La notte scorsa la conta dei parenti e degli amici è stata la prima cosa. Poi si è rimasti incollati alla tv increduli. L’alba ha portato la luce e anche la proporzione del disastro. Quando la tua terra è così dilaniata, cosa puoi dire? Gli abruzzesi poi sono capetoste, fieri e di poche parole. E così anche fare il giornalista in questi momenti ti sembra una mancanza di pudore.
Mio padre stamattina camminava curvo, come piegato da un macigno cadutogli d’improvviso sulle spalle. Fumava una sigaretta dopo l’altra davanti alle immagini di macerie. Lo sguardo vuoto, altrove. La casa dove è nato (quella nella foto di quest’estate) si è spaccata come una mela dopo un colpo ben assestato. L’hanno già dichiarata inagibile. I muri non stanno più insieme, gli ha raccontato un cugino che non ha voluto infierire oltre.
E’ solo una di una manciata di case buttate su un fianco di una montagna ai bordi dell’altopiano delle Rocche. Cinquanta famiglie d’estate, venti persone d’inverno a Fontavignone. E ieri notte dopo la prima scossa si sono radunate dietro la chiesa, si sono fatte un caffè con i mezzi di fortuna e hanno aspettato che arrivasse la luce. La mattina ha portato poca consolazione. Dopo decenni di anonimato a Fontavignone stava arrivando il momento della riscossa: un ostello della gioventù da inaugurare quest’estate e qualche villetta per villeggianti. Ora non si ha più voglia di pensare alla prossima sagra di paese o ai carri per la festa dei Narcisi.
Comments
8 Responses to “La casa del padre”
Post a Comment | Commenti sul post (Atom)
E se quest'estate noi rigattieri e amici di rigattieri ci ritrovassimo tutti insieme a Fontavignone? Con o senza ostello, le cinquanta famiglie avrebbero una piccola rivincita.
08/04/09, 23:34Proposta seria, capo, poi scendiamo a Palermo insieme.
Siamo onorati di questa proposta, anche se il post voleva essere una piccola, in fondo banale testimonianza di quanto il sisma abbia colpito duro. Soprattutto nella sfera intima delle persone: nei ricordi, nelle cose amate, nell'identità.
09/04/09, 11:43Fontavignone, nella sua modestia di paesino di montagna, è un bel posto. E potrebbe essere l'ideale per accogliere la grande famiglia dei Rigattieri. Noi Happy family garantiremmo tutto l'appoggio e l'organizzazione logistica.
siete fantastici, grazie
Happy Family
(comprendente le propaggini primarie e secondarie d'Abruzzo)
è una bellissima idea: coordiniamoci!
09/04/09, 22:44ci sto anch'io. bella proposta
10/04/09, 14:18von trotta
Visto che le adesioni non mancano, provo a dare qualche info in più:
10/04/09, 15:50Ferie Happy
3-21 agosto
dentro quest'intervallo possiamo organizzare un soggiorno a Fontavignone. Poiché non sappiamo dire oggi quale potrà essere la disponibilità di edifici "ristrutturati" (e di posti letto), direi di considerare un soggiorno di tre-quattro giorni.
Periodo variabile ovviamente a seconda delle disponibilità di ciascuno (nonché della fase migratoria del singolo Rigattiere).
Non so se sono riuscito abbastanza comprensibile. Forse no.
...ma se non c'è posto in casa campeggiamo!
10/04/09, 21:51o no?
ottimo. Appena torno a Parigi faccio un piano coi rigattieri di bucicò e da lì propaghiamo agli altri pisani e a quelli in giro per il mondo.
13/04/09, 09:38da non rigattiere.
16/04/09, 18:20Ho ancora una volta la riprova di come sia possibile pensare rigattiere. Dopo avere visto piovere dentro la "madre patria" pisana (via Rigattieri, appunto), sono sicuro che Via Rigattieri sia indistruttibile.
Posta un commento