Gianfranco Micciché, ex viceministro del secondo governo Berlusconi, ex presidente dell'ARS, uomo di punta di Forza Italia sicula e nazionale, è un appassionato di internet: non solo si batte perché la Sicilia sia all'avanguardia (...) per ciò che concerne il mondo della rete, ma ha anche un blog nel quale racconta quotidianamente della sua vita personale e politica.
Nelle ultime settimane Micciché ha intessuto un lacerante braccio di ferro all'interno della sua coalizione, perchè voleva a tutti i costi candidarsi come presidente della regione Sicilia: col piccolo problema che Totò Cuffaro, su di lui, aveva imposto un veto insuperabile. Micciché non si è tirato indietro: ha minacciato strappi sensazionali, diceva che sarebbe andato avanti a tutti i costi, checché ne avesse detto Berlusconi, e così via e così via.
Tutto questo io lo so perchè lo raccontava sul suo blog - visitatissimo, peraltro, anche da me.
Noi ci speravamo. Noi elettori siculi di centrosinistra ci auguravamo che non facesse marcia indietro, e che si andasse alle elezioni con 2 candidati per il centro-destra, e solo uno per il centro-sinistra. Purtroppo Gianfranco Micciché ha fatto marcia indietro.
E lo ha spiegato ai suoi fedeli - e dunque anche a noi. Lo ha spiegato sul suo blog. E ha intitolato il suo post: "In prima linea, salite?"
Il post è un capolavoro. Lo riporto quasi integralmente: sottolineandone alcune parti in grassetto, e rosseggiando qualche commento mio, spero di non alterare il senso del post.
"Sono qua, un deluso che ha trovato comunque una strada, insieme al Presidente Berlusconi, per rendere utile alla Sicilia un progetto che sembrerebbe fallito. Partiamo dalla conclusione poi racconto quello che successo [sic]. Sino all’altro ieri ho lottato perchè si capisse che non era così necessario il collegamento con Lombardo colpevole [chiedo scusa una volta per tutte per l'uso criminoso che Micciché fa delle virgole], a mio avviso, di trascinarsi dietro colui che mi aveva minacciato di non farmi candidare [e cioè Totò Cuffaro](e, purtroppo, c’è riuscito) . Quando ho capito che la mia candidatura non sarebbe mai andata in porto con il PdL ho provato insieme a Stefania Prestigiacomo (che ha dimostrato di essere per me come una sorella) [familiare numero 1: la sorella] di lanciare la sua candidatura.
Insieme però, alla fine, abbiamo trovato un muro da non potere abbattere. Mi ha richiamato per l’ennesima volta il Presidente [Silvio Berlusconi: lo si riconosce dal fatto che parla di sé in terza persona] che mi detto una cosa che mi ha convinto: “guarda Gianfranco, io sono convinto che sui numeri hai ragione tu ma siamo arrivati ad un punto in cui, se noi lasciassimo l’MpA, si creerebbe nel Paese la convinzione che Berlusconi perde pezzi e che adesso può perdere le elezioni [qui il Micciché non chiude le virgolette ma sono convinto che avrebbe dovuto]. Io sono uomo di marketing, prima che politico, ed ho capito che era vero [do per scontato che sia Micciché "l'uomo di marketing prima che politico", ma ci ho dovuto pensare un attimo]. Gli ho ribattuto che non potevo permettere comunque di darla vinta a chi mi aveva intimidito e che rappresentava quel metodo clientelare che io volevo abbattere [e cioè Totò Cuffaro]! Mi ha detto che senza il mio OK non avrebbe chiuso ma che a quel punto era già deciso il suo ok a Lombardo [meravigliosa logica berlusconiana: farti pensare che il tuo pensiero abbia un qualche peso pur dichiarandoti che non ne ha. Micciché ci casca perfettamente]. Pensate quanto vale oggi la pressione dei media e dell’opinione pubblica! ma era così [apprezzabile l'afflato favolistico che assume qui la narrazione]. Ormai, non avendo più la speranza di realizzare un sogno, mi sono chiuso con i miei amici più stretti e ho cominciato a pensare cosa fare [gli amici: quelli più stretti sono quasi familiari, in fondo]. Avevo lasciato il Presidente dicendogli che lui doveva chiudere con Lombardo [politichese che anche ai ritaexpressini d'annata richiamerà molte cose, pur nella variante "chiudere con": non significa "farla finita", "tagliare i ponti", bensì "decidersi in maniera definitiva", "concludere per", non ha cioè valenza negativa bensì assolutamente positiva], se riteneva questo inevitabile, ma che io mi sarei sentito libero di fare quello che volevo [eccheccazzo, è o no la casa, pardon, il popolo della libertà?]