I filosofi delle università

domenica, aprile 10, 2011

Ieri è uscito sul manifesto questo articolo di Paolo Godani, che ci riguarda direttamente in quanto riguarda tutti quelli che studiano o hanno studiato filosofia e lo hanno fatto in una qualunque università italiana. E probabilmente non solo quelli che studiano filosofia. Lo metto qui, mi auguro che non cada nel nulla (non tanto qui: ma in generale). Ma se tanto mi dà tanto, temo che i filosofi delle università non avranno non dico il coraggio, ma nemmeno la voglia di raccogliere la sfida: gli riesce così bene fare spallucce...

Comments

9 Responses to “I filosofi delle università”
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Happy ha detto...

"la minorazione del sapere" è un'espressione sublime.
grandiosa anche l'idea di mollare in aula da soli i conferenzieri, mandando a vuoto gli inviti/costrizioni dei docenti in cattedra.
più in generale, rimando anche al bellissimo intervento di Gramellini sulla Stampa di venerdì 8 aprile (eccolo qui:http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=41).
memorabile l'attacco del pezzo: "Prematuramente estromesso dal risiko del potere all’alba dei 76 anni, il banchiere Cesare Geronzi..."

qui andrebbe fatto un pogrom di anziani papaveri...

11/04/11, 09:52
capo ha detto...

Io penso che la questione sollevata da Paolo non sia tanto anagrafica, perché ci sono schiere di giovanissimi vecchi pronti a sostituire i filosofi delle università precisamente sulle orme dei loro maestri...

11/04/11, 11:54
Happy ha detto...

... certo però che tenere una cattedra fino a 74 anni non aiuta...

11/04/11, 12:09
Tex ha detto...

rimanere attaccato alla poltrona fino a 74 anni quando hai smesso di avere cose da dire già a 30 in effetti è molto molto scortese per l'uditorio. Però io a lezione da Gadamer, per esempio, ci sarei andata anche quando aveva 90 anni...

11/04/11, 16:50
bastiancofino ha detto...

capo, ti sei accorto che hai usato la stessa espressione di geronzi? o l'hai fatto apposta, diavolaccio?

Per l'articolo sottoscrivo ogni virgola, ma, per amor di bastiancontrarismo, chiedo all'autore se il seguente riassunto funziona: "la recente rivolta è fallita perché ci siamo alleati coi baroni, che invece sono i nemici. come dice anche il benemerito Ferraris".

11/04/11, 18:37
capo ha detto...

chapeau, cofino.

11/04/11, 21:05
Anonimo ha detto...

bastiancofino lo eleggo mio migliore interprete:-)
condivido (naturalmente?) anche quel che dice il capo.
Qualcuno che stimo molto, e che condivide lo spirito, mi dice che l'art può sembrare non solo demagogico, ma anche impotente.
E io invece penso che basterebbe poco, ma proprio poco, per far saltare tutto. Un prof che facesse lezione in mezzo all'astio consapevole di chi è costretto a seguirlo, secondo me, andrebbe in pensione presto o in malattia per sempre. Bisognerebbe crederci
pg

11/04/11, 21:50
neomi ha detto...

...bisognerasse....

12/04/11, 11:08
Happy ha detto...

credo che l'aspetto più rilevante del pezzo sia la prospettiva spostata sugli studenti, che avrebbero/potrebbero avere in mano la situazione e di conseguenza modificarla.
sotto l'aspetto pratico, tuttavia, credo che la cosa più efficace resti sempre un ribaltamento radicale: dal basso o dall'alto, non importa.
certo, non sarebbe meno utopistico di una "rivoluzione passiva"...

12/04/11, 12:40