Un Articolo per i mistici pisani

lunedì, maggio 22, 2006

Lo svelamento svelato
di Umberto Eco
(corsivi e eventuali commenti di Greg)


Il clima New Age e la fame di mistero che si è sostituita al crollo delle ideologie e delle utopie secolari spiegano il successo del 'Codice' fasullo. A Milano è stata organizzata nel Castello Sforzesco una mostra dedicata al Codice Trivulziano e ad altri cimeli di Leonardo da Vinci. È stato realizzato naturalmente anche un bel catalogo Electa ma, ciò che mi pare più interessante ancora da un punto di vista della diffusione della cultura, allo stesso argomento è stata dedicata l'esposizione fotografica permanente di via Dante.

Per chi non è di Milano, ricordo che da un po' di tempo lungo questa via ormai pedonale vengono esposti grandi pannelli fotografici, illuminati dal retro, dedicati volta per volta a un determinato argomento di varia enciclopedia (visioni della terra, usi e costumi asiatici e così via) con didascalie e altri riferimenti esplicativi. Le foto sono tutte di grande qualità e l'esposizione così ricca che anche chi, come me, ha occasione di percorrere questa via molto di frequente, ogni volta scopre sempre qualcosa di nuovo. Che ora l'esposizione riguardi l'opera di Leonardo mi pare molto bello, e dovrei sentirmi (come cittadino e utente della strada) molto contento.

Salvo che, evidentemente per attirare l'attenzione del pubblico, l'esposizione si intitola 'Il Codice Svelato'. Non occorre essere molto acuti per capire che, visto che si tratta di un'iniziativa volta a far conoscere meglio il Codice Trivulziano, il titolo sarebbe appropriato; ma non occorre essere necessariamente stupidi per fare immediatamente un'altra connessione e fiutare un'allusione al 'Codice da Vinci' di Dan Brown, libro, film, e annessi e connessi scandali e polemiche.

Io capisco che un fabbricante di mutande a scacchi, se improvvisamente scoppiasse un caso qualsiasi su presunte mutande a scacchi di Brad Pitt, farebbe benissimo a legare il nome della propria marca al caso in questione (per esempio lanciando lo slogan 'per un inguine allo stato Brad'), perché gli affari sono affari. Ma che si debba fare la stessa operazione e usare Dan Brown per 'lanciare' Leonardo (quando almeno Dan Brown aveva fatto con molta modestia l'operazione inversa, e cioè aveva usato Leonardo per lanciare se stesso) mi pare abbastanza sconfortante.


D'altra parte è quello che avviene dappertutto: al Louvre non riescono più a tenere lontani i visitatori che vogliono vedere la Gioconda, e non basta che, come è già stato notato, il cortocircuito sia bizzarro, poiché il libro di Brown parla di un enigma da decifrare guardando il Cenacolo e non Monna Lisa. È ovvio che è più remunerativo andare a vedere la Gioconda che non il Cenacolo, perché poi da Parigi si fa un salto alla Disneyland francese.

Non credo neppure ci sia da chiedersi perché un libro di successo debba spingere la gente a compiere faticosi viaggi di scoperta (mentre per 'Via col vento' nessuno era andato a cercare Tara, e dopotutto pochissimi vanno a vedere quel ramo del lago di Como): tutti ricorderanno che alcuni anni fa si era scoperto che il Mulino Bianco, che appariva su una marca di biscotti, esisteva davvero (ovvero i pubblicitari per poterlo fotografare avevano ridipinto un vecchio mulino di cui non importava più niente a nessuno), e torme di signori in canottiera alla domenica conducevano con la loro utilitaria i figlioli a vedere il Mulino (senza chiedersi se l'oggetto in pietra fosse l'originale dell'immagine dei biscotti o se non fosse l'immagine dei biscotti il vero originale di quella falsa reliquia).

D'altra parte mi dicono che ora la gente alla domenica va sui luoghi dove è stato ammazzato il piccolo Tommaso e dunque che si vada a vedere la Gioconda è ancora niente. La gente è fatta così, altrimenti alle elezioni Berlusconi avrebbe avuto meno voti di quelli che ha avuto.

