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(r)i gatti ruzzi VII - lo spirito tedesco

giovedì, giugno 24, 2010

Ogni mattina un immigrato si alza e sa che deve correre... questo se fosse immigrato, che ne so, nella savana o nella giungla. Ma in un  paese civile come la germania, qui ogni mattina un immigrato si alza e  sa che deve sbattere la faccia contro l’ottusità di un popolo tanto elastico quanto simpatico.

I tedeschi sono un poco come quelli che a scuola siedono sempre al primo banco. Generalmente occhialuti, con la mano sempre alzata, sempre i primi a voler rispondere, in ogni cosa. Alzano la mano per rispondere, rispondono, ricevono complimenti e poi si voltano con un sorrisino di soddisfazione verso gli ultimi della classe, i tipici italiani per esempio, che intanto cazzeggiano, guardano i culi delle compagne e cercano di andare avanti con una truffetta di qui e di li.

I tedeschi no, loro vogliono essere sempre i primi, anche nelle cose stupide. Che ne so, durante l’ora di educazione fisica, questi geni del primo banco vogliono competere con quelli dell’ultima fila che notoriamente sono molto più atletici e belli, visto che lo studio imbrittisce e il cazzeggio imbellisce. Ma loro vogliono competere nella partitella dell’intervallo e allora li vedi li a darsi motivazioni, a auto esaltarsi, a convincersi. Così i giornali titolano alla seconda partita del mondiale: siamo i più forti, siamo i più giovani, dieci motivi per i quali non possiamo non vincere, Özil ti amiamo etc, etc.

In effetti i tedeschi hanno una bella squadra, mi piace come giocano anche se ieri non hanno brillato. Ma quelli del primo banco hanno un problema, un problema di visione del mondo. Fissati sui loro dignitosi e ambiziosi obiettivi non possono mettere a fuoco quello che accade al contorno, hanno una visione macroscopica, incapaci di concentrarsi sui dettagli. E sopratutto, essendo sempre al primo banco non hanno neanche la minima idea di quello che accade alle loro spalle, nella fattispecie di quello che i cazzoni dell’ultimo banco pensano di loro e della intera situazione. Non capiscono che alla fine se loro vincono sempre non gliene frega niente a nessuno e che quindi è inutile fare sorrisetti idioti pensando di cogliere una ferita aperta, un risentimento nell’animo dell’interlocutore. È inutile perché il povero nero a cui fai il sorrisetto, o l’italiano che ti sta vendendo una finta pizza margherita, se ne fotte di te, del fatto che hai vinto e di quanto sei bravo. Ma il tedesco, ottuso e teutonicentrico e inebriato dalle mille bandiere che già dal primo giorno sventolano in ogni dove, questo non lo capisce. E non capisce che a me di quello che farà oggi l’italia non andrà a intaccare il corso della mia vita: un mio conoscente, e non è l’unico, dopo che l’italia ha battuto la germania nel 2006 non ha mangiato pizza per due anni. Basta per esprimere il concetto?


L’inghilterra non l’ho vista ieri. L’ho vista le prime due volte. Ho l’impressione che l’ighilterra sia un po’ come una buona italia, una buona italia classica dico. E la presenza di capello in fondo conferma questa impressione. Vediamo che combinano con la germania, di sicuro il tedeschi se la fanno un poco sotto...

Bisogna aggiungere infine che la giornata di ieri è stata catastrofica sul fronte del ruzzino. Crollo verticale di TUTTI i nostri amici, tranne il Fantostico dell'Ocamuccata che guadagnando 411 posizioni si attesta al posto n° 900; e raffioprovincia di modica, con 88 posizioni in più, che arriva al 1082° posto. Per il resto, continua a dominare mission impossible, che perde però 16 posizioni pur rimanendo la 26esima in classifica generale. Da segnalare l'ostinazione del rivoluzionario Enzomma che guida la coda al 1774° posto.