Come promesso ecco il secondo pensiero veloce contro la nuvola. Molti staranno pensando che la nuvola non c'è più e che quindi non ha tanto senso scrivere un pensiero contro qualcosa che non c'è più.
Ma noi lo facciamo lo stesso, anche perché, come già abbiamo detto la nuvola è sempre sopra di noi (contro franci in particolare). A parte questo, anche se non ce lo meritiamo, questo pensiero era già li, assieme ad altri che però per ora non renderemo mai pubblici.
Ancora una volta, questo pensiero deve qualcosa a una foto di Cartier-Bresson (e non Bresson e basta mi ha detto il capo, che sono proprio un ignorante e poco fine). Però, come l'altro, da essa non è completamente dipendente.
Vorrei infine dedicare questo pensiero a tutti noi. Tutti noi che in questi anni la nuvola ce la siamo cercata e che un po' per caso, un po' per scelta, un pò per rassegnazione ci siamo ritrovati tra le mura poco luminose di una casa in una strada stetta e affollata.
ps. io non ho la pazienza di ricontrollare se ho scritto bene sopra e ho compiato bene sotto. Il primo che fa commenti sugli errori lo odio, sappiatelo. Un pensiero va a E. e G. , un ringraziamento invece a D. F.
addio per sempre
Figli della stessa nuvola
Hanno annodato le nostre vite.
In queste stanze poco luminose
s'intrecciano i nostri sguardi lenti,
con quelli di vecchie suore dalla mani fredde.
Siamo tutti figli d'un solo giorno,
quando Cristo è morto sulla croce
e Abramo ha pugnalato Isacco.
Quando la terra grigia ha tremato
e gli Angeli hanno celebrato il ritorno del padre.
Tutti figli della stessa nuvola.
Il mio sorriso svanisce lento
sul volto della persona accanto,
poi s'arrampica su di un viso che ha appena pianto.
In queste stanze poco luminose
s'intrecciano i nostri sguardi lenti,
con quelli di vecchie suore dalla mani fredde.
Siamo tutti figli d'un solo giorno,
quando Cristo è morto sulla croce
e Abramo ha pugnalato Isacco.
Quando la terra grigia ha tremato
e gli Angeli hanno celebrato il ritorno del padre.
Tutti figli della stessa nuvola.
Il mio sorriso svanisce lento
sul volto della persona accanto,
poi s'arrampica su di un viso che ha appena pianto.