primarie di palermo

lunedì, marzo 05, 2012


Quando andavo al liceo facevo politica, e dunque conosco molti di quelli che oggi sono giovani dirigenti di partito, a livello locale e non, di destra e di sinistra. Ogni tanto a qualche manifestazione spuntavano quattro gatti con delle bandiere strane e un atteggiamento - si è detto - da testimoni di geova. Ce n'erano di due tipi: quelli che brandivano bandiere con un pugno gattato, che si facevano chiamare Socialismo rivoluzionario (e se gli davi il numero di telefono eri spacciato, ché non te li toglievi più dalle palle); e poi degli altri con delle bandiere arancioni (futuro colore di residui comunisti vestiti da uomini di governo), ed erano quelli del Partito umanista. Non si capiva che cazzo fosse 'sto partito umanista, ma avevano un sacco di bandiere. Ferrandelli, per dire, era del partito umanista. 

Poi nel 2006 c'era il treno speciale RitaExpress, che portò a votare in Sicilia giovani da tutta Italia per sostenere RRRita alle regionali. Fu la migliore affermazione del centro-sinistra da anni, ma non si vinse neanche allora, a causa di un appoggio troppo tiepido da pezzi consistenti del pd siciliano (Cracolici, tra questi). Cracolici, fautore dell'appoggio a Raffaele Lombardo alla Regione, oggi sostiene Ferrandelli. Ma Ferrandelli lo conobbi allora anche per un'altra ragione: c'era un patto tacito su quel treno, ed era di non mettere in giro volantini di singoli candidati, ché bisognava tendere all'unione e non alla divisione visto che ognuno aveva i suoi candidati preferiti. Oh: 'sti volantini di Ferrandelli spuntavano sempre, non si capisce come, e dice che era uno di noi. Ferrandelli è sempre uno di voi.

Tanto è uno di voi che quando hanno sgomberato nel 2010 il Laboratorio Zeta di Palermo, uno dei centri sociali più intelligenti e interessanti del panorama nazionale, Ferrandelli ad esempio era lì sul tetto a sostenere le ragioni dell'occupazione. Il che è un ottimo segno, non c'è che dire. C'è tuttavia questo problema che un candidato a sindaco non è solo un nome o una persona, ma una coalizione e la gente con cui decide di stare. E il passo falso di Ferrandelli in questo percorso che ha portato alle primarie (e che gli ha consentito di vincere, evidentemente) è stato quello - mefistofelico - di scegliersi compagni di strada che un po' fanno arrizzare le carni. Per dirne una, diciamo.

Ciò detto: sarà il candidato del centrosinistra. E' giovane, piacione, un po' pazzo. Ha fatto delle battaglie giuste in consiglio comunale, ha dei metodi di fare politica (dalla retorica alla prassi) piuttosto discutibili. Sarà abbastanza forte da non farsi irregimentare dalla gentaglia che gli sta dietro?  Sarà abbastanza rappresentativo di una coalizione di sinistra che vuole un cambiamento dopo dieci anni di disastro di Cammarata? Non sapete quanto ce lo auguriamo, non sapete quanto temiamo che la cosa sia irrealizzabile. 

Gli ottimisti della volontà facciano pure un passo avanti.

Comments

20 Responses to “primarie di palermo”
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Anonimo ha detto...

a parte il fatto che se tu conoscessi veramente lo Zeta dubito diresti che è interessante: lì i sudanesi si prendono a coltellate e chiamano la polizia per far garantire quella sicurezza che gli occupanti non sono in grado di dare. cerca sui giornali (Unità e Repubblica e GdS) dal 2007 ad oggi e poi mi dici. Anche gli occupanti storici sono stati allontanati con la violenza, è risaputo. Detto questo Ferrandelli è come Berlusconi: il marcio spacciato per nuovo. E' la fine per Palermo. Io emigro.

05/03/12, 15:24
capo ha detto...

A parte il fatto che gli anonimi che cacano sentenze mi stanno sulle palle non ti so dire quanto, dire che "lì i sudanesi si prendono a coltellate" è una visione - come dire - se non altro riduttiva di un esperimento in atto da anni e che dà ospitalità a rifugiati politici rifiutati dal resto della città (Biagio Conte in primis). A meno che uno non abbia una visione manicheista della realtà, ma allora sono cazzi suoi. Io al laboratorio zeta ho visto e vedo nascere alcune delle realtà più vive della città di Palermo, e non mi sembra poco. Detto questo, per la vittoria di Ferrandelli io mi sparerei. Ma se si sta alle regole si sta alle regole. Non è che si fanno le primarie e poi si dice "ah ma se vince lui me ne fotto e mi candido lo stesso". Ovviamente poi ognuno fa quel che gli pare, però i patti si rispettano, sennò non sono patti. E quindi se uno vuole votare centro-sinistra e se questo è il risultato delle primarie, dovrebbero sostenerlo tutti, provando a evitare il peggio. Altrimenti è babbìo.

