lo sapevo che non sarebbe stato semplicissimo.
quando betti è partito, mi aveva lasciato, quasi fosse una sua ultima volontà pisana, un compito. volevo onorarlo al meglio, ma sapevo che sarebbe stato arduo.
anche se non credevo così arduo.
conoscete tutti i gemelli. i gemelli sono quelli che tutti abbiamo pensato per un certo periodo fossero dei fidanzati, e invece no, erano semplicemente gemelli eterozigoti. o addirittura, più semplicemente, solo fratelli, ma per dimostare una maggiore familiarità ci piace chiamarli "gemelli eterozigoti".
all'inizio abbiamo pensato che i gemelli eterozigoti fossero i più simpatici di tutti, ed effettivamente c'è qualcuno che lo crede ancora. solo che i gemelli eterozigoti hanno un piccolo problema: non sanno fare quello in cui si impegnano di più. il che evidentemente è un problema. ma non è che non lo fanno abbastanza bene: sono negati. Lei, in particolare.
ok, sto esagerando. ma questa storia ve la devo raccontare.
dovete sapere che ho smesso di frequentare i gemelli eterozigoti quando ho sentito per l'ennesima volta dire alla sorella eterozigota: delùs. continuavo a portare libri di deleuze, e lei diceva: ah, vuoi delùs.
la odiavo.
era più forte di me, ho deciso che o io o lei, e per evitare problemi con la giustizia ho preferito smettere di frequentarli. anche se ogni tanto questo delùs mi torna in mente, e ancora mi viene la pelle d'oca. anche perchè ci provavo a spiegarle come si diceva, ma lei niente: delùs, delùs, delùs. convinta, eh. e io non potevo non pensare alla canzone di vasco: ehi tu delusa, attenta che si truoppu arrusa.
quando betti è partito, mi aveva lasciato, quasi fosse una sua ultima volontà pisana, un compito. volevo onorarlo al meglio, ma sapevo che sarebbe stato arduo.
anche se non credevo così arduo.
conoscete tutti i gemelli. i gemelli sono quelli che tutti abbiamo pensato per un certo periodo fossero dei fidanzati, e invece no, erano semplicemente gemelli eterozigoti. o addirittura, più semplicemente, solo fratelli, ma per dimostare una maggiore familiarità ci piace chiamarli "gemelli eterozigoti".
all'inizio abbiamo pensato che i gemelli eterozigoti fossero i più simpatici di tutti, ed effettivamente c'è qualcuno che lo crede ancora. solo che i gemelli eterozigoti hanno un piccolo problema: non sanno fare quello in cui si impegnano di più. il che evidentemente è un problema. ma non è che non lo fanno abbastanza bene: sono negati. Lei, in particolare.
ok, sto esagerando. ma questa storia ve la devo raccontare.
dovete sapere che ho smesso di frequentare i gemelli eterozigoti quando ho sentito per l'ennesima volta dire alla sorella eterozigota: delùs. continuavo a portare libri di deleuze, e lei diceva: ah, vuoi delùs.
la odiavo.
era più forte di me, ho deciso che o io o lei, e per evitare problemi con la giustizia ho preferito smettere di frequentarli. anche se ogni tanto questo delùs mi torna in mente, e ancora mi viene la pelle d'oca. anche perchè ci provavo a spiegarle come si diceva, ma lei niente: delùs, delùs, delùs. convinta, eh. e io non potevo non pensare alla canzone di vasco: ehi tu delusa, attenta che si truoppu arrusa.
poi è successo che circa 10 giorni fa amicobetti le ha portato un libro, e io ero fuori ad aspettare (non volevo entrare, non sono più entrato dopo delùs). c'era amicani con lui. uscendo, amicani ha chiesto ad amicobetti:
- scusa ma perchè ha scritto "daniele", se ti chiami gabriele?
e amicobetti ha detto:
- è sempre così, mi chiama gabriele, sa che mi chiamo gabriele, ma scrive "daniele".
rifletteteci un attimo. siamo davanti a un chiaro caso di schizofrenia: anche fucò non avrebbe dubbi. ma non pensate a lei, pensate a me: che già nel frattempo ero proiettato nel triste momento in cui mi sarebbe toccato, ancora una volta, avere a che fare con delùs. ma erano i giorni di una tristezza maggiore: quella dell'abbandono di viarigattieri, i giorni delle partenze, ed è stato facile dimenticare il tutto.
oggi però ci sono andato.
durante tutto il tragitto ho pensato: e adesso che cosa le dico? mi dai il libro di gabriele dove tu avrai scritto "daniele" (perchè sei matta)? anche perchè se le dico di darmi il libro di daniele lei non capisce, perchè mi associa a gabriele. oppure, che cosa posso fare? che strategia devo adottare?
sapete dove abito adesso, quindi avete idea di tutto il percorso che ho dovuto fare, e per quanto tempo questi pensieri mi hanno tormentato. per fortuna, c'era amicani con me. giunti dai gemelli eterozigoti, mando avanti lei. ok, vigliacco, ma lo faccio per evitare un omicidio. purtroppo, assisto.
AMICANI: ciao, devo ritirare il libro di gabriele.
