Il peso della conoscenza

domenica, luglio 29, 2007

Problema: dati 3 rigattieri e un rigattiere estivo temporaneo, assegnare a ciascuno di essi, in ordine decrescente, peso e altitudine - desiderabile o meno.




Una volta per tutte, io non voglio sapere molte cose. - La saggezza traccia dei limiti anche alla conoscenza.

Nietzsche, Crepuscolo degli idoli.

pisa by night

domenica, luglio 22, 2007

Secondo me non è bello che in italiano distinguiamo tra il verbo suonare e il verbo giocare. anzi secondo me è addirittura significativo, di qualcosa di molto confuso che però avverto e che ha a che fare con l'accademia e il vaticano (con buona pace di mauro, fedele a se stesso, con cui ieri abbiamo discusso a lungo). una certa cappa oppressiva, comunque, che ci rende tristi quando non dovremmo esserlo, e che non ci permette di comprendere pienamente certe cose. e di lavorare in maniera più bella e profonda al tempo stesso.
in una pisa deserta, tutti partiti, pochissimi rimasti a lavorare o a fare la tesi (o entrambe, mix micidiale), ieri sera in piazza dei cavalieri ho sentito stefano bollani in trio. che devo dire, che suonava? suonava. così però uno non capisce, si perde metà del significato. probabilmente è banale dirlo - scriverlo, poi - ma quello si divertiva come un pazzo. no, vero. si vede quando uno babbìa perché comunque sta facendo uno spettacolo, e quando si sganascia. quello si sganasciava insieme agli altri musicisti - che per giunta erano danesi, mica ci vuole poco a fare divertire i danesi. insomma, stefano bollani non è che suona, stefano bollani spielt, plays, joue, senz'altro. altrimenti uno non capisce. e a non capire siamo i paesi più babbasoni d'europa: italia e spagna. quello suona (lo stesso verbo che si usa per il campanello, rendiamoci conto), diciamo noi. in spagna toca, che forse è anche peggio. tocca. ma che tocca? invece stefano bollani gioca, gioca proprio, e - sarà banale, oh - se uno a giocare fa concerti così, io non posso non pensare che tutti dovrebbero giocare in continuazione.

graduation time

venerdì, luglio 13, 2007

Tempo di lauree, signore e signori! E' normale che questo blog rimanga a lungo senza nuovi sensazionali post.
Non dovete avercela con noi.
Vorremmo vedere voi, nei nostri panni!
Tsè.
Qui la gente si laura..no no no, tranquilli, mica noi..no, i rigattieri non si laurano. E' presto, diciamoci la verità. A noi ci piace fare gli studenti. Se non facciamo gli studenti che facciamo?
no no no, non scherziamo...poi bisogna lavorare, sbarcare il lunario, portare a casa la pagnotta, e tutti quei luoghi comuni da lavoratori...no, non scherziamo. Ma non è sindrome di peter pan, attenzione! Noi non siamo né vogliamo rimanere bambini. Siamo solo dalla parte di Alberto in quel film di fellini..che poi ritorna in quella canzone di Bobo Rondelli che ci piace tanto..sì insomma, siamo o vorremmo essere un po' vitelloni. Però siccome le cose non ci riescono proprio bene, siamo un po' più vitellozzi che vitelloni. Ma fa niente...lavoratori, comunque, proprio no. Due li abbiamo mandati a lavorare; a uno gli abbiamo proprio fatto cambiare paese, per vedere se oltralpe magari si riuscisse a fare qualcosa in meno, essendo pagati un po' di più...l'esperimento può dirsi parzialmente riuscito (forse). Dell'altro, mama mia, non voglio neanche narrare, perchè lo mandammo in prova, da stagista, e ci torna padre..insomma direi che non siamo fatti proprio per lavorare. (cazzo, qui la digressione s'è fatta lunga. La chiudo).
E quindi dicevo che siccome siamo studenti, e ci piace fare gli studenti, allora stiamo a guardare gli altri che si laurano. E di tanto in tanto, aggiungiamo qualche parola anche ai nostri lavori. Questo sì, questo si può affermare (tanto non è compromettente): con espressione orenda ancorché efficace, possiamo dire che da qualche tempo I RIGATTIERI SONO IN TESI. Ecco svelato il mistero. Ecco perché vi lasciamo tanto tempo senza nostre notizie. Ecco perchè aggiorniamo di rado il blog, e spesso con post brevi. Tutto qua, siamo in tesi. Capita a tutti, prima o poi. Confidiamo però nel fatto che c'è chi non ne esce mai.
Insomma, post brevi, capito? Per questo, dopo queste quattro parole (mi dovete scusare, sono in tesi, non ho mica tempo da perdere sul blog, io, mettetevi nei miei panni, tsè), vi mettiamo un video, così vi passate il tempo. E scusateci, eh. E vogliateci bene.


NUOVO POST

domenica, luglio 08, 2007