05/03/12, 15:41
Anonimo ha detto...

a parte che mi stanno sul cazzo tutti quelli che cacano sentenze, ma il partito demenziale (che manco questo basta a descrivere sta manica di cretini NB, non so sparando sentenze) ha candidato di nuovo la borsellino? Niente contro la borsellino, ma orami le primarie le perdono sempre e questa è una delle due tecniche preferite (vedi il caso vendola-boccia). L'assoluta mancanza di strategia e credibilità del pd è il vero problema di sto paese tutto, questo lo dico da anni. Non è il solo berlusconismo che ha fatto i danni, ma l'antiberlusconimo e i berlusconiani di sinista, come il buon massimo... greg more left

05/03/12, 16:05
Happy ha detto...

Credo che il risultato di Palermo sia il frutto di due anni buoni di sottovalutazione del problema da parte del PD nazionale (anzi, più che sottovalutazione, rimozione proprio: facciamo finta di niente e Palermo sparirà... Certo, ecco, visto che bel cetriolo è partito?).
Come al solito, si è preferito non scegliere tra tentare una strada diversa e andare a braccetto con Lombardo (la metà dei dirigenti del PD locale si è già venduto al Governatore).
Nel dubbio, tutti fermi. E si è visto com'è andata a finire. Adesso, a Roma, delirano sulla foto di Vasto: come se Vasto c'entrasse qualcosa con quello che è accaduto alle primarie palermitane. Anche qui, spicca la completa schizofrenia dei dirigenti nazionali (e bene dice Greg).
La verità dura, eppure semplice, implacabile eppure alla portata di tutti è questa: se il mondo è travolto dalla crisi e l'Italia è con le pezze al culo, bisogna mettersi in movimento, aprirsi al nuovo, alle nuove esperienze civiche, alle nuove generazioni di amministratori locali. E usare finalmente il cervello che il buon Dio ci ha dato. Eccheccazzo.

06/03/12, 12:50
shylock ha detto...

Non entro nello specifico della questione Palermo perché è una realtà (politica e sociale) che non conosco per nulla. Probabilmente questa sconfitta della candidata "ufficiale" del partito ha qualche somiglianza con casi analoghi (anche quello della mia Genova) ma penso anche che siano i contesti diversi a fare la differenza.
Però mi sento di sottoscrivere quanto scritto da Happy nelle ultime righe del suo commento: non deve essere un generico aprirsi al nuovo, ma deve essere la capacità di guardare il mondo che cambia con ricette nuove, differenti, riconoscendo la validità di esperienze di successo, in Italia o all'estero, al di là dei paraocchi partitici e ideologici

06/03/12, 15:22
Anonimo ha detto...

ragazzi, io faccio un partito, ve lo dico. Scegliamo insieme il nome, come si fonda un partito? grg

06/03/12, 20:35
Anonimo ha detto...

Stamane avevo scritto questo commento senza inviarlo ora ci ho ripensato e vi dico la mia.
La realtà è semplice ed ovvia. Una classe politica vecchia e corrotta cerca di non mollare un potere monarchico instaurato in Italia dal dopoguerra in poi dai partiti e dai sindacati (i cui capi diventano ministri e deputati). Non si salva nessuno neanche tra i nuovi movimenti dove si arriva al nepotismo puro di Bossi e (aimè) anche di Di Pietro. I nomi che circolano sono sempre gli stessi: D'alema, Craxi, Cossiga, Segni, Fitto. Si è candidati perchè si è figli o sorelle o fratelli di politici o personaggi famosi, in pratica "conto terzi". Non conosco Il Ferrandelli, da quanto leggo e sento mi pare modello "Agnoletto" un arrivista, ma almeno gioca in proprio. Cari Rigattieri vi è solo una strada per il cambiamento, entrare nel gioco (a tutti i livelli di rappresentanza)e cercare di vincere la partita per poi cambiare modelli e regole. Non e necessario creare nuovi partiti è sufficente aderire e partecipare alla vita politica di quelli che già esistono. Avete l'età e l'intelliggenza per farlo.
Elio lanzillotti

06/03/12, 21:18
capo ha detto...

Io penso che una possibile soluzione sia anche quella di non pensare alla rappresentanza come unico spazio politico percorribile, anzi. Il che non significa percorrere le vie dell'antipolitica, ma precisamente il contrario: riaffermare la politicità di quegli atti che di fatto cambiano (lentamente, forse) i modelli e le regole invalsi.

p.s.: sulle ricette nuove e i paraocchi: sì, ma ricordatevi che a Palermo - e non solo a Palermo - bisogna stare 10 volte più attenti, perché stare con uno o stare con un altro non è questione di ideologia... è proprio questione di pratica (e di legalità).

