NRC XVIII – Tinker, Tailor, Soldier, Spy

mercoledì, gennaio 04, 2012


Bisognerebbe aprire una rubrica solo per "me, il Capo e le nostre incomprensioni cinematografiche". Esistono dei muri invalicabili, tra lui e il sottoscritto, che riguardano proprio le reazioni di gusto, immediate, di fronte a certi film. Comunque, il Capo ed io non vediamo più tanti film insieme (purtroppo) e in fondo quando si parla di cose viste in parallelo, ma a distanza geografica, non arriviamo mai allo scontro. Che volete, ormai ci sopportiamo.
È il caso del presente film, visto insieme a Venezia.
Al termine della proiezione, io ero entusiasta, non stavo più nella pelle, volevo persino telefonare a mia madre per raccontarglielo. Il Capo invece mi si avvicina e mi dice: “Adesso me lo spieghi, perché io non ci ho capito un cxxxo…”
Benissimo. Però, questa volta, vorrei davvero spezzare una lancia in favore del Capo. Il film del regista svedese Tomas Alfredson presenta un grado notevole di difficoltà. In primo luogo, vi deve piacere Le Carrè e, in particolare, il suo romanzo più bello e struggente (titolo tradotto in italiano con La talpa). In secondo luogo, vi deve piacere la materia: gli incomprensibili giochi di spie all’epoca della guerra fredda. E, terzo, dovete rassegnarvi e farvi guidare dall’andamento sinuoso della storia, tutta implicita, ellittica, senza riflettere troppo sulle assai numerose tessere del mosaico (che tutte, alla fine, si incastreranno alla perfezione: non c’è una scena di troppo).
E nonostante la mediazione non semplicissima dal romanzo allo schermo, il film non solo riesce a ricostruire filologicamente la complicatissima trama, ma persino a restituire a me, lettore, il piacere tratto a suo tempo dalla pagina scritta (e su come un film possa riprodurre e condensare il piacere di una narrazione scritta bisognerebbe scriverci un saggio… ma lasciamo stare). Le battute, gli interni decadenti e fumosi, addirittura il viso di Smiley/Gary Oldman, tutto corrisponde magnificamente alla pagina scritta. Eppure, e qui sta il bello, potete vedere il film tranquillamente come opera autonoma, così solida è la sua struttura; così unica è l’identità complessiva delle immagini. Il succo della storia, infine, non è per nulla arcano: siamo dinanzi alla resa dei conti, a lungo rimandata, sopita, per un inganno patito nel corso di una vita intera.

Comments

3 Responses to “NRC XVIII – Tinker, Tailor, Soldier, Spy”
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capo ha detto...

Datemi retta: non fidatevi di quell'Happy, che è troppo intelligente e non capisce i problemi dell'uomo medio. Il film è notevole, pieno di colpi di scena, ben scritto e benissimo recitato: solo che non ci si capisce niente. Però magari se siete spyspettatori e un po' più svegli del sottoscritto (e non ci vuole molto) godrete come Happy: che però secondo me è troppo intelligente, ha 'sto problema.

10/01/12, 10:37
mc ha detto...

ma soprattutto, io sono così ipointelligente da non averlo trovato al cinema, o le sale sono così ipoefficienti da non averlo ancora messo all'affiche nonostante il post?

10/01/12, 13:24
Happy ha detto...

deve ancora uscire! uscirà tra poco, il 20 gennaio.
noi lo si è visto a Venezia, tra un party e l'altro...
Capo, non adularmi troppo, era anche in versione originale: e lì, si sa, dell'inglese recitato, soprattutto a bassa voce, non si capisce una beata mazza.
mc, abbi fede e sarai ricompensato!

10/01/12, 14:35