The Big Match

lunedì, maggio 28, 2007

Il DopoLavoroFerroviario sembra Pasadena, alla sera della finale dei mondiali del ’94: sarà per l’attesa, sarà per i 40 gradi, sarà perché c’è un mucchio di gente che parla inglese (nelle varie declinazioni british, american, palermitan). Soprattutto l’attesa si giustifica con la presenza di una guest star, i cui sponsor ci hanno intimato di non rivelare le generalità e che chiameremo con lo pseudonimo Alfred. Basti dire che è un giocatore di livello planetario, l’epiteto “eroe dei due mondi”, come per Garibaldi, Sofia Loren e Vito Corleone, gli calza a pennello. Si è fatto attendere, si è fatto desiderare, ma alla fine è qui, e un brivido percorre la schiena di tutti quando si presenta: “per chi non mi consce, io sono Alfred”.
Si entra in campo, le squadre dovrebbero essere così composte: Alfrediani da una parte, Non-alfrediani dall’altra (in realtà ci sono degli antichisti tra gli alfrediani e degli husserlisti tra i Non, ma va bene lo stesso). I Non-alfrediani hanno la tenuta che fu dell’“Atletico ma non troppo”, gli alfrediani la maglietta della salute, per lo più bianca.
Ovviamente vincono i non-alfrediani (forse 8-5, forse 9-6), ma già i Bukmeicher lo davano per certo.
Veniamo alle pagelle (avrei la tentazione di darle in trentesimi, stavolta, ma mi attengo al canone antico – semmai poi basta moltiplicarle per 3).

Non-Alfrediani

Mr. Violet, 8,5: il migliore dei suoi e forse il migliore in campo. Encomiabile per la puntualità degli interventi, per la spettacolarità (che manda in sollucchero il pubblico, che peraltro è composto solo dalla sua ragazza) e perché in fondo è un alfrediano prestato alla causa avversa. Merita 8, più 1 perché si è fatto i capelli apposta per venire a giocare più bello che mai, meno 0,5 per le basette lunghe.

Tommaso 7,5: il centrale di roccia, ripescato all’ultimo momento, non mostra lo smalto che aveva ai tempi dell’“Atletico”, a volte ha il fiato corto, e non arriva a deliziare i palati con le classiche cannonate da lontano, però c’è, e senza di lui c’era poco da stare allegri. Gli spetta un 6,5, più 0,5 per essersi presentato nonostante sia stato avvertito in estremis, più 0,5 perché per venire ha abbandonato a casa sua un amico che lo era venuto a trovare.

Betty 7: il solito pendolino sulla fascia. Riscatta l’ultima prestazione, in cui ci era parso affaticato: dribbla, passa, contiene. Gode un po’ troppo nel passare la palla quando è arrivato ormai sulla linea di porta, ma gli si perdona. Se non erro segna anche un gol. Voto 7, più 0,5 perché Alfred lo chiama amichevolmente “Betty”, meno 0,5 perché all’ultimo momento si tira indietro e non ci fa mangiare il gelato alla Bottega del medesimo.

Ferari 7,5: il capitano dei Non-alfrediani (perché si è comprato la fascia e se l’è messa al braccio nonostante le richieste di Hinz [dove l’H sta per Husserliano, N.d.R.] di poterla indossare lui per fare bella figura con Alfred) fa una buona prestazione. Meglio in fase di costruzione (segna tre gol) che di contenimento, dove ora Tristan, ora NdW, ora perfino Alfred talvolta si trovano soli. “Tanto c’è Violet”, pensa. Voto 7 meno 0,5 perché arriva un po’ in ritardo in Viarigattieri, più 1 perché sta scrivendo.

L’Hanz (per l’H, vedi sopra) 7: Punta di diamante dei non-alfrediani (lui quoque), è il bomber della partita, con quattro reti all’attivo. Talvolta tira fuori la palla da un passo e a porta vuota, ma lo fa perché è un’anima grande e perché vuol bene a Pino. Il gesto atletico più bello della partita è un suo tiro al volo di spalle dalla tra quarti, che suscita perfino l’apprezzamento di Alfred. 7, più 0,5 perché mi aspetta e viene al campo con me, meno 0,5 perché in tarda serata dirà che non gli piace come scrivo.