07/03/12, 09:45
Anonimo ha detto...

Sgiagàzzi...è il fondatore del Centro Delle Culture Ubuntu. Spacciati siete. ;-)
Marco Maccioni.

07/03/12, 10:01
Anonimo ha detto...

capo, tu e questa storia degli spazi della politica e del cambiare lentamente, a furia di essere lenti non si cambia mai. Le associazioni sono un troiaio, peggio dei partiti. Ci vuole il partito pesante, anzi d'amianto, con gabbie e filo elettrificato. Ci vogliono i partiti con il filo spinato, indipendenti e non finanziati, dove la tessera uno se la dovrebbe sudare, altro che. Bisogna partecipare per distruggere, come faccio io adesso con il PD, mi faccio la tessera a ciampino e vinco le primarie! non lo fondo più il partito... grg

07/03/12, 10:50
Happy ha detto...

e l'olio di ricino?
dice che un tempo faceva bene, allineava tutte le mozioni...

07/03/12, 11:54
ubuntu ha detto...

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/03/07/news/indagata_la_rappresentante_di_lista_di_fabrizio_ferrandelli-31104047/?ref=HRER2-1

07/03/12, 13:47
charlie ha detto...

Palermino, Palermino, sarai più bello di Torino?

Sono d'accordo che la rappresentanza istituzionale non sia l'unica forma di fare politica, ma non vorrei che poi a furia di dirselo si finisse per starsene per forza da parte, nei luoghi di non rappresentanza, tra gli spalti insomma.
Forse occorre precisare che fare politica, anche al di fuori delle istituzioni, è e dev'essere sempre una forma di rappresentanza, un modo di rappresentare e rappresentarsi, sennò non vale.

L'agorà non prevede platee.
All'agorà o ci vai o non ci vai.
Oppure, può darsi che hai sbagliato strada.

08/03/12, 01:57
capo ha detto...

Una persona particolarmente acuta, che risponde al nome di Matteo Di Gesù, ha compendiato queste primarie palermitane in una serie di domande rivolte alla sinistra palermitana (ma solo palermitana?). Le metto qui, pare pare, perché non credo ci sia molto altro da aggiungere:

ALCUNE DOMANDE ALLA SINISTRA PALERMITANA (O A CIO' CHE NE RESTA)

1) Perché in questa città le primarie sono “un grande strumento di democrazia partecipativa” solo se vince il mio candidato?

2) Perché se Rita Borsellino si candida a fare il sindaco di Palermo il suo è “un grande gesto di generosità”, mentre se si candidano Monastra, Ferrandelli, Faraone il loro è un atto di bieca ambizione?

3) Perché se Rita Borsellino, donna dall'indiscussa onestà pubblica e politica, perde le primarie di Palermo pur avendo il sostegno ufficiale di tre partiti e mezzo su quattro della coalizione (o comunque prende più o meno gli stessi voti di altri due candidati apparentemente più deboli), nessuno dei suoi sostenitori si interroga sulle ragioni politiche – insisto: politiche – di quanto è accaduto, limitandosi a ribadire la sua indiscussa onestà pubblica e politica?

4) Perché Fabrizio Ferrandelli, avendo accettato l'appoggio di due soggetti a dir poco ingombranti come Cracolici e Lumia, non fa ancora uno sforzo in più per dissipare ogni dubbio residuo sul fatto che non stipulerà accordi col Terzo polo, e non contravverrà al patto che ha sottoscritto?

5) Come mai si continua a insistere con questa fandonia di un PD buono che appoggia Borsellino e di un PD cattivo che appoggia Ferrandelli, quando tutto il PD siciliano, a cominciare dal suo segretario, ha sempre sostenuto apertamente l'alleanza con Lombardo al governo della regione?

6) E si crede davvero che la gran parte dell'elettorato di centrosinistra sia al corrente e comprenda le dispute bizantine e le tortuose dinamiche interne che appassionano (o dilaniano, a seconda dei punti di vista) il PD nazionale e locale?

7) Quando si potranno liquidare con una pernacchia dichiarazioni come queste, rilasciate da impettiti pretoriani politici dopo l'esito della consultazione: “ha vinto l'antimafia”; “Orlando si è impegnato per la Borsellino: questo dimostra che la vittoria di Ferrandelli è illegittima”?

09/03/12, 08:14
segue ha detto...