DELUS: ah sì, me l'ha detto! aspetta che te lo cerco.
lo cerca. non lo trova, naturalmente.
AMICANI: forse l'hai segnato col nome "daniele"...
ora, una persona normale direbbe: scusa, se mi hai chiesto il libro di gabriele, perchè avrei dovuto segnarlo col nome di daniele? ma evidentemente lei, che sa di essere schizofrenica, non avanza alcuna obiezione e cerca daniele. ma niente.
AMICANI: guarda, era un libro di nietzsche, ti aveva detto che passava andrea...
DELUS: ma guarda, sto cercando ovunque, non c'è niente...
AMICANI: prova a vedere nietzsche...
DELUS: mi ricordo, che doveva fare un esame, ma non lo trovo...
ok. già immagino cosa sta per succedere. lo so, ora dirà qualcosa e mi ferirà. lo so. lo voglio evitare a tutti i costi: prendo la parola!
IO: forse avrai scritto "andrea", prova un po'?
DELUS: aaaaaaaaaaahhhhhhhh! ecco!! avevo scritto Andrea-Daniele!!! è un libro di NEZCHI, vero?
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
- scusa ma perchè ha scritto "daniele", se ti chiami gabriele?
e amicobetti ha detto:
- è sempre così, mi chiama gabriele, sa che mi chiamo gabriele, ma scrive "daniele".
rifletteteci un attimo. siamo davanti a un chiaro caso di schizofrenia: anche fucò non avrebbe dubbi. ma non pensate a lei, pensate a me: che già nel frattempo ero proiettato nel triste momento in cui mi sarebbe toccato, ancora una volta, avere a che fare con delùs. ma erano i giorni di una tristezza maggiore: quella dell'abbandono di viarigattieri, i giorni delle partenze, ed è stato facile dimenticare il tutto.
oggi però ci sono andato.
durante tutto il tragitto ho pensato: e adesso che cosa le dico? mi dai il libro di gabriele dove tu avrai scritto "daniele" (perchè sei matta)? anche perchè se le dico di darmi il libro di daniele lei non capisce, perchè mi associa a gabriele. oppure, che cosa posso fare? che strategia devo adottare?
sapete dove abito adesso, quindi avete idea di tutto il percorso che ho dovuto fare, e per quanto tempo questi pensieri mi hanno tormentato. per fortuna, c'era amicani con me. giunti dai gemelli eterozigoti, mando avanti lei. ok, vigliacco, ma lo faccio per evitare un omicidio. purtroppo, assisto.
AMICANI: ciao, devo ritirare il libro di gabriele.
DELUS: ah sì, me l'ha detto! aspetta che te lo cerco.
lo cerca. non lo trova, naturalmente.
AMICANI: forse l'hai segnato col nome "daniele"...
ora, una persona normale direbbe: scusa, se mi hai chiesto il libro di gabriele, perchè avrei dovuto segnarlo col nome di daniele? ma evidentemente lei, che sa di essere schizofrenica, non avanza alcuna obiezione e cerca daniele. ma niente.
AMICANI: guarda, era un libro di nietzsche, ti aveva detto che passava andrea...
DELUS: ma guarda, sto cercando ovunque, non c'è niente...
AMICANI: prova a vedere nietzsche...
DELUS: mi ricordo, che doveva fare un esame, ma non lo trovo...
ok. già immagino cosa sta per succedere. lo so, ora dirà qualcosa e mi ferirà. lo so. lo voglio evitare a tutti i costi: prendo la parola!
IO: forse avrai scritto "andrea", prova un po'?
DELUS: aaaaaaaaaaahhhhhhhh! ecco!! avevo scritto Andrea-Daniele!!! è un libro di NEZCHI, vero?
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Comments
15 Responses to “la sorella eterozigota”
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beh..quantomeno il tuo nome l'ha scritto giusto...dovresti esserne onorato..
06/10/08, 17:59o no?
Che storia meravigliosa!!!
06/10/08, 22:31amicoin mi dispiace veramente tanto di averti causato questo ddolore. effettivamente delus è un pò rincoglionita, continua a chiamarmi-scrivermi daniele nonostante le abbia spiegato, circa due anni fa, che mi chiamo gabriele, patience!
06/10/08, 23:17certo amicoin tu soffri un pò troppo la naturale inferiorità della classe medio bassa, la manovalanza di noi studiosi, insomma il popolo.
se il popolo è ignorante non è che te la puoi prendere con lui, non è colpa sua.
certo c'è da dire che pure il popolo potrebbe fare qualche sforzo in più, non dico che debba leggere niezschi e delus ma quanto meno fucò.. e che cazzo ormai lo leggono cani e porci.
la prossima volta ti faccio ritirare un libro da massimo, lui sì che ha la tua statura culturale e morale: ha giocato nel palermo.
baci parigini
ah, massimo...lui sì...
06/10/08, 23:49forza palermo, ora e sempre.
p.s.: che poi scusa, non era baci perugina?
guardo i libri di fucò sul mio tavolo, e capisco chi ha in mente lo snob parigino quando dice che ormai lo leggono cani e porci.
