NRL VI - Sangue di cane

martedì, dicembre 21, 2010



Ho un’istintiva diffidenza verso le storie di donne raccontate da donne. Mica per altro, è che proprio non riesco a comprendere la loro lingua. È come se si parlassero fra loro. Credo che la stessa identica cosa succeda, a parti inverse, per i racconti d’avventura, da Verne a Clive Cussler (sì va bene, lo confesso, ho letto Clive Cussler): molto più maschili che femminili.
Ora, negli ultimi tempi mi sono posto il problema.
Sono una persona politicamente corretta nella vita e nelle opinioni, ma sessista nella lettura?
Così, sfoderando il mio bravo senso di colpa inculcatomi dalle suore immacolatine, ho cominciato a leggere questo primo romanzo di Veronica Tomassini, Sangue di cane.
Ho fatto opera di contrizione.
La lettura ha preso subito una piega inattesa. La consistenza della trama è roba forte: una ragazza siciliana si innamora di un mendicante polacco; alcolizzato cronico per di più. Nasce tra i due un amore assoluto, perfettamente corrisposto. Vissuto al limite; nei parchi pubblici, alla Caritas, nelle comunità di recupero… Raccontato in prima persona, questo inferno melò ti prende alle budella. Con una lingua raffinatissima, sostanzialmente nuova, l’autrice ripercorre le tappe autodistruttive dei due personaggi. A colpirmi è stata poi un’altra cosa: la voce narrante. La protagonista si rivolge esclusivamente al suo perduto amore polacco, ripercorrendo le tappe del loro rapporto impossibile. Il lettore cade giù, in basso, insieme a loro. Con un misto di insofferenza e attrazione per questo dolore immedicabile.

Comments

14 Responses to “NRL VI - Sangue di cane”
Post a Comment | Commenti sul post (Atom)

capo ha detto...

bello! e come ci sei arrivato, a questo libro?

21/12/10, 14:50
Happy ha detto...

grazie Capo,
ne parlava chiara valerio su nazione indiana.
mi sono informato e ho fatto un ordine online, comprendente anche "La casa" di Angela Bubba (da leggere) e "Trilobiti" di Pancake (abbandonato a causa della pessima edizione isbn: quelli sono veramente dei criminali della piccola editoria).

21/12/10, 15:09
giuliomozzi ha detto...

Mi sono permesso di rilanciare l'articolo in "vibrisse", qui:

http://vibrisse.wordpress.com/2010/12/21/questo-inferno-melo-ti-prende-alle-budella/

Trovo che la frase "Questo inferno melò ti prende alle budella" sia il più preciso giudizio critico mai espresso su questo romanzo. Grazie.

21/12/10, 16:49
Happy ha detto...

Giulio Mozzi su ViaRigattieri....
non ci posso credere...

guardi, Mozzi, lei ha preso un granchio: questo è un rispettabilissimo luogo di cazzeggio, mica un blog letterario!!

(grazie davvero, comunque)

21/12/10, 16:52
Happy 666 ha detto...

Ah, vorrei rendere partecipi tutti i lettori di questo blog:

oggi abbiamo raggiunto quota 666 post.

ogni riferimento esoterico è puramente casuale

21/12/10, 17:09
Anonimo ha detto...

e anche ogni riferimento erotico è puramente casuale!
lanz

21/12/10, 18:45
Anonimo ha detto...

marcello, io ne approfitterei...

21/12/10, 22:44
Anonimo ha detto...

...io, nel mio piccolo, nel secolo scorso, mi sono fermato a pagna 16 di Piccole Donne. E ho deciso, deciso, che non avrei mai più letto (tentato di leggere, nemmeno) un libro di donne raccontato da donne e, in quel caso, evidentemente per donne. Poi, anni dopo, mia sorella mi ha obbligato a leggere la Pitzorno. Ailòv sciòpping. "E' un mito. Roba leggerissima che fa stare bene. Poi scrive pure bene - diceva sudata per l'eccitazione - Sembra che sia dentro la testa delle ragazze". Mi sono stupito della saggezza delle decisioni che riuscivo a prendere poco più che bambino.
Per la cronaca (nera) "Va dove ti porta il cuore" è il romanzo italiano scritto da una donna più venduto nel Mondo. Secondo solo, in termini più assoluti, a quella panciata di parole che è "Il nome della rosa" di quel pancione di Umberto-erto-erto-rto-to.
Il sessismo letterario è una figata.

22/12/10, 15:29
neomi ha detto...

io invece, da piccola, odiavo piccole donne e non riuscivo a staccarmi da verne e stevenson. Forse sono un maschio

22/12/10, 16:26
Anonimo ha detto...
Anonimo ha detto...

io ho amato infinitamente Piccole Donne (e anche Piccole Donne Crescono). Ricordo una influenza memorabile, letto e odore di vernice di pesce, nel delirio e nella convalescenza amai Giò, Bet, Meg. eccetera. Una strana quasi mistica esperienza.
Veronica

28/12/10, 20:26
Happy ha detto...

è vero, i libri letti da febbricitanti sono tra quelli che restano più impressi. Alle medie, divorai quasi il volume di mio padre con tutto Sherlock Holmes...
grazie, Veronica.
e tantissimi auguri per le prossime fatiche

29/12/10, 17:12
Anonimo ha detto...

ciao, bella sorpresa questa via dei rigattieri, bravo!!
Veronica T.

29/12/10, 18:34
incostanza ha detto...

ho letto e finito il libro pochi giorni fa. è stata davvero un'esperienza unica. volevo ringraziare di cuore l'autore della recensione, senza il quale e senza la quale non avrei probabilmente mai scoperto questo romanzo straordinario.

10/04/11, 15:47