ore 17.15, Pisa (ITALIA)
sala della cinemateca Arsenale
INCONTRO CON
JEAN-MARIE STRAUB & DANIÈLE HUILLET
I due registi rispondono alle domande del pubblico. Lui tiene costantemente un sigaro in bocca che ogni tanto, infrattato in una rientranza laterale della sala, rianima con un minuscolo accendino.
Primo intervento. Si tratta di una professoressa che è lì per presentare la coppia autrice del film 'Antigone', che verrà proiettato dopo il dibattito. Probabilmente è stata scelta per la sua erre moscia, che rende di solito un italiano meno riprovevole ai francesi.
Professoressa: «Il vostro film è il risultato di una traduzione che Hölderlin ha fatto della targedia di Sofocle. Il testo tedesco di Hölderlin è stato rivisto e messo in scena da Brecht. Voi fate riferimento alla versione di Brecht, ma nella vostra messa in scena manca il Prologo della stesura brechtiana. Questo risponde ad un intento preciso?»
Danièle Huillet è momentaneamente assente, per cui il compito di rispondere è lasciato a lui, Jean-Marie Straub. Il vecchio regista comincia ad agitarsi, dimena le braccia. 'Sta sbottando', si mormora accanto a me.
JMS: «Ma quale prologo, di che prologo parli. Quello era solo una scusa di Brecht, perché aveva paura. E' stato un vigliacco. Cosa vuoi dirmi, chiedendomi di questo prologo?...non capisco, perché mi chiedi di questo prologo?Cosa vuoi?...quel prologo non sarebbe dovuto esistere. Lui l'ha scritto solo per paura di quelli di sinistra come lui, ma contro di lui. Il prologo,tsé...ma di che parli, ma che vuoi, che vuoi dirmi?Non capisco perché ora hai tirato fuori questo prologo...»
Jean-Marie muove verso il corridoio laterale della sala e si ripara nell'anfratto con il suo mezzo sigaro impregnato di saliva. La professoressa osserva l'orizzonte della sala, si perde nei volti bui del pubblico, tace...non sembra imbarazzata, forse stordita, ma non imbarazzata...no, imbarazzata no di certo...anzi di lei resta una muta fissità immersa in un globale silenzio da rito misterico. Il pubblico si aspetta che fra un momento all'altro Jean-Marie compia un gesto o pronunci una parola che sia significativa, che riveli il senso nascosto del tutto, anche di quel profondo e ansioso silenzio; che riveli la trama nascosta di quello scatto d'ira, portando alla luce una verità più alta e più profonda dell'inaspettato contraddittorio cui si è appena assistito. Ma no, forse non ancora. Jean-Marie solo scatarra rumorosamente, raccoglie con la lingua i detriti vischiosi e infine ingoia tutto, vecchio e soddisfatto. Col sigaro stretto tra i denti, aspetta una nuova domanda. Il compìto silenzio pare aver lasciato il posto ad un diffuso imbarazzo nella sala.
Una signora prende la parola. Un profondo respiro per farsi coraggio. Sospiro del pubblico. Lui si dirige di nuovo al di sotto dello schermo, di fronte alla platea. E' pronto. Nel frattempo Danièle ha preso posto.
Signora:«Buonasera. Nel film ho avvertito dei rumori di sottofondo, volevo sapere se si trattava di tuoni, o di cosa? Erano molto suggestivi e...»
Il cuore glielo aveva preannunciato: 'Non ce la farai. Non terminerai. Non passerai impunemente la prova.'
JMS:«Ma cosa significa? Non erano tuoni, era il vento, era il vento, solo che vuoi uomini moderni siete così abituati al doppiaggio e a tutte queste macchine poi. Non avete idea di cosa sia il cinema, di cosa state parlando. Se non ti è piaciuto non ci posso fare nulla...Queste macchine, queste macchinette...»
dice lui guardando le molte telecamerine digitali in prima fila.
Interviene lei, Danièle, con indignazione e partecipazione
DH«...è vero, anche ora mi filmate, non siete capaci di concentravi. Non potete vedere un film usando quelle macchinette. Oggi con telefonini e cose varie, non siete capaci di concentrazione, di guardare. Io penso che se un uomo che non è capace di resistere all'apparecchio che ha in tasca NON E' UN UOMO!»