. Mentre ragionavo sul nostro futuro mi ha ancora richiamato il Presidente ed io ho ancora resistito [bravo Micciché! Forza!]. Poi il Presidente ha chiamato Marcello dell’Utri (che ancora una volta è stato per me come un secondo padre [familiare numero 2: il secondo padre) pregandolo di convincermi a trovare una soluzione positiva. Ci siamo incontrati anche con Stefania [cioè la sorella] e gli altri ragazzi che sono stati quasi un mese con me a Roma, Pippo, Mario, Gaspare, Michele [familiare numero 3? i cugini?], ed abbiamo cominciato a ragionare su cosa fare. Fino a quel momento avevamo rifiutato qualsiasi offerta [bravo Micciché!]. Mi ha richiamato il Presidente [potremmo identificarlo come una sorta di suocero, e dunque familiare numero 4? no è una domanda..], era quasi mezzanotte, e mi ha detto: “se vai da solo farai certo una bella battaglia ideale ma, alla fine, non porterai a casa nessun risultato per la tua Sicilia. Ti chiedo invece di essere, per me, il garante di quel processo di cambiamento e di rafforzamento delle infrastrutture di legalità di cui tu parli sempre. Solo stando insieme a me [attenzione: sembrerebbe un ricatto, ma non lo è, non fraintendete, e soprattutto non scambiate i discorsi di uno statista per chiacchere da caffè] avrai la possibilità di influire realmente sui nomi che costituiranno la prossima giunta di Governo Regionale, potrai garantire un futuro ai tuoi uomini ed offrire un futuro ad una nuova classe dirigente che inizi quel ricambio generazionale che ti sta a cuore!”
Sapevo che accettando avrei deluso tanti di voi e me per primo, ma mi hanno insegnato che quando si ha davanti la certezza di una sconfitta bisogna sapere trasformare i problemi in opportunità [realpolitik, così ci piaci].
Sognavo salire di salire in un altro autobus, accetto di salire su questo ma con il fastidioso ruolo di controllore [ma manco shakespeare! questa è poesia! fine metafora politica!].
[...] Lo so che tanti di voi penseranno che mi sono venduto per una poltrona (qualcuno ha anche guadagnato scommettendo [scommettendo che si vendesse per una poltrona?]) ma voglio dimostrarvi che il mio progetto di rinnovamento e rafforzamento della legalità è vero [Miccimicci! ma noi ti vogliamo bene! stai tranquillo, su..]. Ho detto al Presidente Berlusconi che io oggi sono fortemente condizionato dal mio blog che ha raggiunto livelli di interesse fenomenali [cioè praticamente, miccimicci, se mi metto in contatto col tuo blog mi tieni in considerazione pure a me? grazie micci! ma io ti contatto subito!].
Ho comunicato che presenterò una lista elettorale che rappresenti la tanta gente di centro destra che vuole cambiare il vecchio metodo di una politica fallimentare e vuole gridare la propria voglia di cambiamento [al grido di: "mai più barattare le idee per le poltrone!", I suppose]. Bene, io voglio continuare a stare con voi ed è per questo che vi invito tutti a partecipare a questa lista [io ci sto miccimicci, non ti scordar di me]. Voglio essere sicuro che tanti di voi sono interessati realmente al futuro della nostra Sicilia e allora vi invito alla sfida! voglio una lista che nasca dal blog e si formi nel blog [sì!]! voglio che vi facciate avanti, voglio che alcuni di voi diventino deputati regionali [SI!!miccimicci, SI!!!]. Io ci metterò le risorse per fare conoscere la nostra lista (che non ha ancora un nome e si accettano suggerimenti) [se tipo facciamo che noi siamo quelli che ti seguono, i fedeli del tuo blog, potremmo dire tipo che siamo i tuoi figli putativi (familiare numero 5) ... perchè non chiamiamo la lista GRANDE FAMIGLIA?]. Voglio vedere di che pasta siete fatti. Voglio ricevere centinaia di curricula per iniziare subito le selezioni e voglio con voi iniziare una battaglia che ormai è diventata realtà [ma che è a tipo cococò? ma poi finisce che pigliano i raccomandati! dai micci, conosciamoci di persona!]. Anche dopo la delusione iniziale. Speravamo di iniziare ed avere subito successo. Il successo è rimandato ma la nostra creatura è nata [NOSTRO FIGLIO!!!!NOSTRO E TUO!!! NON SARA' MICA UN INCESTO?(familiare numero 6?)]. Dobbiamo portarla avanti! Al nostro futuro dobbiamo pensarci noi, tutti insieme. E’ difficile ma aiutiamoci a vincere. YES WE CAN [giuro, non è sarcasmo mio, miccimicci chiude con YES WE CAN, lo slogan di Obama, lo slogan di Uòlter!! E facciamola questa grande famiglia, su!!]"