Alfrediani

Pino 4,5: l’assetto tattico della sua squadra (che sa molto di casa delle libertà, facciamo un po’ come cazzo ci pare) non gli giova, e si trova a più riprese solo contro tre uomini avversari (che dai e dai segnano, anche se non sono proprio Kakà). Evita in parte la goleada, ma deve arrendersi alla superiorità di Ferari&C. Comunque un 6,5, più 1 perché è l’unico che preme per prendere il gelato, meno 3 per l’abbigliamento con cui si presenta (canottiera bianca, pantalone corto, infradito, sorriso compiaciuto).

T’(H)om 6,5: anglofono di nascita, rigattiere per vocazione, husserliano per osmosi (da qui le parentesi all’H), si trova a suo agio nella compagine degli alfrediani, e disputa forse la sua migliore partita pisana. Grande senso tattico, spesso è il solo a difendere la sua porta. Qualche dubbio sul suo inglese, visto che dovrebbe dire a NdW di stare in difesa e quello si schiera punta. Voto 6,5, più 1 perché probabilmente ho scritto male il suo cognome (che il censore ha cassato per senso della privacy, N.d.R.), meno 1 perché non ha ancora letto la tesi che gli ho mandato mesi fa.

Tristan 5,5: antichista, ma amico di Violet e giocatore di tante partite in compagnia dei rigattieri, sfodera le sue capacità: corsa, velocità, agilità. Gli è mancato solo di calibrare meglio il tiro (o forse voleva far fare bella figura a Violet). Voto 6, meno 0,5 perché un suo omonimo si candida con Ateneo Studenti.

Hinz 7: il palermitano dagli occhi di ghiaccio sorprende tutti gli astanti sfoderando una grinta che non gli si era mai vista prima. Lotta, pressa, fa perfino dei falli (su chi scrive e sugli altri coinquilini), segna addirittura un gol (non succedeva dai tempi dell’oratorio). Si vede che ci tiene a fare bella figura con Alfred, col quale è bellissimo vederli fraseggiare come fossero padre e figlio. 6,5, più 0,5 perché da buon atleta si ritira per mezzanotte, meno 0,5 perché tenta di corrompere chi scrive con 50 centesimi per avere un voto più alto, più 0,5 perché 50 centesimi fanno comodo a tutti.

NdW 9: Arriva a partita iniziata e dà vita ad una girandola di cambi che fanno rifiatare gli alfrediani, mentre i Non-A sudano e arrancano. Non si ferma mai, corre come se fosse la partita della vita, e se non mi sbaglio segna anche qualche gol. Pino non l’ha mai visto in difesa, ma non è che la gente di un certo livello può arrivare da un altro continente e poi mettersi al servizio del primo sangiovanniallavenese che incontra. 7, più 0,5 perché arriva, si cambia e si butta nella mischia, meno 1,5 perché chi scrive si è fatto male sbattendo contro di lui e lui neanche se ne è accorto, più 3 (a grande richiesta) perché insegna in un college femminile.

Alfred 8: la vecchia (si fa per dire) gloria del calcio italo-americano si lascia ammaliare e convincere a giocare con Rigattieri&C., il che dà automaticamente vita ad una partita molto sentita (ne va della laurea di molti). Gioca maschio (come Hinz non tira indietro la gamba), per lo più difensivo ma con frequenti incursioni. Regala la sua perla più bella urlando a L’Hanz “razza di stronzo” per un bisticcio di gioco, poi va in debito d’ossigeno e non parla fino alla fine della partita. Fatto sta che però corre il doppio di tanti presenti. Voto 7, meno 1 perché non è venuto a mangiare la pizza, più 2 perché è pur sempre un’autorità.

giusto un anno fa..

sabato, maggio 26, 2007

Da un messaggio ufficiale del Presidente della Provincia di Modica:

"Un anno fa di questi tempi sbarcavamo in sicilia festanti...non c'è viaggio in treno che ricordi con più affetto..."

Sollecitati da cotanta Istituzione, memori di ciò che fu e che rimane ancora nelle coscienze, aggiungiamo solamente qualche immagine, augurandoci che anche questo possa essere un post a più voci tra blog amici...





(foto di Daniele D'Alleo)

dal diario di Greg: un fine settimana di marzo...

giovedì, maggio 17, 2007

dedicato a G. e a M.


