E luce fu.
Ci sono momenti, nell'esistenza di un uomo, in cui l'inatteso irrompe senza tatto alcuno nell'ordine delle cose che credevi immutabile. Tu magari eri in bagno, stavi leggendo qualcosa per ritrovare una concentrazione che fosse anche stimolante, ed ecco che ti ritrovi come sperduto. Ti vengono a saltare i punti di riferimento: quella struttura rassicurante da cui sei costantemente attorniato senza neanche rendertene conto, e che condiziona in maniera discreta ma irrinunciabile la tua vita.
Può succedere, e per fortuna capita raramente ma per fortuna capita, che il contingente si affacci all'improvviso cogliendoti di sorpresa; e allora di colpo ti rendi conto che il mondo cambia, e le cose possono essere considerate da un altro punto di vista, sotto una luce diversa. Oppure senza luce, al buio.
Mercoledì mattina l'EDF ci ha tagliato la luce.
La burocrazia francese ama agire di soppiatto: una mattina arriva, si nasconde dietro la tua porta, senza avvertire, senza far rumore, ZAC!, e ti taglia la luce. Tu li senti: ti avvicini, chiedi spiegazioni, ma loro ti rispondono che devi chiamare un call center, che quello deve aspettare che il tecnico torni a fare rapporto, che passi del tempo per ratificare il tutto, insomma in due secondi ti hanno modificato la consueta partizione del sensibile. Qualcuno direbbe che si tratta di un atto politico. ... .
Tu allora sei costretto a modificare le tue abitudini: ricominci a lavare i piatti, smetti di pulire la casa, smetti di lavarti, butti il brodo di pesce surgelato e anche le pizze finte, ti metti a cucinare due chili di piselli prima che vadano a male, e così via. E ti rendi conto, anche, che le cose non sono poi così malvagie. Scopri ad esempio che candela in francese si dice bougie, e cominci a ricordare che la luce di candela è bellissima (e ripensi a Barry Lindon, e a quanto fosse geniale Kubrick). E ti ritrovi, di sera, tre cretini attorno a un tavolo che in silenzio leggono a lume di candela. E da quant'era che non succedeva, con o senza candele? L'avvento di internet in viarigattieri ha senza dubbio massacrato le pratiche più creative, quelle che nascevano nei momenti in cui non c'era nulla da fare, fuori pioveva, e dovevi inventarti qualcosa tutti insieme per passare il tempo. Il papa, proust, pioggia giù, per dirne solo alcune.
Così due giorni passati al buio possono far ricomparire tout d'un coup cose che pensavi ormai lontane. Ieri, per esempio, una discussione di soli 5 minuti, verso mezzanotte o giù di lì, a partire da 5 candele di dimensioni diverse. (questo è un post che nasce da una foto, una foto che non esiste: scattata e rifiutata dalla mia macchinetta digitale, che ha deciso di defungere, come per lasciare ulteriore spazio all'immaginazione). Due candele di uguali dimensioni, ma a dire la verità bassine, rappresentavano l'uguaglianza di ciascuno con chiunque, la vera democrazia, il comunismo, il regime estetico delle arti, la politica e così via. Due candele di cui una nettamente più alta e l'altra nettamente più bassa, ancorché più alta delle candele comunitarde, rappresentavano il capitalismo, il liberismo, il regime mimetico delle arti, la polizia (e come spiegare il fatto che, nonostante tutta l'ineguaglianza sociale, la candela più bassa nel capitalismo fosse comunque più alta di quella egualitaria del comunismo? problema grave e serio). Quinta candela, quella solipsista: si faceva i cazzi suoi, ed era a mezza altezza rispetto alle altre.
Ma qual era la candela più felice?
Ci sono momenti, nell'esistenza di un uomo, in cui l'inatteso irrompe senza tatto alcuno nell'ordine delle cose che credevi immutabile. Tu magari eri in bagno, stavi leggendo qualcosa per ritrovare una concentrazione che fosse anche stimolante, ed ecco che ti ritrovi come sperduto. Ti vengono a saltare i punti di riferimento: quella struttura rassicurante da cui sei costantemente attorniato senza neanche rendertene conto, e che condiziona in maniera discreta ma irrinunciabile la tua vita.
