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banchetto divino

martedì, dicembre 28, 2010

 
Ebbe tutto inizio al solito banchetto del Re Fosco, mentre il Lambrusco, spumante, faceva il gaglioppo con il Dolcetto d’Alba che gli stava a fianco. Non che loro c’entrassero direttamente qualcosa, ma proprio tra l’uno e l’altro fece la sua comparsa un acino d’oro recante la scritta “al più bello”. Fu Moscato, sempre sul chi va là, a notarlo per primo e allungò le mani con fare grecanico.
“Moscato! –cannoneggiò autorevole Müller-Thurgau- Che stai cercando di nascondere? Cos’è che ti brilla fra le dita?”
“Nulla, nulla, cosa vuoi che sia…”
“Ah, non cercare di fare il sangiovesino con me”
“Già, di che si tratta?” aggiunse Lambrusco
“Sento puzza di tannino…”, chiosò stizzita Malvasia Rosé
Moscato capì subito di non essere in una botte di ferro e mostrò ai commensali il prezioso acino.
“Chardonnay! E a chi altri credete che possa essere destinato se non a me?” intervenne il Conte di Cabernet-Sauvignon, con la sua erre moscia e la nobile cadenza francese. Ma l’interruppe la risatina fruttata di Malvasia Rosé: “Ecco il solito zibibbo tronfio. È chiaro che quell’acino è destinato a me”. Stavolta fu Montepulciano d’Abruzzo, proprio accanto a lei, a prorompere in una risata corposa: “A te? Ah, buona questa! Tu vali poco più di una vernaccia!” “Vernaccia a me? Offendere così una signora? Sei un mosto insensibile!”
“Insolia, come osi?!”, disse quello per tutta risposta. E lì, fu la bagarre. Ah, se non lo date a me saranno lagrime e chianti per tutti! Trebbiano! Vecchio nebbiolo passito! Viscido vermentino! Barolo al metanol o! Madre dell’aceto! Californiano d’importazione!
“Basta!”. Rimasti in disparte, in tre, all’unisono, troncarono seccamente la lite. Brunello di Montalcino, Morellino di Scansano e Nero d’Avola, scuri in volto più del solito, lanciarono ai convitati un’occhiata severa. “Per tutti i vitigni! Che scene sono mai queste? Indegne del vostro lignaggio invero. Non è così che si risolvono le dispute. Faremo scegliere ad un arbitro al di sopra delle parti, un giudice imparziale”
“Non starai mica pensando ad un sommellier, vero?”
"Merlot, non riesci mai a tenere il becco chiuso. A decidere sarà il consumatore”
 
l'originale qui, particolarmente appropriato in giornate di banchetti natalizi. grazie si-culo per averci permesso di riproporlo in questa sede.
l'immagine di apertura risponde a criteri prettamente e(ste)ti(li)ci e non commerciali.

Pensieri veloci contro la nuvola - I

lunedì, aprile 19, 2010

Sono giorni tristi, giorni in cui le nuvole sono fuoriuscite dai nostri pensieri e si sono realizzate.

Benedetto vulcano che ti sei incaricato di far vedere al mondo come si vive con una nuvola nera sopra. E siccome molti di noi da tempo vivono con questa nuvola sopra, una nuvola che toglie la possibilità della minima visione del futuro, noi, dopo la svolta sociale, ci incarichiamo di un'altra svolta, quella della leggerezza, come diceva qualcuno. Non si fa altro che offrire pensieri, non per forza allegri, ma che si vogliono almeno leggeri: fa più male a essere uccisi con una piuma che con un macete...

Per questo pensiero ci affidiamo alla foto di un genio, una delle tante, la prima per noi, speriamo non l'ultima. Grazie al vulcano, grazie a Bresson...




Il ragazzo del vino

Sono importante perché porto del vino,
fiero perché nelle mie mani,
che un giorno accarezzeranno i grappoli aspri
o forse li schiacceranno in sacrificio,
reco due bottiglie pesanti e scure
che oggi, giorno del Signore,
coloreranno le labbra e il viso di mio Padre.

E mia madre che ha cucinato,
anche Lei si è macchiata di rosso.
Versa lento il sugo sulla pasta e 
guarda mio padre alzare il bicchiere,
con gli occhi già gonfi
della speranza di un Lunedì migliore.

Ma io oggi sono il signore del vino,
e tu, ragazzina che ridi dietro di me,
hai capito forse l'importanza del mio viaggio?
Un giorno forse io cercherò di amarti!