Gianfranco Micciché
Insieme però, alla fine, abbiamo trovato un muro da non potere abbattere. Mi ha richiamato per l’ennesima volta il Presidente [Silvio Berlusconi: lo si riconosce dal fatto che parla di sé in terza persona] che mi detto una cosa che mi ha convinto: “guarda Gianfranco, io sono convinto che sui numeri hai ragione tu ma siamo arrivati ad un punto in cui, se noi lasciassimo l’MpA, si creerebbe nel Paese la convinzione che Berlusconi perde pezzi e che adesso può perdere le elezioni [qui il Micciché non chiude le virgolette ma sono convinto che avrebbe dovuto]. Io sono uomo di marketing, prima che politico, ed ho capito che era vero [do per scontato che sia Micciché "l'uomo di marketing prima che politico", ma ci ho dovuto pensare un attimo]. Gli ho ribattuto che non potevo permettere comunque di darla vinta a chi mi aveva intimidito e che rappresentava quel metodo clientelare che io volevo abbattere [e cioè Totò Cuffaro]! Mi ha detto che senza il mio OK non avrebbe chiuso ma che a quel punto era già deciso il suo ok a Lombardo [meravigliosa logica berlusconiana: farti pensare che il tuo pensiero abbia un qualche peso pur dichiarandoti che non ne ha. Micciché ci casca perfettamente]. Pensate quanto vale oggi la pressione dei media e dell’opinione pubblica! ma era così [apprezzabile l'afflato favolistico che assume qui la narrazione]. Ormai, non avendo più la speranza di realizzare un sogno, mi sono chiuso con i miei amici più stretti e ho cominciato a pensare cosa fare [gli amici: quelli più stretti sono quasi familiari, in fondo]. Avevo lasciato il Presidente dicendogli che lui doveva chiudere con Lombardo [politichese che anche ai ritaexpressini d'annata richiamerà molte cose, pur nella variante "chiudere con": non significa "farla finita", "tagliare i ponti", bensì "decidersi in maniera definitiva", "concludere per", non ha cioè valenza negativa bensì assolutamente positiva], se riteneva questo inevitabile, ma che io mi sarei sentito libero di fare quello che volevo [eccheccazzo, è o no la casa, pardon, il popolo della libertà?]. Mentre ragionavo sul nostro futuro mi ha ancora richiamato il Presidente ed io ho ancora resistito [bravo Micciché! Forza!]. Poi il Presidente ha chiamato Marcello dell’Utri (che ancora una volta è stato per me come un secondo padre [familiare numero 2: il secondo padre) pregandolo di convincermi a trovare una soluzione positiva. Ci siamo incontrati anche con Stefania [cioè la sorella] e gli altri ragazzi che sono stati quasi un mese con me a Roma, Pippo, Mario, Gaspare, Michele [familiare numero 3? i cugini?], ed abbiamo cominciato a ragionare su cosa fare. Fino a quel momento avevamo rifiutato qualsiasi offerta [bravo Micciché!]. Mi ha richiamato il Presidente [potremmo identificarlo come una sorta di suocero, e dunque familiare numero 4? no è una domanda..], era quasi mezzanotte, e mi ha detto: “se vai da solo farai certo una bella battaglia ideale ma, alla fine, non porterai a casa nessun risultato per la tua Sicilia. Ti chiedo invece di essere, per me, il garante di quel processo di cambiamento e di rafforzamento delle infrastrutture di legalità di cui tu parli sempre. Solo stando insieme a me [attenzione: sembrerebbe un ricatto, ma non lo è, non fraintendete, e soprattutto non scambiate i discorsi di uno statista per chiacchere da caffè] avrai la possibilità di influire realmente sui nomi che costituiranno la prossima giunta di Governo Regionale, potrai garantire un futuro ai tuoi uomini ed offrire un futuro ad una nuova classe dirigente che inizi quel ricambio generazionale che ti sta a cuore!”
Sapevo che accettando avrei deluso tanti di voi e me per primo, ma mi hanno insegnato che quando si ha davanti la certezza di una sconfitta bisogna sapere trasformare i problemi in opportunità [realpolitik, così ci piaci].
Sognavo salire di salire in un altro autobus, accetto di salire su questo ma con il fastidioso ruolo di controllore [ma manco shakespeare! questa è poesia! fine metafora politica!].