Scoppia un applauso. Indignazione e partecipazione, ora tutti però. 'Ah questi uomini moderni!'. Pare che la sala ne sia stata epurata, ma forse no. nella mia fila c'è qualcuno che tira fuori il cellulare per controllare che sia spento. 'Evitare di farsi vedere ed evitare di farlo squillare per sbaglio. Questi potrebbero scuoiarti vivo!'.
Di nuovo il silenzio. Imbarazzo. la gente vorrebbe ricominciare ad applaudire per rimediare. Ma se nessuno dice nulla a cosa si applaude? Silenzio, allora.
Un ragazzo infine interviene. E' giovane, temerario, spavaldo. In ultima fila la gente punta su chi vincerà il terzo round. Le previsioni danno il ragazzino per spacciato.
Ragazzo:«Lei stesso ha detto che nel vostro film sono individuabili almeno quattro strati: Sofocle, Hölderlin, Brecht e infine il vostro, Straub-Huillet. Volevo chiedervi come mai non avete pensato di caratterizzare in maniera più specifica la vostra messa in scena, il vostro strato, aderendo invece a quello di Brecht.»
JMS:«Ma non capisco cosa vuole questo qui. Se vuoi lo puoi fare tu il film e metterci quello che vuoi. ma il film lo abbiamo fatto noi e ci abbiamo messo quello che volevamo noi. se non ti è piaciuto il film questo non è un problema nostro, ma è il TUO problema. Non ha senso quello che dite. Voi uomini moderni non capite neinte del cinema. Non sapete neanche chi è zapotek. Voi uomini moderni non lo sapete. Chi è Zapotek, ditemelo!»
Un uomo in seconda fila fa entusiasta un gesto con le dita. 'Era un corridore' è la traduzione.
JMS:«Ecco solo lui lo sa. Zapotek era un grande corridore, correva, correva»
anche lui corre, ora. Ma è costretto a fermarsi. la breve corsa sul posto gli ha provocato una crisi di tosse. Scatarra rumorosamente. Tuona, si potrebbe anche dire. Si infratta nuovamente per accendere il sigaro.
E' ora il turno di una ragazza che chiede perché avessero preferito far recitare gli attori in posizioni quasi immobili e fisse.
JMS:«Ma tu non l'hai visto il film. ne hai visto solo metà. Ma quando fermi, non sono fermi! Ma se un attore si getta per terra e fa così e così e così. Cosa vuoi dire con 'fermi'? I personaggi sono dei vulcani, non stanno fermi. Cosa dici?»
Lei, Danièle, interviene,
DH:«ma i vulcani stanno fermi anche quando eruttano.
Abbiamo scelto di lasciarli fermi per far risaltare i momenti di movimento, come quando Creonte corre»
Lui è infastidito dall'intervento di Danièle. dare ragione a quella mocciosa, tsé...non avrebbe dovuto farlo. perciò lui punta di nuovo sul tema di prima.
JMS:«Sì, sì...ma che significa, fissi. ma cosa vuole...non capisco. Voi uomini moderni non avete idea del cinema. Voi non sapete cosa signica questo. Voi con le vostre macchinette. Voi non capite il cinema, andate a casa allora, andate a casa! Basta non dico più niente...ora vado a prendere un po' d'aria.»
Finge solo d'andarsene, poi torna subito. Dopo un paio di finte e dopo aver risposto ad altre due domande, decide di andar via. 'Per prendere una boccata d'aria' dice. La presentatrice dell'Arsenale lo insegue con il microfono, accennando una protesta, ma vi rinuncia quasi subito. Per alcuni minuti il pubblico resta immobile in stordito silenzio. 'Sarà finita davvero?'. Pare di sì: lui non torna. Si alzano i primi e si precipitano verso l'uscita ('Prima che ci ripensi' ?). Il pubblico è evidentemente spossato, si alza con lentezza e con fatica. Qualcuno va a chiedere un autografo a Danièle. Qualcun'altro si tasta il viso e si chiede se è moderno anche lui e per quanto ancora lo sarà.
