Dal “Sole 24 ore” di oggi, martedì 23 gennaio 2007.
Persino la Città ha avvertito il cambiamento: un diluvio si è abbattutto sui pendolari; le macchine incerte davanti ai semafori saltati per la violenza dell’acqua.
Sono bastate appena due settimane. Due settimane e gli eventi hanno già iniziato a prendere una piega nuova, inaspettata. Rossi ha riorganizzato Telecom. E la società in cui è appena entrato a far parte il Vostro Affezionatissimo Emissario è stata smembrata e inglobata nella grande macchina Telecom. Progetto Italia non esiste più. E non è uno scherzo. In questi corridoi che guardano Milano dall’altro si è scatenata una paura incontrollata: le persone schizzano pallide da un ufficio all’altro senza sapere quale sarà il loro destino (apparentemente anche il destino dello Stagista è ora appeso a un filo: e, di nuovo, non è uno scherzo). La gente si domanda che cosa accadrà domani, dopodomani, tra un mese.
C’è solo un piccolo gruppo di persone che in questo momento assapora il gusto della vittoria, che sente l’odore del sangue, che vede la preda sempre più vicina. Ma costoro non hanno ancora mostrato il loro volto. Anche se presto lo faranno. E la più grande compagnia italiana di telecomunicazioni giace al suolo inerme, spoglia, indifesa. Da oggi più nulla sarà come prima. Incertezza, paura, ansia.
Il Kaos regna.
La rivoluzione è cominciata:
Signori, i Rigattieri sono arrivati a Milano.
Titolo: Rossi prepara la nuova Telecom Italia, (di Antonella Olivieri, Finanza e Mercati, a pagina 33):
"A Buora fa capo anche la direzione relazioni esterne, affidata a Concina, sotto la quale stanno l’area comunicazione (Massimiliano Paolucci, promosso condirettore) e l’area pubblicità (Andrea Imperiali, pure promosso condirettore). L’area pubblicità, immagine e arricchimento del brand, assorbe inoltre Progetto Italia, che si occupa di sponsorizzazioni ed eventi, in precedenza governata da Andrea Kerbaker".
Persino la Città ha avvertito il cambiamento: un diluvio si è abbattutto sui pendolari; le macchine incerte davanti ai semafori saltati per la violenza dell’acqua.
Sono bastate appena due settimane. Due settimane e gli eventi hanno già iniziato a prendere una piega nuova, inaspettata. Rossi ha riorganizzato Telecom. E la società in cui è appena entrato a far parte il Vostro Affezionatissimo Emissario è stata smembrata e inglobata nella grande macchina Telecom. Progetto Italia non esiste più. E non è uno scherzo. In questi corridoi che guardano Milano dall’altro si è scatenata una paura incontrollata: le persone schizzano pallide da un ufficio all’altro senza sapere quale sarà il loro destino (apparentemente anche il destino dello Stagista è ora appeso a un filo: e, di nuovo, non è uno scherzo). La gente si domanda che cosa accadrà domani, dopodomani, tra un mese.
C’è solo un piccolo gruppo di persone che in questo momento assapora il gusto della vittoria, che sente l’odore del sangue, che vede la preda sempre più vicina. Ma costoro non hanno ancora mostrato il loro volto. Anche se presto lo faranno. E la più grande compagnia italiana di telecomunicazioni giace al suolo inerme, spoglia, indifesa. Da oggi più nulla sarà come prima. Incertezza, paura, ansia.
Il Kaos regna.
La rivoluzione è cominciata:
Signori, i Rigattieri sono arrivati a Milano.
Alegre, Lo Stagista II