07/10/08, 00:32Ma a parte questo, mi dispiace di essere in esilio dai miei testi proustiani, perchè questo mi impedisce di citare un passo che molto si intona con quello di cui state parlando, costringendomi a raccontarlo io. Nella fattispecie si tratta del microepisodio in cui la serva Francoise si ostina a chiamare (e non c'è verso di persuaderla che si sbaglia) Moniseur de Cambrémert "monsieur de Camembert", essendole il nome del formaggio molto più familiare, e suonandole l'altro come una storpiatura. Ora, il punto è che proust ne parla con una tenerezza infinita, lui che crede nelle classi subordinate e nella creazione del mondo tramite la parola (come Dio). A maggior ragione si sarebbe entusiasmato della sfrenata onomapoiesi della sorella eterozigota, del suo battesimo continuo, irriverente, sarcastico, aurorale, dissacrante, della sua continua e pirotecnica creazione del mondo, per quanto involontaria.
Questi intellettuali dell'ultim'ora, invece, attaccati come sono alle loro istituzioni autoritarie (Nomen omen) non si rendono conto di attaccare, con il loro snobismo, la parte più creativa, poieto-poetica della società, e la isolano con il loro reazionario risolino di scherno, la insteriliscono. L'unica speranza, invece, cari miei, lo diceva perfino quella spia maccartista di Orwell, è nei prolet.
c'è qualcosa di più della schizofrenia. e forse, anche una differenza rispetto all'apologo prosustiano.
07/10/08, 11:08signori, qui ci troviamo dinanzi a una persona che possiede la capacità di creare nuove identità, plurime, a partire da un soggetto unico. cioè:
- nessuna percezione degli enti individuali
- a ogni evento/episodio corrisponde una nuova identità
- spalmatura grumosa dello spazio tempo, senza via d'uscita.
la fantasia del prolet, dunque, è di là da venire, in quanto presuppone un minimo di orientamento dentro questo contesto di realtà (che fino a prova contraria è anche l'unico).
più che incazzato, io sarei terrorizzato di trovarmi davanti a un simile personaggio.
cavolo, che gente fantastica che c'è a Pisa.
vedo con piacere che nonostante la dipartita terrena di un luogo fisico in cui vivere...
07/10/08, 12:50la "rigattieraggine" che in voi non vi abbandona...
meno male...un pensiero in meno
bellissimo racconto ,comunque.
ma a parigi da amicobetti quando si va?
alè
non cominciate a rompere... dal 26 novembre al 7 dicembre nessuno tocchi l'amicobetty che l'amicofra è già prenotato (quasi bibgliettato)....
07/10/08, 14:24betty io vengo sa... veramente...
beh, due settimane mi sembrano un po' troppo lunghe per essere prenotate, caro amicòfra...
07/10/08, 18:31ma le due fanciulle pellegrine giunsero in loco?
07/10/08, 18:41chi ne ha notizia, la diffonda e non ci tenga sulle spine, oppòfferbacco!
eheheh...
07/10/08, 18:49ho letto con gusto questa storia e immagino la scena e la faccia del Capo, che doveva essere simile a quando mi aveva raccontato una volta di qualcuno, non so chi, che parlava del Faust di GHET o di qualcun'altro che parlava di Che Guevara come de El Ké, o qualcosa di simile...
Se l'indignazione non è proprio "un gran bel sentimento" come direbbe qualche cinefilo (http://guide.supereva.it/doppiaggio_e_doppiatori/interventi/2006/06/257907.shtml - e qui scoprite che il mio commento era una scusa per mostrare al Capo questo reperto), è comuqnue molto divertente...
E per salutarvi vi lascio un'altra chicca, che interesserà sempre i maggiori conoscitori dei posts rigattieriani, dai suoi primordi:
http://www.youtube.com/watch?v=vrvLQyweJ5o
Saluti
ma che è 'sta cosa dell'egs? sembra una figata pazzesca, il sogno di ogni radicalchic, ha tutta l'aria di un posto dove ti riempiono di soldi per insegnare il pensiero più radicale (probabilmente è la sede della rivista: radical philosophy - che mi fa sempre ridere), dove ogni buon ricco postcomunista à la page deve andare per imparare come si contesta alla moda! CI VOGLIO ANDARE SUBITO!
07/10/08, 21:41ma poi tu devi dare la PAPPA a Zia Molly e vi dovete mettere dietro la SCODELLA e pensare al vostro TUBO DIGERENTE. E non dimenticare la SACCA...
07/10/08, 22:11che delizie!
comunque è una scuola svizzera in cui ci va ad insegnare la crème della filosofia contemporanea: Agamben, Judith Butler, Donna Haraway, Nancy, e Baudrillard quando era vivo...
07/10/08, 22:14...forse sono solo vecchia per capire queste cose.
08/10/08, 09:55Ma comunque no, non le capisco, non le voglio nemmeno capire...a malapena - diciamocelo - le tollero.
E adesso sono invasata da una furia omicida
probabilmente, la potrò placare solo infilandomi nella sacca bianca...qualcuno mi aiuta per favore a nascondermi nella credenza?
prometto di non mordere...
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