[...] Lo so che tanti di voi penseranno che mi sono venduto per una poltrona (qualcuno ha anche guadagnato scommettendo [scommettendo che si vendesse per una poltrona?]) ma voglio dimostrarvi che il mio progetto di rinnovamento e rafforzamento della legalità è vero [Miccimicci! ma noi ti vogliamo bene! stai tranquillo, su..]. Ho detto al Presidente Berlusconi che io oggi sono fortemente condizionato dal mio blog che ha raggiunto livelli di interesse fenomenali [cioè praticamente, miccimicci, se mi metto in contatto col tuo blog mi tieni in considerazione pure a me? grazie micci! ma io ti contatto subito!].
Ho comunicato che presenterò una lista elettorale che rappresenti la tanta gente di centro destra che vuole cambiare il vecchio metodo di una politica fallimentare e vuole gridare la propria voglia di cambiamento [al grido di: "mai più barattare le idee per le poltrone!", I suppose]. Bene, io voglio continuare a stare con voi ed è per questo che vi invito tutti a partecipare a questa lista [io ci sto miccimicci, non ti scordar di me]. Voglio essere sicuro che tanti di voi sono interessati realmente al futuro della nostra Sicilia e allora vi invito alla sfida! voglio una lista che nasca dal blog e si formi nel blog [sì!]! voglio che vi facciate avanti, voglio che alcuni di voi diventino deputati regionali [SI!!miccimicci, SI!!!]. Io ci metterò le risorse per fare conoscere la nostra lista (che non ha ancora un nome e si accettano suggerimenti) [se tipo facciamo che noi siamo quelli che ti seguono, i fedeli del tuo blog, potremmo dire tipo che siamo i tuoi figli putativi (familiare numero 5) ... perchè non chiamiamo la lista GRANDE FAMIGLIA?]. Voglio vedere di che pasta siete fatti. Voglio ricevere centinaia di curricula per iniziare subito le selezioni e voglio con voi iniziare una battaglia che ormai è diventata realtà [ma che è a tipo cococò? ma poi finisce che pigliano i raccomandati! dai micci, conosciamoci di persona!]. Anche dopo la delusione iniziale. Speravamo di iniziare ed avere subito successo. Il successo è rimandato ma la nostra creatura è nata [NOSTRO FIGLIO!!!!NOSTRO E TUO!!! NON SARA' MICA UN INCESTO?(familiare numero 6?)]. Dobbiamo portarla avanti! Al nostro futuro dobbiamo pensarci noi, tutti insieme. E’ difficile ma aiutiamoci a vincere. YES WE CAN [giuro, non è sarcasmo mio, miccimicci chiude con YES WE CAN, lo slogan di Obama, lo slogan di Uòlter!! E facciamola questa grande famiglia, su!!]"
Gianfranco Micciché
A NOME DEI RIGATTIERI, GRAZIE GIANFRANCO.
Comments
9 Responses to “LA FAMIGLIA”
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Forza Micci! XD
25/02/08, 23:30un figlio fra il capo e miccimì...tutto ciò mi perplime....
26/02/08, 11:24ma il solo commento che mi nasce spontaneo è...
CHE NESSUNO TOCCHI LA 194!!!!!!
YES WE CAN: come Obama, come Uòlter, come gli Amici di Maria De Filippi!!!
26/02/08, 12:28troppo lungo, troppo lungo
27/02/08, 10:30così pensaro tutti quelli che a un certo punto abbandonarono i capolavori della letteratura russa. e non sanno quello che si persero.
27/02/08, 10:46Ho declamato questo post ad alta voce a brianzoli in evidente stato di eccitazione. Bravo Micci, e bravo il glossatore.
28/02/08, 01:28Bravo Miccimi! un grande esempio di oratoria e spessore morale. Spero abbia gia pensato alla redazione delle sue memorie, sue e della sua famiglia, si intende. Altrimenti ce ne occupiamo noi! basta che, tramite le magiche liste, ci trova un incarico qualunque alla regione, e noi poi gli facciamo volentieri un bel lavoro di redazione...(delle virgole pero' io non mi posso occupare, lo sanno tutti) Gli scriviamo pure il blog se c'e' bisogno! tanto le linee guida sono chiarissime e ci sara' un sacco da divertirsi!
28/02/08, 10:50ma lo sapete che la sua lista la vuole chiamare "con micci per la rivoluzione"?
28/02/08, 21:30oddio dove siamo finiti...
ma si è ispirato a noi per Micci? o questo soprannome esisteva già? se sì giuro che non lo sapevamo! se no, ne siamo onorati, MICCI!!!!
28/02/08, 22:43Posta un commento