Tuttavia - visto che anche persone dagli interessi culturali onesti e insospettabili hanno dovuto far ricorso al disvelamento di un Codice fasullo per poter contrabbandare materiale leonardesco autentico e di prima qualità - qualcuno (che ancora ha fiducia nel genere umano) potrebbe continuare ad arrovellarsi per capire perché le folle di tutto il mondo si siano appassionate non tanto a un romanzo (che in sé non è né più bello né più brutto di tanti altri) quanto alla presunta rivelazione mistica (o antimistica) che faceva baluginare.

Comments

7 Responses to “Un Articolo per i mistici pisani”
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Anonimo ha detto...

La risposta riguarda naturalmente il clima New Age dei nostri decenni e la fame di mistero che si è sostituita al crollo delle ideologie e delle grandi utopie secolari. Ma quelli che dovrebbero stupirsi di meno sono proprio i custodi dell'ortodossia. I quali certo hanno ragione a dolersi che la gente prenda sul serio leggende abbastanza puerili che tra l'altro circolavano da decenni a prezzo stracciato in tutti i bugigattoli di scienze occulte, ma non dovrebbero dimenticare che a questo mercato del miracoloso hanno contributo a loro volta, facendo oggetto di turismo i luoghi di tanti improbabili miracoli e apparizioni.

Chi di Codice ferisce...



(è la fine dell'articolo)

22/05/06, 12:11
Anonimo ha detto...

NON CI RESTA CHE PIANGERE:

"Oh ma manco 'a scopa capisce.."

22/05/06, 12:49
Anonimo ha detto...

Eco mi ha zigrinato le palle con la suo suppenenza e il suo snobismo. "I signori in canottiera con le loro utilitarie". Sarà bello un panzone con le emorroidi che la domenica legge San tommaso, invece.

22/05/06, 16:43
Anonimo ha detto...

in realtà, a mio avviso, fanno hibò tutt'e due...ma credo Eco abbia optato per una sola categoria, forse per motivi di spazio, forse per motivi poetici..o forse, e credo sia la più probabile, perchè anche lui si è messo in canottiera ed ha percorso il cammino di Santbiancmulin trovandosi in corteo con centinaia di altri panzoni in canottiera e con le emorroidi aggravate dalla scomodità dei seggiolini dell'utilitaria, nonchè dalla dissentereria causata dalla lettura di SanTommaso...si è guardato intorno e come spesso accade a chi vede solo ciò che gli altri gli mostrano incurante di darsi ogni tanto un'occhiatina per sé che male non fa, ha avuto un epiphany....
al che noi tutti esclameremo in coro: boia, deh...CHE CULO!!

23/05/06, 15:19
Anonimo ha detto...

io non capisco che je frega der Codice,
solo perché ha venduto più copie in un anno di quante ne ha vendute Il Nome della rosa in dieci, non se la può mi'a prendere così, eccheé?

Eppoi un 'apisco sti 'ommenti, ma che volete dì?

23/05/06, 16:33
Anonimo ha detto...

io non capisco che je frega der Codice,
solo perché ha venduto più copie in un anno di quante ne ha vendute Il Nome della rosa in dieci, non se la può mi'a prendere così, eccheé?

Eppoi un 'apisco sti 'ommenti, ma che volete dì?

23/05/06, 16:35
Anonimo ha detto...

Per chi non è di Pisa, ricordo che da un po' di tempo dinnanzi ai cinema vengono esposti grandi pannelli fotografici, illuminati dal retro, dedicati volta per volta a un determinato argomento di varia enciclopedia (visioni della terra, usi e costumi asiatici e così via) con didascalie e altri riferimenti esplicativi. Le foto sono tutte di grande qualità e l'esposizione così ricca che anche chi, come me, ha occasione di percorrere questa città molto di frequente, ogni volta scopre sempre qualcosa di nuovo. Che ora le esposizioni riguardino in buona parte l'opera di Leonardo mi pare molto bello, e dovrei sentirmi (come cittadino e utente della strada) molto contento, ma non me ne puo' fregare di meno. Stoico, perplesso e remissivo, aspetto che l'esposizione arrivi all'Arsenale, dove andrò con la mia utilitaria a sfoggiare la mia canottiera.

24/05/06, 04:40