This must be the dubbing, continuavo a ripetermi mentre cercavo di capire dove andasse a parare questo Forrest Gump travestito da Emo. Ma non era solo quello, e al cinquecentesimo carrello devo ammettere che cominciavo a spazientirmi. Continuavo a distrarmi dal filo della storia, e non riuscivo a non pensare che se fossi stato presente sul set non avrei resistito alla tentazione di prendere – bonariamente, s’intende – Sorrentino a bacchettate sul dorso delle mani, imprecandogli contro e dicendogli, per dio, di provare per un attimo a stare fermo con quella macchina da presa. Capisco l’estetica da presentazione da iPhoto, che anche a noi la prima volta che l’abbiamo scoperta anni fa ci sembrava fighissima, ma ora persino noi ci siamo anche un po’ rotti il cazzo. E poi pensavo anche che le musiche non andrebbero usate proprio a muzzo, e che per mettere oggi Iggy Pop in un film la cosa deve avere molto senso, e non essere usata in una scena dentro al cesso (sì, Trainspotting c’è già stato, quasi vent’anni fa). E poi mi interrogavo anche sul senso di alcune scene di passaggio, molto cool per carità, che però erano strane, tipo il pattinatore che cade, il bottiglione di birra, il caffè napoletano e anche i colori sparati, o quella scena della macchina che sembra presa da un film degli anni Settanta (una sola). E infine mi dicevo che tutto sommato meno male che ’sto film non l’ho proprio capito, perché se anche avessi intuito qualcosa a me ’sta storia del nazista che finisce nudo sulla neve mi sa che m’avrebbe proprio fatto incazzare.
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NRC XV - This must be the place
lunedì, ottobre 17, 2011
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