Oggi vorrei proporvi un'esemplificazione possibile del senso che la filosofia ha per la vita. Il senso della vita per la filosofia, potremmo dire, coi monty python.
Esperienza naturale:
guardo fuori e vedo l'albero nel mio giardino. E' un ulivo.
Medesima esperienza, MA dopo aver letto Husserl:
se intendete parlare di quella cosa che sta lì fuori nel mio giardino in quanto cosa che sta lì fuori, né io né voi possiamo parlarne senza parlarne e, per parlarne come di quella cosa che sta lì fuori con quelle certe sue proprietà naturali, dobbiamo far ricorso alla capacità di un segno di designare e di indicare (nel caso nostro, di noi che parliamo questa lingua, il segno è la parola "albero"); il segno è una espressione capace di designare (riferirsi a riferendo di) qualcosa e che vale per il modo in cui usiamo questa sua capacità; il segno in questione ci serve perché c'è una cosa lì fuori in giardino [...] con certe proprietà naturali che noi vogliamo indicare per poterne parlare; la parola "albero", la generale capacità designativa che la parola albero ha in quanto segno, diventa il mezzo per indicarle; ciò che con la parola "albero" indichiamo è il suo significato; la parola "albero", usata per indicare quella cosa lì in giardino, acquista un significato ostensivo [...]; questo significato è il contenuto designativo della parola "albero", il significato della parola, ma in realtà esso non è distinguibile dal significato dell'albero in quanto cosa (se non nel senso che mi vieta di parlare di un significato dell'albero in quanto cosa proprio perché non posso parlare di un significato della cosa distinto dal significato della parola con cui la designo; ma, per converso, mi rendo conto che ciò che la parola designa, il suo contenuto designativo, il suo significato (ostensivo) è un insieme di proprietà naturali e, in quanto tali, non posso parlarne senza attribuirle alla cosa di cui parlo - non posso propriamente parlarne come di proprietà naturali della parola).
Autore del testo che riportiamo è G.M.B., Filosofia come esperienza Trascendentale, Le Monnier, Firenze 1977, ma giuro che il passo riportato è solo un'ottima esplicazione del pensiero (a livello di fenomenologia descrittiva, natürlich) di Husserl.
viarigattieri ha presentato:
"il senso della vita per la filosofia"
rubrica riconosciuta di interesse nazionale culturale
dal ministero delle cose graziose
Comments
5 Responses to “di come la filosofia ha un senso per la vita”
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No, attenzione. Qui si sta parlando di un albero. Vorrei capire come questo si leghi al vedere ulivi in un qualche giardino, giacché né di giardini né di ulivi si fa menzione nel testo di G.M.B. Anzi, che differenza c'è, ostensivamente parlando, tra un albero e un ulivo? tra un albero e una quercia? tra un ulivo e una quercia? Come si passa, quindi, da ciò al rapporto iconico-ostensivo che distingue un albero qualsiasi da, rispettivamente, Prodi e Occhetto? E poi, se il termine designante si riferisce a riferendo di, allora che rimando c'è nell'opposizione tra la Fiamma da un lato e gli alberi dall'altro?
04/03/08, 11:52...bruciano...
04/03/08, 12:01due domande:
04/03/08, 14:541 - e se invece di ostensivo fosse offensivo?
2 - "G".M.B....???? io sono sempre e solo rimasta alla "M"...per cosa sta la "G"??????
ps: @ yes-ass [da leggersi, rigorosamente, pièss'et'iessèss]: ma sei ancora teutonico??
04/03/08, 14:56Io è quando leggo queste cose che mi pento di aver studiato filosofia. Al liceo naturalmente, che all'università l'ho scelta per le compagne di corso..:)
09/03/08, 22:49Posta un commento