Ogni tanto noi rigattieri amiamo condividere con voi alcuni brani musicali, spezzoni di film, o piccoli testi letterari che ci piacciono, che ci hanno colpito, e così via. Questa volta si tratta di una vera e propria folgorazione. La poesia che vogliamo regalarvi oggi è particolarmente illuminante, sagace, sbarluccicante oseremmo dire (quasi anodina). E' opera di un autore contemporaneo che bazzica i nostri lidi, che avete conosciuto in questo blog con uno pseudonimo che non intendiamo ripetere. Oggi lo trattiamo da poeta, qual è. E il poeta Dario Ferrari ha creato quest'opera immortale che supera in letterarietà ogni altro scrittorucolo che egli stesso può prendere a modello, e avrà ragione dei tempi e dei luoghi, nei secoli dei secoli. Essa è tutelata dal diritto d'autore, essendo già stata pubblicata in un libro che potrete trovare nelle migliori edicole librerie supermercati aeroporti aree di servizio caffé letterari carnezzerie farmacie e parafarmacie d'Europa. Per noi, qui, vige il copyleft viarigattieri productions ®, poiché questi versi sono nati proprio fra le nostre quattro mura. Che essa possa diffondersi, dunque, purché nessuno se ne appropri, e ricordi sempre, con essa, l'imperituro nome dell'Autore suo.
POESIA
YOGA
Anelo il Nirvana
in posizione audace
sul tappetino rosso.
In posizione estrema
col rischio sottile
di catarsi addosso.
in posizione audace
sul tappetino rosso.
In posizione estrema
col rischio sottile
di catarsi addosso.
Comments
28 Responses to “Yoga”
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un genio!
10/08/07, 22:47Nel latitare estivo di grandi e piacevoli letture, ci piace cogliere l’occasione di parlare di un personaggio fuori dal coro letterario, in tutti i possibili sensi: Dario Ferrari, viareggino nostro contemporaneo già noto alle cronache letterarie per pregevolissimi testi brevi (di cui, a tutt’oggi, si sente la mancanza), che torna all’improvviso alla ribalta con un piccolo gioiello in versi. Già noto e apprezzato dal circolo “rigattieriano” per il suo geniale e gigionesco humour, mai sopra le righe, Ferari (come ama farsi chiamare dagli amici più cari) si scopre oggi anche poeta d’imprevista e geniale immaginazione. Yoga è infatti molto di più che una felice invenzione. Innanzi tutto perchè, nel tristissimo ed esistenzialista (fasullo) panorama poetico italiano, la poesia del Ferari gioca con le idee e le parole per regalare un duraturo e solare sorriso nel lettore. Yoga infatti, senza mai usare alcun termine specifico, illumina ed esalta contemporaneamente due operazioni fondamentali per il benessere dell’anima: la meditazione e l’evacuazione. Non è un paragone irriverente ma, al contrario, è il riconoscimento di un’identità: identica la concentrazione, identica la difficoltà di riuscita, medesimo il sollievo dei due processi interiori. È il pericolo che si corre quotidianamente, un po’ lieve, un po’ preoccupante, a liberare il pensiero.
11/08/07, 17:19Con affetto imperituro,
Happy
mi associo al plauso...lo ammetto, con questa perla, Ferari guadagna non pochi punti nella mia personalissima classifica....
11/08/07, 19:22...se solo, se solo...
ma preferisco tacere (sono in sicilia, sto imparando...)
...l'augurio che resta, in questa notte di stelle cadenti, è che certi impedimenti si dissolvano nell'etere...
MAZEL TOV!!
I want this guy in my next movie! I can see it now... bearded tuscan muses on life, love, and feces, his ankles hitched behind his neck on a red yoga mat. Flashbacks of knife-wielding philosophers, footballers with mafia connections, other passing eccentrics. Improvised banquets, moments of cultured wit, absurd arguments, misunderstood genius. Someone give me his number!
11/08/07, 21:32W.A., New York City
Dario Ferrari (1982 - ?)
13/08/07, 12:16Nato nell’ultimo giorno di Aprile (prefestivo), la sua esistenza è segnata fin da subito da un forte senso di vigilia – tutti si aspettano sempre grandi cose da lui – che il Nostro però (per fortuna o purtroppo? Ai posteri l’ardua sentenza…) dissimula grazie ad una non sempre sottile tendenza al carnascialesco.
Trascorre l’infanzia e l’adolescenza nella sua città natale, Viareggio, circondato da mare, e maschere, e mari di maschere, e maschere di mare, ed è meglio che la finisco subito!
Tra una partita di pallone e una stagione all’osteria cresce nel corpo e nello spirito, accompagnato in questo lungo (e ancora non definitivamente completato) processo da una pletora di compagni di viaggio, fra cui ricordiamo un’Adone di indimenticata ironia, un ilare Angelo, ma soprattutto tante, tante ragazze da Sogno.
