Le recensioni desuete

giovedì, febbraio 14, 2008



Probabilmente sarà solo una mia fissazione. Non credo capiti a personaggi così dinamici come i Rigattieri. Però provo lo stesso a parlarvene.
Vi è mai capitato di prendere in mano un libro inattuale (rispetto alle classifiche vigenti), di leggerlo e di trovarvi di fronte al bisogno insopprimibile di farne una recensione?
Intendiamoci, una recensione senza alcun destinatario, totalmente priva di finalità pratiche.
Capita, forse, con quei libri che ti assediano per alcuni giorni in maniera febbrile.
Ora, tenuto conto che la natura di un blog è l’essenzialità, lancio una proposta: la recensione desueta istantanea.

Comincio:
S. D’Arzo, Casa d’altri (1952): un giallo dell’anima che non può risolversi in alcun modo – un’impasse metafisica.
L. Bianciardi, La vita agra (1962): corso pratico di scrittura e di resistenza.
F. Biamonti, Vento largo (1991): grandiosa pittura d’esterno, sulla riviera ligure, con paesaggi rocciosi a picco sul mare e storie di contrabbandieri e donne angeliche.
M. Richler, La versione di Barney (2000): nonostante il divertimento puro, in profondità è la storia del progressivo deragliare di una mente, dalla lucidità allo spegnimento.

Comments

6 Responses to “Le recensioni desuete”
Post a Comment | Commenti sul post (Atom)

Anonimo ha detto...

sono di corsa! sono di corsa! sono di corsa! sono di corsa! sono di corsa! sono di corsa! sono di corsa! sono di corsa! sono di corsa!

14/02/08, 19:11
Anonimo ha detto...

a me le recenzzioni non mi piacciono mica. A me le recenzzioni mi pargono inutili, io proprio non le sopporto la gente che mi dice a me come fare

14/02/08, 20:55
Anonimo ha detto...

Recensisco l'ultimo e unico libro che ho letto.
Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto, (1913-1925): a partire dallo sconvolgente fatto che un biscotto nel tè assomiglia ad un biscotto nel tè, un mondano parigino ne approfitta per dirci tutto, ma proprio tutto, sulla sua vita, salvo spacciarsi per etero.

15/02/08, 17:35
Anonimo ha detto...

Prime 100 pagine di Guerra e Pace: in poche parole succede che Anna Pavlovna Scherer, familiare dell'imperatrice Marja Fjodorovna, vuol fare sposare Anatole, figlio ultimogenito del principe Vasilij Serghjejevic Kuraghin, con la bella figlia del ricco e avaro principe Bolkonskj - che non è il famoso Andrej, sposato con Lise Meinen, aiutante di campo di Michail Ilarionovic Kutuzov; suo padre -, per fargli mettere la testa a posto, solo che nel frattempo Anatole, insieme all'amico Pjotr, figlio naturale del conte Kirill Vladimirovic Bezuchov, pensa bene di gettare un commissario di polizia legato a un orso in mezzo a un fiume, motivo per cui viene allontanato da san pietroburgo e mandato a mosca con anche Pjotr detto Pierre, che incontra Marja Dmitrievna Achrosimova che se lo cazzìa non appena giunta a casa dei conti Rostov, Ilja e Natalia, genitori di dodici figli tra cui una stronza che si chiama Vjera (e che forse ama il tenente Alfons Karlyc Berg), uno che tra l'altro è il figlio maggiore che si chiama Boris (e ha uno sgamo con una bambina che tra l'altro è sua cugina e si chiama Sonja, ma ammicca anche ad una tale Julie figlia di Marja Lvovna Karàghina facendo così piangere la piccola Sonja), e una che tra l'altro è la figlia minore che si chiama Natalia detta Natascha, tredicenne innamorata di Boris, amico di Nikolaj, figlioccio del conte Bezuchov e figlio di Anna Michajlovna Drubetskaja, principessa decaduta, che ne ha raccomandato le sorti al principe Vasilj per farlo arruolare nel reggimento di guardia al fianco di Kutuzov (riuscendo solo in parte). Praticamente la storia si sviluppa che arrivano Ridge e Thorne, figli di Eric e Stephanie, che prima Rigde sposa Brooke e ci fa qualche figlio, poi succede qualcosa (forse c'entra Napoleone) e allora Ridge si lascia ma Thorne si sposa sua cognata, mentre Eric se la fa con Salli Spectra e Stephanie con un barbone perchè perde la memoria, e allora alla fine Brooke si rompe il cazzo e decide di provare tutti gli uomini della famiglia e si mette con Eric, e poi praticamente suo figlio che è anche suo fratello e forse anche suo zio si mette con la cugina del nonno, che sarebbe sua madre, e praticamente succede che...
questo nelle prime 120 pagine. sono 1400.

15/02/08, 18:24
Anonimo ha detto...

Alcuni appunti:

1- Pensavo di cominciare a leggere Guerra e pace. Desisterò.

2- головка non deve proprio avere un cazzo da fare se può permettersi di passare il tempo a ricopiare complicatissimi nomi russi... ma com'è che poi, quando gli si chiede di uscire, ha sempre misteriosamente da studiare?

3- Passando a Lefe: non solo il mondano parigino si spaccia per etero, ma - savasandir - sfinocchia oltre la metà dei personaggi che gli girano intorno.

Ma ora, la mia recensione.

A. Brown, Perché i panda fanno la verticale. Coinvolgente collezione di stranezze animali. Fra api che esplodono mentre eiaculano, renne che si drogano mangiando mele marce allucinogene e - come annunciato dal titolo - panda maschi che fanno la verticale per strisciare il culo sugli alberi più in alto di tutti, facendo credere alle femmine di essere enormi, ci si sente un po' meno sfigati a vivere una vita borghese lontano dalla natura.

15/02/08, 18:50
si-culo ha detto...

Pierre-A.-F. Choderlos de Laclos, Le relazioni pericolose: impudica gara di cinismo in forma epistolare tra due nobili parigini, raggiunge l'apice di libertinismo tra le righe nelle raffinate lettere di un'anziana zia, esempio di compostezza con l'aria di nascondere Masoch tra le pieghe delle gonne. Pessima la traduzione Garzanti.

16/02/08, 13:19