È già tempo di bilanci. Un mese è passato dall’inizio ufficiale del mio triste esilio da Pisa. Qui nella bruma milanese la malinconia mi strizza il cuore come la spugna verde per i piatti. Come dimenticare gli ultimi trionfali giorni del 200sssèi, quando le porte di Via Rigattieri si sono aperte per me, misero mendico.. tutti quanti, il Capo il ViceCapo Betty Ferrar8 persino Charlie da Angers (così m’immaginavo) mi accolsero con l’affetto che si porge al figlioccio illegittimo.. Eppure il mio soggiorno non è stata una passiva zavorra a carico dei Rigattieri, nossignori. Nessuno può negare l’impegno e le energie profusi per ripagare la generosità e l’amicizia che ho ricevuto a piene mani. Ho lavorato da vera ragazza alla pari, senza risparmio. E alla fine, lasciando Pisa il sssèi di gennaio, ordine e pulizia regnavano nella casa, in attesa che i veri Rigattieri tornassero dalle vacanze natalizie. Ed è proprio in questo momentaccio della melancolia che vorrei elencare qui, pubblicamente, i risultati della mia modesta opera..
LE LIBERALIZZAZIONI DI VIA RIGATTIERI
poche semplici riforme per migliorare le prestazioni di una multinazionale del Potere
1)
L’Antibagno. Lungi dall’essere un esoterico concetto teologico, l’Antibagno è in realtà quella zona indefinibile che unisce bagno/cucina/stanza di Betty/finestra: un non luogo quasi metafisico che fino a qualche tempo fa era una regione di stoccaggio per le scorie della Ruhr. Poi, da un giorno all’altro, il pavimento rivide la luce, due tappetini l’adornarono e tutti gli stracci trovarono sede propria in uno dei comodini del Capo (che ne possiede un fottìo e non si sa perchè: forse per il gusto di appoggiare casualmente, in qualunque punto della camera, Massa e potere di Canetti).
2)
La Cucina. Decisivo fu il contributo di Betty. Ed è difficile riassumere qui tutti i risultati ottenuti. I nuovi piani di cottura, l’impianto del gas modello Armageddon (scoppierà, ma nessuno sa quando), la pulizia totale due volte la settimana. Un solo caro ricordo: la mitica pulizia del frigo, guidata dal ViceCapo, con tanto di bestemmie e aceto balsamico di Modena.
3)
Il Corridoio. Nonostante il ViceCapo sostenesse che “per tradizione il corridoio non si pulisce”, anche questo bavaglio al libero mercato è stato rimosso: pulizia del corridoio (quasi) ogni settimana. Così non si ripeteranno più episodi incresciosi come le scarpe del ViceCapo abbandonate per due settimane davanti alla sua camera con mezzo chilo di farina sopra. Non era uno scherzo, no, ma un tentativo di rimuovere una macchia dalle scarpe: il ViceCapo sosteneva che l’ingrediente chiave fosse il borotalco ma che, in mancanza di esso, anche la farina sarebbe andata benissimo.
E ora? Sarà tornato a regnare il Caos? E Betty, che fine ha fatto? Le mie povere riforme.. perse come lacrime nella pioggia..