zuppa co i ceci

giovedì, dicembre 16, 2004

Che bello posso ancora intervenire a turbare l'equilibrio del Blog!!!!
Capo/Chef mi suggerisci nel dettaglio una ricetta di zuppa con i ceci...si aspettano grandi cose da me questi parenti inglesi e io ho pensato di rifilare alla zia vegetariana una specialitá turco-tosco-cosmopolita ma temo di non saper trattare con il dovuto rispetto il cecio nella sua essenza di ambiguo legume.
Help!

Comments

4 Responses to “zuppa co i ceci”
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Via Rigattieri ha detto...

Con sommo piacere.
Il cecio va trattato nella seguente maniera: esso abbisogna, innanzi tutto, di 8-12 ore di ammollo previo, per potersi rilassare, distendere i muscoli, al fine di evitare che, scottato senza preavviso, si trasformi nella sua essenza più profonda in pietra, risultando ostico all'assaggio.
Indi, bisogna riempire una pentola con sufficiente acqua, non troppa, chè non affoghi (il cecio), bensì ne sia avvolto, ricoperto, bastevolmente. Il passaggio da un contenitore (quello del bagno previo) ad un altro (la pentola che in futuro - a tradimento - sarà posta su un fuoco) non dovrà essere avvertito (dal cecio).
Affinchè non si senta troppo solo, dopo 8-12 ore di noia mortale, il cecio deve incontrare abbondante cipolla, non intera (per carità!), chè potrebbe spaventarlo con la sua mole. Essa va ridotta in piccoli pezzettini di forma irregolare, non minuscoli, nè eccessivamente grandi. Lo scopo è quello di fare socializzare il cecio con elementi che, sebbene più smilzi di lui, abbiano bene o male la di lui stessa ampiezza.
Avviene quindi il fattaccio. Qui l'armonia tra lo chef e il cecio potrebbe spezzarsi: è l'ora di accendere il fuoco. Nel frattempo lo chef avrà pensato a riscaldare, in un altro pentolino, dell'acqua accompagnata da un dado knorr o starr, o da un brodo vegetale creato dallo chef stesso (che sarebbe ancora meglio). Questo perchè, nel caso l'acqua della pentola principale (quella col cecio) scarseggiasse, è il suddetto brodo che ad essa va aggiunto, e non la vile acqua gelida (che finirebbe per distruggere psicologicamente il cecio ormai adattato al nuovo teporoso ambiente). Quando l'armonia tra cecio e cipolla sta per trasformarsi in tedio, è necessario introdurre un terzo elemento, anch'esso abbondante: il rosmarino. Bisogna ricordare che senza rosmarino il cecio si offende, e si vieta di rilasciare il suo caratteristico sapore. Sempre assecondare il cecio, questa è la regola principale.
Quando il cecio è ormai cotto, irrorare di olio extravergine di oliva (ma senza esagerare), e spruzzettarlo di pepe precedentemente polverizzato.
Les jeux sont faits.
Buon appetito.
p.s.: nel caso in cui si volesse aggiungere della pasta corta, essa si può cuocere direttamente col cecio stesso, regolandosi con la quantità dell'acqua (dipende se la si voglia molto brodosa oppure densa - mmmhhhh!).

16/12/04, 13:14
tex ha detto...

Immensa Gratitudine. procedo ad irrorare il cecio di fresca acqua di fonte sassone.

16/12/04, 15:16
Via Rigattieri ha detto...

attendiamo ansiosi l'esito.

16/12/04, 17:15
Anonimo ha detto...

....caspita ragazzi...mi avete fatto venire fame...anche se,in tutta onestà, ho avuto qualche difficoltà nel non sentirmi cannibalizzata, in quanto mio nonno, a partire dalla mia nascita (e qui proibisco con assoluto rigore qualsivoglia commento sulla quantità di anni trascorsi!!!),insomma, dicevo...mio nonno mi ha sempre chiamata cecia...che sia anch'io un ambiguo legume?????
con appetito,
alex

23/12/04, 11:24