IMMAGINI MALGRADO TUTTO

domenica, settembre 28, 2008

Eh sì, mentre voi girettate, fate le vostre cosine, chissà dove, chissà come, noi smobilitiamo... forse prestissimo daremo una lista in extremis di ciò che è rimasto in questa casa, e che bandiremo nell'asta lastminute più rapida del mondo - ieri sera, in una festicciuola sottotono di commiato silenzioso, abbiamo già assegnato alcuni dei pezzi più preziosi: due tesi di mauro, una di tessa, qualche rivista del '99, specchi, tavole di legno della libreria delfe -, quindi state bene attenti. Nel frattempo mettiamo qualche immagine, che vi dia la misura di quello che sta succedendo.









(si lo so che sembra viarigattieri in stato normale, ma se guardate bene capirete che il casino è dovuto al trasloco)

Comments

6 Responses to “IMMAGINI MALGRADO TUTTO”
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Anonimo ha detto...

via rigatiieri è morta..viva via rigattieri..

28/09/08, 18:05
Via Rigattieri ha detto...

e ora anche il letto del capo non c'è più...sempre più vuota...rigattieri di tutto il mondo, stringetevi attorno a noi!

29/09/08, 00:08
Anonimo ha detto...

capisco, siete troppo cinici per impietosirvi per così poco..
d'accordo, metterò le foto dello SFACELO TOTALE. L'avete voluta? voluvatelo.
siate pronti a una foto di un ilfe imberbe e capellone fotomontato sopra la tomba di proust.
aspettatevi di tutto.

29/09/08, 10:48
Anonimo ha detto...

tutto può accadere, se persino la casa viene sgomberata...
siamo a un passaggio storico, attenzione..

(intanto, per inciso - o tra parentesi, visto che siamo in mezzo a ben due parentesi grafiche - vorrei far notare lo strano periodo di fecondità del blog.. forse, dico forse siamo sulla strada giusta..)

29/09/08, 14:31
Anonimo ha detto...

ma insomma...
fecondità, ma poco riscontro..
ad ogni modo, tu capo comprendi gli affezionati lettori del blog: sono troppo tristi per poter anche solo commentare...sono affranti, attoniti...sbigottiti...poverini...

29/09/08, 15:57
Anonimo ha detto...

Ma insomma! Siamo in un momento tragico. Mettiamo: il nonno sta morendo. E che si fa? Si espongono i suoi detriti, si esibisce la sua putrescenza, si chiamano parenti vicini e lontani e li si costringe non solo a vedere il nonno che marcisce nel suo letto, ma li si prende per il collo, li si costringe ad avvicinarsi, a sentire nelle narici il fatto che non è più il nonno, ma un cadavere, la cui carne si va separando, brandello per brandello, da quello che era il suo corpo. E poi, dopo questo tour straziante, si dice all’avventore - proprio a lui che aveva amato il nonno, che era cresciuto nel segno del nonno, che ne aveva fatto il modello di vita, e che adesso, dopo averlo creduto immortale, scopre fallibile: “Avanti, commenta!”, con lo sguardo sadico e feroce che solo un altro che altrettanto ha amato il nonno può avere. Ma tu, l’avventore, vorresti solo fuggire lontano, non vedere più il nonno smembrato, non dover prendere parola (veramente esiste una parola per commentare la fine? Una parola dopo la fine?), non dover pensare alla turba di spagnoli che lo invaderà (il nonno? Sì, il nonno). Ma il capo insiste: “parla del nonno, perdìo! Altrimenti metto on line le foto in cui si ingroppava una pecora sotto acidi!”. E allora sì, per risparmiare al nonno anche l’ultima ingiuria, il suo divenire ridicolo, sfinito, con dolore, commenti.

30/09/08, 07:55