Resta solo nel sommesso brusìo del pubblico una vaga paura d'invecchiare.
Comments
16 Responses to “Ancien Régime”
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Io sono stato fra quelle cinque persone che hanno assistito al conferimento della cittadinanza onoraria di Buti a JMS e DH. Impugnavo la mia nuova fiammante macchina digitale e non sapevo ancora usarla.. Mi rimangono due foto decisamente mosse, in controluce, maledette macchinette, tsé!
05/05/06, 18:24JMS parla come il mio prof di Inglese del Liceo, il carovecchiomoderno Franco Pinna. Baci a tutti!
05/05/06, 21:22Se prima avevo dei dubbi, adesso sono piuttosto certo.
05/05/06, 22:38Voi vi volete proprio del male.
Ma tanto.
A dovella di' propio tutta son du' be' personaggi, ir loro modo di fa' cinema è ganziale, ma 'e soggetti maremma cignala protrebbeno sceglili anco un poinino meglio, ti fanno veni' du' palle... Come ddi'... Mi ranccontasseno 'e Promossi Sposi seondo me ci verrebbe fori una bella 'osa, dio bene o dio ma(X)le!
05/05/06, 22:46per la precisione era l'8 luglio 2002.... che foto brutta! rimaledette macchinette
06/05/06, 13:36Così imparate a fare gli intellettuali all'Arsenale, anzichè starvene a casa a giocare a Risiko e scolare Moretti (quello della birra, non Nanni).
06/05/06, 18:00Comunque, è la giusta punizione per avermi fatto sorbire tre ore di Goffredo Fofi l'ultima volta che son venuto, invece di offrirmi da bere.
Bora
mi sento di concordare con Bora...il Risiko mi tira di più di quest'intellettualismo altero...
07/05/06, 16:03in ogni caso, devo ammetterlo, mi sarebbe piaciuto esser presente per dire
"Lei ha perfettamente ragione...il film l'avete fatto voi e avete fatto benissimo a farlo come vi pare e metterci cosa vi pare...
Ora, essendo perfettamente con il suo ragionamento, potrei dunque afermare che, visto che qui l'abbiamo invitata noi, possiamo ritenerci liberi di mandarla affanculo come ci pare e quanto ci pare, n'est-ce pas?"
Grazie per il racconto dettagliato dell'ultima apparizione pubblica di straubethuillet, sempre più nei boschi sempre più intransigenti... Mi riporta a quando anch'io cercavo di capirci qualche cosa degli intellettuali,del loro cinema estremo...del loro potere di maleducazione. Chi non vuole diventare un giorno come loro? non-moderni perché troppo intelligenti, non-cittadini perché troppo puri, non gentili e accattivanti perché la gente(sopratutto quella che fa lo sforzo di vedere i loro film) non può capire?
07/05/06, 23:07Un bacio, grazie capo
Prego tessina, per te questo e altro...
08/05/06, 09:49Il capo
ma che Capo e Capo...qui si fa dell'ingiustizia...ma credete che il Capo sia andato a vedere i due vecchi registi pazzi? Il Capo è un cinefilo da salotto, mica da sala cinematografica...tsé...No, ci è andato il Poliglossa, che ha poi steso questo resoconto...
08/05/06, 10:32Ma neanche un commento dui laureandi di domani? Che indecenza, e qui all'estero neanche una notizia...
08/05/06, 14:50Damigella Nichi, almeno io ti penso sappilo... tuo affezionato
ps in bocca al lupo...
ma certo che ci ricordiamo di Nicoletta e della sua laurea...
08/05/06, 15:25io direi di dedicarle un post...
io direi di aspettare il post laurea...
08/05/06, 18:21cioè....mica per esser superstiziosi...ma....non si sa mai
ma non abbiamo detto nulla...abbiamo solo aprlato della sua laurea tanto attesa...comunque nico-spacca tutto...
08/05/06, 19:02ma litigate?Nancie e margie, ma 'ndo state?
12/05/06, 15:35Posta un commento