f-fade away (Talkin' 'bout my generation)
And don't try to dig what we all s-s-say (Talkin' 'bout my generation)
I'm not trying to cause a big s-s-sensation (Talkin' 'bout my generation)
I'm just talkin' 'bout my g-g-g-generation (Talkin' 'bout my generation)
This is my generation
This is my generation, baby
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kensigton memories
venerdì, maggio 11, 2007
take me out tonight
where there's music and there's people
who are young and alive
driving in your car
i never never want to go home
because i havent got one
anymore...
There is a light that never goes out, The Smiths, 1985
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SENZA RUBARE, VINCIAMO SENZA RUBARE!
domenica, aprile 22, 2007
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fenomenologia senza logos, quindi solo fenomeno..
sabato, aprile 21, 2007
Per i neuroni stanchi...
SEI TOTALE!!!
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Tutto il mondo appresso a un orso: KNUT!
venerdì, aprile 20, 2007
Per una fenomenologia di un rimbecillimento collettivo
Quale strana struttura della soggettività trascendetale fa sì che una certa massa, indifferente per lo più al benessere degli animali e ad altri problemi ad esso analoghi, sembra non interessarsi ad altro che a questo tenero batuffolo di pelo bianco? Non sarà forse in virtù di un meccanismo sottile per cui un'immagine, un'immagine distribuita globalmente e caricata di determinate valenze emotive, si impone più di qualsiasi pensiero, più di qualsiasi motivazione razionale e instaura una sorta di generale tendenza comportamentale, che costituisce a sua volta la condizione di possibilità dello sviluppo di questo stesso meccanismo? Ma come ciò che costituisce la condizione di possibilità di un tale meccanismo può e deve essere da esso generato? Che cosa viene prima, l'uovo o la gallina?
Siamo di fronte al più grande e misterioso problema, il problema della genesi, che è anche al tempo stesso il problema eterno della verità e del senso.
Si accettano suggerimenti, grazie.
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