8) Nell'Italia del governo Monti, nella Palermo del commissario Latella, i partiti del centrosinistra, questi partiti del centrosinistra, in nome di quanti cittadini ritengono di parlare? Quanti credono di rappresentarne? A occhio e croce, siamo nell'ordine delle centinaia? Delle migliaia? Delle decine di migliaia?

9) Come mai se il senatore Vizzini invita a votare per Rita Borsellino nessuno ci fa caso e invece il sospetto di cammellaggi di elettori dell'Mpa per Ferrandelli (altrettanto deprecabile, naturalmente) basterebbe a invalidare il risultato della consultazione?

10) Chi ha stabilito che il populismo di Orlando è buono e quello di Ferrandelli è cattivo? E sulla base di cosa?

11) Chi ha dato mandato esclusivo a Claudio Fava di tarare i carati di antimafiosità dei politici di centrosinistra? Come mai l'esito della misurazione risulta sempre favorevole a quelli per cui parteggia e sfavorevole a chi gli sta antipatico (per esempio Rosario Crocetta)? E qualcuno ha idea di quando scadrà questa esclusiva?

12) Perché se Antonella Monastra si incaponisce a candidarsi si tratta di un deprecabile personalismo esiziale, che disperde voti; mentre se Fabio Giambrone viene investito della carica di vicesindaco in pectore dai maggiorenti di partito, nessuno batte ciglio? Eppure non è che lo si sia visto sovente, in città, in questi dieci anni, il senatore.

13) Come mai, se è stato demandato a un Comitato di Garanti di indubbia autorevolezza, legittimato da tutti i candidati, il compito di valutare la regolarità dello svolgimento delle votazioni, già dopo qualche ora dall'esito dei primi responsi, molti leader (sconfitti) sancivano già l'invalidità delle primarie e ne chiedevano l'annullamento? E come mai addirittura l'ufficio di presidenza di un partito (sconfitto), dunque un organo nazionale, ritiene “del tutto inattendibile” il risultato delle consultazioni, diramando un comunicato stampa quarantott'ore prima del responso dei Garanti, unico organo super partes al quale spetta esprimersi sul merito della questione (e alla cui deliberazione tutti si dovranno – o si sarebbero dovuti – rimettere)?

14) Su quali prerogative etiche si fonda il disprezzo con cui i residenti/elettori dei quartieri Libertà e Politeama parlano dei residenti/elettori dei quartieri periferici e dei residenti/elettori stranieri, dando per scontata la loro corruttibilità? Davvero sono tutti senza macchia, a est di via Sciuti, o contrabbandano una primazia di classe per una supremazia morale tutta da dimostrare?

15) E quali prerogative morali possono vantare oggi, rispetto agli elettori di centrodestra, i supporters dei quattro candidati che in queste settimane si sono confrontati a forza di insinuazioni, accuse, insulti, palate di fango, intrallazzi?

16) E com'è possibile che, invece di combinare questo enorme disastro, segretari, leader, capibastone, grandi strateghi, sagaci politici della sinistra palermitana, non abbiano pensato per tempo a fare la scelta più ovvia, più logica e probabilmente di maggiore successo? Ovvero quella di convergere dall'inizio su un nome tra quei pochissimi che, bene o benino, hanno presidiato il deserto che è stata, che è la politica istituzionale della sinistra palermitana in questi dieci anni? (E che tale è stata anche e soprattutto per loro gravi responsabilità e inadempienze). E se al posto loro hanno provato a farlo i cittadini, perché non se ne fanno una ragione?

09/03/12, 08:14
nw ha detto...

Noto che non vi sono commenti al femminile su questo post.
E noto che due femminucce (Rita Borsellino e Marta Vincenzi) sono state battute da due maschietti (Fabrizio Ferrandelli e Marco Doria) [ps: quanto alla Vincenzi, ammetto che personalmente non mi dispiace: non è una questione politica. La Vincenzi è un'analfabeta e per me può anche morire. Scusate lo sfogo].

Lo trovo...diciamo... curioso. Voi no?
Tutto qua.
cià

12/03/12, 12:53
Happy ha detto...

cara NW,

non per scarsa considerazione di voi femminucce, anzi, ma credo che il tema di genere sia uno degli ultimi, in termini di gravità, di quelli sul tavolo del pd. ma proprio alla fine fine... (qui bisogna parlare di gente che non sa neanche più come uscire vestita di casa la mattina... figurati gestire un partito o preoccuparsi della parità dei sessi!! ;-)))

12/03/12, 15:37
Happy ha detto...

Hanno escluso lo Zen.
Ri-vince Ferrandelli.

14/03/12, 15:29
capo ha detto...

Capolavoro di colpo al cerchio-colpo alla botte

15/03/12, 07:48
nw ha detto...

...e la moglie bria'a ndol'hanno messa??

15/03/12, 14:52