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NRL VIII e NRC XVIII - Cosmopolis

mercoledì, maggio 23, 2012

Questa è una nuova rubrica condivisa e in fieri. Sto leggendo Cosmopolis di Don DeLillo, in attesa del nuovo film di Cronenberg in concorso a Cannes e in uscita nelle sale dopodomani, di cui si parla come di un vero capolavoro. (Secondo me, se è vero, tutti quelli che dicono che A Dangerous Method è un capolavoro potranno finalmente liberarsi e dire che sì, in fondo era un film minore di Cronenberg). (Ipotizzo, eh). Insomma questo Cosmopolis, al punto in cui sono (circa metà), è come una lunga carrellata in automobile nella contemporaneità, una contemporaneità continuamente dichiarata come obsoleta, anche se mai guardata in faccia. Ci si sente precisamente come su un tapis roulant, con questo protagonista che guarda il mondo stando fermo e attraverso la mediazione dei suoi schermi, come in 4:44 Last Day on Earth di Abel Ferrara. Una sorta di lungo monologo interiore che potrebbe quasi essere tutto un lungo carrello (laterale, se non fosse chiaro che invece dev'essere frontale), e davvero sono curioso di capire come Cronenberg trasformerà questa storia. Vediamo. Probabilmente aggiorno questo post, tanto va così di moda. Ciao ciao.

NRL O - una premessa

martedì, maggio 18, 2010

volevo inaugurare una nuova rubrica letteraria per questo blog.
nella mia mente c'è già un nome mitico: Nuova Rubrica Letteraria (NRL).
l'idea è che uno legge un libro e ne parla qui, secondo criteri che non potrebbero essere accettati da nessun'altra parte.
il titolo di ogni post dovrà seguire una numerazione crescente (per facilitare il lavoro di archivio, in futuro).
per cui il primo post si chiamerà: NRL I - e magari il titolo del libro, se uno vuole.
mi sembra giusto che questo si chiami NRL  O - una premessa.
forse rimarrà una promessa.
ma anche le promesse non rispettate fanno parte della nostra tradizione, quindi...
ognuno adatterà NRL ai suoi gusti, ci mancherebbe, ma io ho in mente per quel che mi riguarda (e per ora) di lavorare per analogie.
analogie private, inutili, incomprensibili.
e che però dicono più di tante definizioni e parole ricercate, almeno a una o due persone nel mondo.
una dimensione privatissima del resoconto letterario: ecco la sfida di NRL.
NRL: prossimamente, su questi schermi.

Stay tuned.

lezione ventuno

domenica, novembre 23, 2008

mettiamo carne al fuoco, che non ne posso più ne di questa storia di f.c., né della canzoncina ecc.

volevo fare una recensione non autorizzata di Lezione ventuno, di Alessandro Baricco, che ho visto ieri all'arsenale. senza argomentazioni, perchè che palle. e anche perchè ho visto ieri su youtube un video di nanni moretti a 24 anni che discuteva con(tro) Monicelli e gli ho invidiato una carica vitale e una freschezza di idee che sento mancarmi. accidenti (a me, non a lui).

t'è piaciuto Lezione ventuno di baricco? più no che si.

e perchè? vaffanculo.

ok, allora cosa vuoi dirci? beh che un po' mi ricordava tim burton, per certe cose visionarie, e forse è un aspetto apprezzabile del film. però a me le cose visionarie non è che mi piacciano troppo, sono mio malgrado un realista, e quindi le stesse cose che capisco si possano apprezzare a me non mi piacciono. è il motivo per cui ad esempio a fellini preferisco rohmer.

beh però come primo film, baricco ha dimostrato grandi doti, o no? forse. certo quel bambino alla harry potter era un po' locco. direi che sì, se l'è cavata col mezzo cinematografico (che non è detto che possedesse, che non è cosa da tutti), dopodiché è un film che in fondo mi ha annoiato.

tutto? la ringrazio di offrirmi la possibilità di precisare questo mio pensiero. no, non tutto. baricco ha una dote straordinaria, innegabile secondo me (e ovviamente negabilissima): è un grandioso affabulatore. mi ricordo quando, ai tempi del totem con vacis, stefania rocca, eugenio allegri trasmesso su rai2 quando ero al liceo, parlava credo sulle note del guglielmo tell di rossini (se rossini ha fatto un guglielmo tell). o raccontava hubert selby jr, o gadda, o qualcos'altro. ipnotico, per me. e questa cosa l'ho ritrovata nella parte centrale del film, l'unica non noiosa: quando racconta cosa Beethoven volesse fare con la sua Nona sinfonia. alternare le musiche al racconto della lotta, della vecchiaia e così via è la parte che più mi ha coinvolto.

ritiene questo un pensiero sul film di baricco, di qualche interesse per qualcuno? no, sennò ci scrivevo una recensione.

e quindi? boh.

ah. eh.

cosa le manca di più, da spettatore? vorrei vedere cose nuove, clamorosamente nuove. credo che quando sono apparsi, i film della nouvelle vague, di moretti, di ciprì e maresco, di mille altri ma non stiamo qua a fare un elenco, checché se ne pensasse, fossero clamorosamente nuovi. e insieme freschi. alcuni più freschi di altri, ovviamente. non ricordo quale sia l'ultimo film fresco che ho visto. ma mi piacerebbe respirare di più al cinema.

vada a fare una passeggiata, allora. vado. anzi no, m'abbutta, forse mangio.


p.s. il professore del film è chiaramente orlando.