L'ombra di un piccione svolazza sul lastricato grigio lava di via Rigatteri. Poco dopo una vecchia piccola e magra, curva su se stessa, valica il limite del cono d'ombra. Appena passa alla luce assume un'altra fisionomia, quasi prova a rifiorire, quasi abbandona il suo bastone, ma sa che poi cadrebbe, inesorabilmente cadrebbe, e si riattacca al legno pesante.
Stamane via rigattieri è generosa, come una signora di gran classe, dispensa pezzi d'oro. Ma sappiamo bene che tra un'ora si riprenderà tutto, e tutto sarà un po' più buio. Se siamo fortunati, continuerà la brezza del lungarno a rinfrescare anche la nostra casa. Voi direte è la vita che continua, ma l'aria oggi ha un sapore strano.

Venerdì è arrivato lo stagista e tutto ha assunto un aurea particolare. Lo sappiamo, lui è gioviale, gentile, ha sempre un sorriso per tutti... poi ha due nuovi lavori, importanti, carichi di responsabilità... si sa, le cose cambiano, ma quanto, quanto le cose cambiano è difficile immaginarlo. C'è in lui qualcosa di strano, una stana luce negli occhi, uno strano entusiasmo, una stana eccitazione... Non riuscivo a capire che cosa stesse succendo...
Ieri, sabato, siamo usciti e siamo andati a studiare nella solita biblioteca. Ci siamo arrampicati fino al sesto piano, studiavamo nella stanza del seminario di filosofia. Io non studiavo, volevo andare via, ma lo stagista mi diceva di aspettare, aspettare perché avrebbe dovuto darmi qualcosa. Io non capivo, ero anche nervoso, per i miei soliti nervosismi. Decido di andarmene, ma lo stagista si incupisce, mi trattiene: «almeno aspettaci all'uscita, tra un quarto d'ora scendiamo anche noi». La cosa mi infastidì, ma mi colse impreparato. Non seppi oppormi, uscii e aspettai il resto della truppa nella piazza antistante.

La città aveva un aspetto strano oggi. Le nuvole da una parte, il cielo sereno dall'altra. La cosa mi ha innervosito dicevo, mi siedo ad aspettare; io e un cane randagio ascoltiamo le farneticazioni del cantante con la barba che si dice combattente. Raccontava di come è stato estromesso dai circuiti artistici perché aveva dichiarato pubblicamente che la mafia era controllata dalla massoneria e aveva anche fatto i nomi di alcuni personaggi illustri. come risultato, ormai da venti anni, fa il cantante per la strada. Il discorso mi interessava relativamente, qualunque cosa per fuggire l'irritazione della biblioteca. All'improvviso, escono dalla porta principale, nell'ordine: il capo, con il suo solito sorriso, P. il tunisino, che dall'alto scruta il mondo e, in fondo lo stagista, che adesso mi pareva addirittura tremare. Mi fissai sul suo volto e ancora non capivo.
Lo stagista ci prende quasi di peso, ci porta in un angolo della piazza scelto accuratamente. Io ancora non capivo, il tunisino non capiva, il capo qualcosa cominciava a intuire.
Lo stagista, allarga le braccia, vuole abbracciare il mondo? vuole tenersene lontano?
Lo stagista apre la bocca, lo stagista esita, lo stagista ci da la grande notizia... C'è silenzio, io e le tunisin ci abbracciamo per la gioia ma anche perché ancora non ci crediamo. Il capo è sconvolto, un fiume l'ha travolto in pieno...

Ancora la scena mi si attorciglia nella mente e ancora quando il treno per Roma arriva al binario 4, il mio sguardo è piantato sul viso dell'ambasciatore, che è sempre stato il più mistico tra noi. Lo guardavo e non capivo, come succede che delle cose che un po' prevedi e che forse addirittura ti aspetti, arrivino senza che tu te ne accorga? L'ambasciatore è uno che scava i misteri, che conosce i cunicoli delle verità presunte, eppure anche lui aveva esitato, quasi perso l'equilibrio al momento dell'annuncio.

Come si fa a lasciare la città dopo un fine settimana così? Il capo, che per motivi urgenti ci aveva lasciato qualche ora prima, ancora balbettava la solita frase: «ma avete capito, quello... quello... apetta un figlio.. avete capito?.». Un uomo così sicuro che vacillava, che non riusciva, per una volta forse, ad afferrare la realtà, lui che come un vero paladino, aveva sempre difeso la razionalità di tutte le cose. Lui vacillava davvero. E davvero tutti noi aspettiamo ansiosi e con gioia l'arrivo di una nuova vita...