Alla veneranda età di 23 anni si trasferisce dai nostri, in ViaRigattieri, e qui i suoi talenti trovano terreno fertile (o pane per i loro denti, se preferite): fra essi, ricordiamo l’abilità nel sovvertire, con semplice arricciare di naso tipo la maga Samantha, l’intero sistema di leggi della casa, la capacità di sparire senza lasciare traccia (fatta eccezione per carte di cioccolatini, specialmente “Mon cherie”*, sparse ovunque, che a volte hanno condotto i suoi compagni di viaggio fino al suo nascondiglio preferito: la dispensa), ma in special modo la sua incredibile sensibilità e finezza poetica, di cui abbiamo avuto in questo blog un luminoso esempio.
Perché questa inutile biografia? vi chiederete. Perché essa ci insegna che l’uomo non è nulla di fronte all’opera, che la potenza è nulla senza controllo, ma soprattutto che Ferrari è nulla senza noi, e noi nulla senza Ferrari!
*Per chi volesse sapere peso e dimensioni del succitato incarto di questo mirabile bon-bon, rimando al sito http://de.wikipedia.org/wiki/Mon_Ch%C3%A9ri.
...sempre detto che i tedeschi sono...come dire? peculiari...
13/08/07, 16:16...ferari...non è, vero, che hai plagiato qualcuno...
15/08/07, 17:04il verso climax della tua poesia gira in rete dal 2005....
nooo, è vero! ho controllato su google!
15/08/07, 19:38ma io non sono maliziosa e sono più propensa a credere che sia un po' come per il calcolo infinitesimale: a volte una grande idea decide di manifestarsi a più di una mente, quasi a sottolineare il fatto che nessuno può rivendicarne la paternità.
E quindi, cara guastafeste, non avere paura di catarti addosso nel godere del frutto del nostro sommo poeta.
FERARI, WE ALL LOVE YOU
sì, sì...come no....basta avere gli avvocati di mcewan e della rowling...
15/08/07, 20:41altro che catarsi!
ah!
e comunque si aprirebbe l'annosa questione che riguarda i grandi autori...è plagio o citazione colta?
16/08/07, 12:29come avrebbe a dire Luigi Russo:
16/08/07, 15:31«Signori!!! È vano il discutere: o il ferari ha plagiato la rete, o la rete ha plagiato il ferari!!»
Ben grama discussione, scusabile solo dal mese di agosto, che rende tutti più stupidi. Davvero ci si deve spendere per garantire (o per sostenere di credere) alla buona fede di Ferrari? Veramente vogliamo sottostare a questo vociare e spettegolare da serve? Mio caro fan club, mi deludete… L’autore sarebbe in grado senz’altro di descrivere passo per passo la gestazione del suo capolavoro, laddove non bastasse la conoscenza diretta di questo Uomo (che forse copincollerebbe una tesi, ma giammai un componimento lirico), ma certo questi non si abbasserà al livello dei suoi detrattori; e di questo lo ringrazieremo: Primo Levi rifiutò di partecipare ad un dibattito contro i negazionisti, giacchè non voleva concedere loro alcuna dignità di parola, giacchè non avrebbe mai messo la sua vita a confronto con le loro menzogne. Ma solo pietà può suscitare quel misero che si autodefinisce “guastafeste”, che come un Salieri piccolo piccolo cerca in Jupiter una sequenza di cinque note che già un Ludovico Antonini, un musicante qualsiasi, uno strimpellatore d’organo aveva già usato, per poter accusare di plagio la divina sonata di Mozart. Solo pietà suscitano le sue ditina che digitano livorose i versi di Ferrari, nella speranza di trovarne un antecedente, desiderose più di poter ghignare su di uno scandalo piuttosto che di gioire per un verso. È la deriva odierna, i Fabrizio Corona sono giunti fino nel territorio della poesia.
17/08/07, 13:54Non che valga qualcosa spiegare a certe persone certe cose, ma proviamo a mostrare come la difesa della buona fede dell’autore è vana, poiché la “buona fede” è già gridata e dimostrata e sentita nell’opera stessa. È chiaro: il calambour è un’arte relativamente semplice. Dire “catarsi addosso” non è impossibile, e chiunque può averlo detto o scritto per un lapsus o per un errore di battitura (forse il guastafeste stesso ha digitato per sbaglio una volta queste due parole, e subito è corso a inserire la C riparatrice al posto della T, forse lei e il suo errore di battitura vorrebbero il copyright e il ben più ambito copyleft). L’espressione, di per sé, è non originale, un mero gioco di parole, un inciampo linguistico, un sorriso. L’arte, quella di Ferrari, ne fa il buco nella rete, illumina con esso zone recondite dell’anima, lega Nirvana e defecazione, corpo e spirito, irride una certa facile cultura: il suo piccolo calambour (cioè l’intero componimento, e non due parole che chiunque può dire) struttura l’universo (o un suo infinitesimo frammento, il che è equivalente). Se poi d’agosto si preferisce il gossip, questo non è affare dell’arte.
Giulio Ferroni
...ma è meglio catarsi o scat-arsi? o addirittura scat-(arr)arsi??
17/08/07, 16:17il tutto addosso, ovviamente....
non so perchè...ma appena letto l'ignobile commento da me stessa lasciato mi è preso un fou rire assurdo al pensiero del capo intento a pronunciare la parola scatarrarsi di continuo....
