Ambientazione: Festa esclusiva.
Personaggi: Il capo, un filosofo.
QUEI LORO INCONTRI
Atto unico (in molti sensi)
- Scusa ma…
- Prego?
- Scusa ma quello è mio.
- Prego?
- Quello è il mio champagne.
- Prego?
- Quello, è il MIO champagne.
- No, caro signore, lei si sbaglia. Il suo champagne l’ha portato via quella deliziosa signorina con la camicetta color perla mentre lei pisciava sulla siepe. Questo è il MIO champagne.
- Come dici?
- Ha presente il momento in cui lei guardava dentro al magro decolletè della quindicenne che aveva accanto, poco prima della minzione? In quel momento, caro signore, è arrivata la signorina con la camicetta color perla e s’è portata via il suo bicchiere. Fanno tanto gli chic, ma appena volti le spalle subito ti fregano il bicchiere.
- Ma dai.
- E già, caro signore.
- Ma tu che fai, lavori qui?
- Si figuri caro signore, io sono un imbucato. Diciamo che ho le mie conoscenze.
- Sono i migliori, gli imbucati. Io insegno filosofia all’università di B.
- Anche Lei imbucato?
- In qualche modo.
- Ma dai.
- E già.
- Vuole un po’ di champagne?
- È che ho finito la coca.
- Ma dai.
- E già.
Sipario, applausi.
ogni riferimento a luoghi, persone, spazilancia, piscine, hotel excelsior è puramente casuale.