Evviva G., M. e il loro piccolo in arrivo....


le condominiali

domenica, maggio 13, 2007


Rospe le ha definite, come meglio non si poteva, "le condominiali". Io mi sono infiltrato per voi fin nel cuore di queste elezioni amministrative 2007, per capirne meglio i meccanismi e svelarne i misteri. Sono uno scrutatore: e per voi, in tempo reale, qualche piccolo nanetto su cosa significa votare a Palermo. Nanetto: flash, diciamo. Anzi, flesch.

...alle 6 di mattina, insieme a te, si presenta un rappresentante di lista un po' troppo zelante. Ti sta addosso, controlla quello che fai, tu conti le schede davanti a lui e lui le riconta per sicurezza. Quando dà ulteriori dimostrazioni della sua capacità di scassaminchia, palesando tra l'altro una non particolarmente sviluppata intelligenza, tu sei sicuro di quale partito faccia il rappresentante. Ma sul più bello esce fuori un cartellino con falce e martello. Touché...

...verso le 11, giacca e cravatta, sorriso stampato in volto, entra raggiante e vociante un signore "buongiorno a tutti! sono un candidato al consiglio comunale, mi chiamo B...no, volevo ringraziarvi tutti per il vostro eccellente lavoro e augurarvi una buona giornata!", e dopo aver stretto la mano a tutti, votanti compresi, si allontana nella sezione accanto...(poi ho controllato: B...no è un cognome molto comune a Palermo, e dunque tanti B...no sono candidati in diverse liste, ma l'età di quel signore permette di ridurre la rosa a 3 possibilità: UDC, FORZA ITALIA, o una lista civica - Vizzini per Palermo? - che appoggia Cammarata. strano, no?)...


...tutti voi nordici che pensate male di noi sudici dite subito: "elezioni in sicilia, occhio ai telefonini, mi raccomando, voi siete cintura nera di voto di scambio", no? ecco che poco prima del tocco un elettore mi umilia (scherzando) dicendomi: lei, non mi ha tolto il telefonino! Questo è una macchina fotografica potente! Se lo tenga!...

...un flesch sui miei colleghi altri scrutatori, e il presidente (una presidentessa): simpatici, se non fossero talvolta troppo spensierati, mentre il capo si sbatte da un lato all'altro dell'aula perchè sono finite le schede, bisogna registrare la signora, quello vuole entrare con la madre perchè non se la fida a votare da sola...e la segretaria mischina è incinta, e quindi non viene al seggio, è cugina della presidentessa...

...infine, una nota di orgoglio siculo: ho dato io la scheda alla vedova di Libero Grassi, che vota nel seggio dove scruto. Sarò scemo, ma un po' mi sono emozionato, e la chiudo qui...

L'affluenza del mio seggio, a chiusura alle 22, era del 51% circa. Le voci sono che il sindaco uscente verrà riconfermato, mentre che si dovesse arrivare al ballottaggio vincerebbe Leoluca Orlando, lo sfidante. Temo che la logica di queste voci mi sfugga ancora, e quindi domani ci torno.

p.s.: avrei preferito essere più brillante e/o rendere meglio situazioni odierne che era divertente mettere in comune, non sono pienamente soddisfatto del risultato. Però voglio pubblicare oggi questo post, a metà elezioni, sperando che sia una storia che finisce a fin di bene (ogni tanto ce vuole).

THE NEW GENERATION, GUYS!

sabato, maggio 12, 2007



People try to put us d-down (Talkin' 'bout my generation)
Just because we get around (Talkin' 'bout my generation)
Things they do look awful c-c-cold (Talkin' 'bout my generation)
I hope I die before I get old (Talkin' 'bout my generation)

This is my generation
This is my generation, baby

Why don't you all f-fade away (Talkin' 'bout my generation)
And don't try to dig what we all s-s-say (Talkin' 'bout my generation)
I'm not trying to cause a big s-s-sensation (Talkin' 'bout my generation)
I'm just talkin' 'bout my g-g-g-generation (Talkin' 'bout my generation)

This is my generation
This is my generation, baby

kensigton memories

venerdì, maggio 11, 2007




take me out tonight
where there's music and there's people
who are young and alive
driving in your car
i never never want to go home
because i havent got one
anymore...


There is a light that never goes out, The Smiths, 1985

The Catcher in the Rye

domenica, maggio 06, 2007

da Le Pen a Lupin passando attraverso la segale reale



Waiting for...what?

venerdì, maggio 04, 2007