Può succedere, e per fortuna capita raramente ma per fortuna capita, che il contingente si affacci all'improvviso cogliendoti di sorpresa; e allora di colpo ti rendi conto che il mondo cambia, e le cose possono essere considerate da un altro punto di vista, sotto una luce diversa. Oppure senza luce, al buio.
Mercoledì mattina l'EDF ci ha tagliato la luce.
La burocrazia francese ama agire di soppiatto: una mattina arriva, si nasconde dietro la tua porta, senza avvertire, senza far rumore, ZAC!, e ti taglia la luce. Tu li senti: ti avvicini, chiedi spiegazioni, ma loro ti rispondono che devi chiamare un call center, che quello deve aspettare che il tecnico torni a fare rapporto, che passi del tempo per ratificare il tutto, insomma in due secondi ti hanno modificato la consueta partizione del sensibile. Qualcuno direbbe che si tratta di un atto politico. ... .
Tu allora sei costretto a modificare le tue abitudini: ricominci a lavare i piatti, smetti di pulire la casa, smetti di lavarti, butti il brodo di pesce surgelato e anche le pizze finte, ti metti a cucinare due chili di piselli prima che vadano a male, e così via. E ti rendi conto, anche, che le cose non sono poi così malvagie. Scopri ad esempio che candela in francese si dice bougie, e cominci a ricordare che la luce di candela è bellissima (e ripensi a Barry Lindon, e a quanto fosse geniale Kubrick). E ti ritrovi, di sera, tre cretini attorno a un tavolo che in silenzio leggono a lume di candela. E da quant'era che non succedeva, con o senza candele? L'avvento di internet in viarigattieri ha senza dubbio massacrato le pratiche più creative, quelle che nascevano nei momenti in cui non c'era nulla da fare, fuori pioveva, e dovevi inventarti qualcosa tutti insieme per passare il tempo. Il papa, proust, pioggia giù, per dirne solo alcune.
Così due giorni passati al buio possono far ricomparire tout d'un coup cose che pensavi ormai lontane. Ieri, per esempio, una discussione di soli 5 minuti, verso mezzanotte o giù di lì, a partire da 5 candele di dimensioni diverse. (questo è un post che nasce da una foto, una foto che non esiste: scattata e rifiutata dalla mia macchinetta digitale, che ha deciso di defungere, come per lasciare ulteriore spazio all'immaginazione). Due candele di uguali dimensioni, ma a dire la verità bassine, rappresentavano l'uguaglianza di ciascuno con chiunque, la vera democrazia, il comunismo, il regime estetico delle arti, la politica e così via. Due candele di cui una nettamente più alta e l'altra nettamente più bassa, ancorché più alta delle candele comunitarde, rappresentavano il capitalismo, il liberismo, il regime mimetico delle arti, la polizia (e come spiegare il fatto che, nonostante tutta l'ineguaglianza sociale, la candela più bassa nel capitalismo fosse comunque più alta di quella egualitaria del comunismo? problema grave e serio). Quinta candela, quella solipsista: si faceva i cazzi suoi, ed era a mezza altezza rispetto alle altre.
Ma qual era la candela più felice?
Comments
5 Responses to “illuminazioni”
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...bel post...c'è da augurarsi che vi stacchino peure il riscaldamento, così ne avremo un altro!
20/03/09, 11:43errata corrige: "pure" non "peure"
20/03/09, 11:43Ho letto d'un fiato...Poi ho ricominciato e ancora.
21/03/09, 12:50Non mi hanno staccato la luce [per ora...] ma sarebbe bello stare al buio per un po'...
grazie Midori :-D!
21/03/09, 13:08Quando il blog se ne sta in silenzio, c'è una ragione precisa. Sempre, anche nei momenti di crisi creativa.
23/03/09, 10:11Nel caso di questo post tanto bello da strappare la lacrima, vorrei sottolineare una fondamentale coincidenza storica: il giorno del "buio" era il medesimo della grande manifestazione di protesta anti-Sarkò; tre milioni e rotte di francesi incazzati neri.
Ed è veramente fantastico pensare che, in quel momento cruciale, i Rigattieri stavano mettendo in atto una protesta interiore..
Questo mi fa tanto educazione sentimentale..
p.s.: tutto ciò per dire che l'esegesi del post meriterebbe un ulteriore post a se stante..
besos
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