17/08/07, 16:19aiuto..il caldo...
nw, perchè non prendi un tranquillante? ricordi - solo vagamente- quelle donne frustrate che ormai non possono che essere ciniche e acide col mondo, affette da una palese insicurezza, mascherata da un insopportabile atteggiamento superiore. il risultato è sempre lo stesso: cafona e antipatica!!
17/08/07, 18:26buona estate.
ps. te lo dice chi ti vuole bene: riposati!!!!!!
Deh, o pallino anonimo, ma perchè un ti guardi te?? che manco c'hai le palle di firmarti, e cachi sentenze sugli altri?? Fossi in te mi guarderei un po' più i miei problemi invece di proiettarli sugli altri..
17/08/07, 18:59cordialmente, eh?
i rigattieri protettivi contro attacchi gratuiti
Tra l'altro minchia sí pruoprio arraggiato, e non mi pare il luogo adatto, non vedi che qua si sta parlando di poesia? ma cose ri fuoddi, va
17/08/07, 19:02caro anonimo, proprio un gran bel modo di volere bene...complimenti!
17/08/07, 19:46e buona estate anche a te, gioia, sperando che tutto 'st'amore nell'andarti di traverso non t'affoghi, e che tu non ci regali più queste fini esibizioni di espansività.
o capo...lo vedi???
17/08/07, 20:09io devo commentare a caso, mai in riferimento diretto al post...chè poi faccio casini...
e dunque da ora in poi...
17/08/07, 20:11ANARCHIA ET RE-SI-STE-N-ZA!!!!
ps: i trattini li ho usati per collegarmi simpaticamente al commento di cui sopra...
17/08/07, 20:11si era capito, neh?
E così questo post si ricorderà come quello dei litigi del cazzo tra anonimi, anzichè come quello della poesia di Ferari (che ormai può mestamente tornare Ferari).
17/08/07, 20:42Con amarezza estrema,
l'Autore
suvviasuvvia, Autore...non ti crucciar così!
17/08/07, 20:56in fondo questo potrebbe anche servirti da stimolo a ben altri e più alti parti poetici!
insomma: fai frutto del lascito dei tuoi ammiratori e/o detrattori, immagazzina immagini e sensazioni e poi via! verso mete auliche di inusitata poeticità!
noi ci crediamo in te (io ho ancora solo una piiiiiiccola riserva...'na quisquilia, oserei dire....facilmente aggirabile....ma non è questa la sede per discuterne...)
Dicevo, noi ci crediamo in te!
e così ti preghiamo:
orsù dunque,
poetastro nostro,
rivolgi a noi i versi tuoi melodiosi
e mostraci,
dopo questo delirio,
il nuovo frutto demoniaco delle tue viscere....
o clemente,
(odddddio!!!!)
o ispido viareggino mio!!
...mi son lasciata prender la mano...
17/08/07, 20:56PS: scusami, anonimo, se in quest'ultimo commento non sono stata sufficientemente cinica-acida-cafona-maleducata-antipatica-zittellaccia-maledetta-stronza-del-cazzo...ma tu, e soprattutto la pasticchina che mi hai suggerita, mi avete redenta...e di questo ti sarò eternamente grata!
17/08/07, 21:11GLORIA ETERNA ED IMPERITURA ALL'ANONIMO!!!!
l'anonimo torna sul luogo del delitto..attento anonimo, che ti teniamo d'occhio..senti il fiato sul collo, eh?
17/08/07, 21:22Grazie ai Rigattieri [“protettivi contro attacchi gratuiti”] e alla dolce Molly, paladini d’una giustizia dell’etere di cui oggidì si avverte sempre più il bisogno…
18/08/07, 00:49Ma Normal “Granny” Woman, dall’alto dei suoi millenni d’esperienza, ormai qualche assettino nella manica comincia ad averlo…e a cosa servirebbe altrimenti un fratello ingegnere informatico???
E dunque, sì: conosciamo l’identità dell’anonimo!!!
Beh, insomma, non esageriamo…mica mio fratello lavora alla CIA…ma ne conosciamo, attraverso l’indirizzo IP e qualche altro piccolo dettaglio, l’esatta sua ubicazione geografica, tale da farcene arguire, con stretto margine d’errore, l’identità…che tristezza, però, da parte sua, scadere in simili bassezze, pavidamente nascosto da un’anonimità, ahilui*, del tutto illusoria!
[*NB: l’uso del maschile vuol qui chiaramente riferirsi al genere del sostantivo “anonimo” e NON all’effettivo sesso biologico di chi pretende, ormai inutilmente, di celarvisi dietro]
Che fare dunque?
Scagliarmi ancora una volta contro l’improprio uso dell’anonimia?
Contro questi che chiaramente
«’nvidïosi son d’ogne altra sorte?
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
[perciò]
non ragioniam di lor, ma guarda e passa»
Venti di tempesta!
21/08/07, 18:35Ora però son curiosa di sapere chi è questo anonimo, DIAMINE!
Dai, dai...PUBBLICO LUDIBRIOOOO!
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