NRL V - Infinite Jest

domenica, settembre 05, 2010

 
Infinite jest


Io volevo dire anche qualcosa sulla querelle di cui ai post precedenti di questo blog, quindi alla fine sto partorendo una cosa strana e sbilenca ma tant'è.


Sgomberiamo subito il campo da equivoci: jest non ha niente a che fare con il gesto. Significa scherzo, burla, presa in giro, battuta, spiritosaggine. Ma questo non è un libro comico.


Premesse:
Materiali utili alla lettura: un blocco per gli appunti; tanta memoria; una certa quantità di tempo libero.

Consigli:
Le note vanno lette tutte. È consigliabile leggere la nota 304 la prima volta che compare l'indicazione “v. nota 304”. Ma potete anche aspettare che compaia il richiamo apposito.
Fate un breve profilo per ogni personaggio e nome che viene fuori, oppure almeno segnatevi a che pagina viene citato, oppure in quali pagine se ne racconta la vita.
Vi serviranno almeno 5 segnalibri: uno fisso sulla cronologia, uno fisso sulla filmografia di James O. Incandenza (nota 24), uno fisso sulle note e uno alla pagina in cui siete. Il quinto per tornare indietro.

Contenziosi: se riuscite a leggere il libro in meno di 30 giorni, potete restituirlo a Einaudi e, in effetti, dovreste farlo, vista la qualità. Ma DFW non ne ha colpa, sia chiaro. Né ne ha colpa il tris Nesi-Villoresi-Giua che l'ha tradotto [applauso]. Ora, Einaudi ha acquistato (?) il libro da Fandango. Ok, non funziona proprio così. È da un pezzo che non si capisce chi è che in Italia pubblica DFW. Prima Fandango, poi minimum fax, poi arriva Einaudi e fa un casino della madonna.
Permettetemi di fare polemica e rinvangare il recente passato: Einaudi ci lucra. E non me ne frega niente del fatto che “no, sì appartiene alla Mondadori ma no, alla fine è autonoma”. Niente. Einaudi lucra di brutto. Perché non puoi acquistare il libro da Fandango e pubblicarlo tale e quale. Anzi peggio. Il refuso, signora mia, il refuso. Io non ce l'ho col refuso, poverino, e neppure con Fandango. Però, caro Editore

a) se me lo ripubblichi – e mi fai anche 9 ristampe in 5 anni – sarebbe carino tu lo dessi a uno straccio di correttore di bozze. Un errore – mediamente – ogni 3 pagine è troppo. Un numero di nota sbagliato (e quale!) è insopportabile. Anzi è proprio da stronzi.
b) lo so, il lavoro costa. Anche il libro: 27 euro. Tesoro, Luigi, sono milletrecento pagine. Che fa, magari me lo rileghi? Te lo pago anche 29, tranquillo. Ma cazzo, incollato no... è da stronzi.
c) lo so, la carta costa. Ma Luigi, tesoro, sono milletrecento pagine. Francamente, risparmiare 120 pagine stampando le note in corpo 10 e le sotto-note in corpo 8 – costringendomi all'uso della lente d'ingrandimento – è al limite dell'accordo sottobanco con i medici oculisti e gli ottici. Insomma, se me ne stampavi millequattrocento e mi correggevi gli errori, te lo pagavo anche 30 euro. Fatto 27... faccio anche 30. Tanto, mica lo fotocopio. E poi ci fai una barca di soldi lo stesso. Infatti Fandango lo vendeva per meno di 25 euro. Che stronzata.


Il succo è che Fandango ha fatto una grande operazione culturale perché, signore e signori, siamo di fronte a una delle Cose Più Belle Mai Scritte. La partita di Eschaton a pagina trecento e rotti è, senza alcun ragionevole dubbio, La Cosa Più Bella Mai Scritta.

In breve:
L'azione si svolge prevalentemente nell'Anno del Pannolone per Adulti Depend, o APAD. Gran parte dei fatti narrati hanno luogo nel novembre APAD, anche se scene rilevanti si svolgono tra il 30 aprile e il 1 maggio APAD.
In sintesi, il libro narra di come gli AFR, un gruppo di spietati assassini su sedia a rotelle (v. nota 304) del Québec attenta all'Organizzazione delle Nazioni dell'America del Nord (Onan) cercando di far circolare un film clandestino che stermini gli statunitensi. Il film è, ovviamente, Infinite Jest.
Il finale del libro è scritto a pagina 20, ma non si nota ed è, invero, assai discreto. La cosa può essere intuita, in effetti, perché i fatti delle prime pagine si svolgono nell'Anno di Glad [no, non l'anno dei felici, proprio l'anno del deodorante per interni Glad, quello di un soffio di Glad], che corre dopo l'APAD.


Giusto per fare capire al Capo quanto è importante questo libro, diciamo che è in grado di sciogliere il suo personalissimo nodo gordiano sull'ironia, dal momento che restituisce a questa figura retorica tutto quello che la risata le ha scippato. [Capo, qui mi linki il post sulla tua lettera a Repubblica, grazie]. È altresì delittuoso che tutti 'sti qui che si riempiono la bocca di cinema e filosofia non l'abbiano letto.
Fondamentalmente il testo si caratterizza per una serie di cose scritte troppo divinamente e cortesemente giustapposte, con intuizioni che esibiscono genialità in vario grado (dalla banale ovvietà alla compulsione fino all'estasi) e modi scribendi rather impressive, da tuttotondi psicologici dostoevskiani a scimmie tondelliane (che non sai se è stato il Nesi o Wallace a metterci Tondelli) a giocatori di rugby che si innamorano di agenti segreti en travesti manco fosse il primo Austin Powers (per una lettura queer di Austin Powers si veda Judith Halberstam, In a Queer Time and Place, cap. 6, pp. 125-151, New York University Press, New York 2005). Il tutto mentre DFW fa un'articolata disamina delle dipendenze da sostanze e visioni e martella il lettore con l'idea ossessiva e sua personale e complicata fissazione che il cliché e l'ovvio esprimono, mediante lavorìo da tortura della goccia, una grande e terribile verità (cfr. Questa è l'acqua, del Nostro, 2005) assediata da cose che vi dovrebbero fare sbellicare dalle risate ma che in realtà siccome DFW dimostra che questa sua idea in fondo può essere vera allora non vi fanno ridere proprio per niente perché annichiliti da cotanta grandiosità e terribilità.


Inoltre:
Dopo questo libro, anche le forme più alte di fantascienza sono da considerarsi completamente superate sotto ogni punto di vista (fra l'altro la parte sulle dipendenza sembra la riscrittura di Un oscuro scrutare, mentre le “cartucce” al posto dei DVD o del Blu-ray risultano decisamente steampunk).
Da qualche parte esiste una linea che collega direttamente il minimalismo di Carver con il massimalismo radicale e metodico di DFW. Ma questo è solo un sospetto e la mia tariffa come investigatore prevede una diaria di 100 euro.
Oltre ad aiutare e incrementare le competenze linguistiche, il testo è una grande palestra di logica e memoria. E vi fa sudare meno sangue e sentire meno scemi che un Calasso.
Prende sia di pancia che di testa. Anche quando avete i canali empatici occlusi come me. E li stura anche un po', vi dirò.

 cc si-culo

(quest'ultima immagine è un'aggiunta di molto posteriore - dicembre 2011 -, ed è Fritz Lang dal set di Metropolis). 

Comments

16 Responses to “NRL V - Infinite Jest”
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incostanza ha detto...

tanto silenzio indubbiamente si giustifica col fatto che nessuno degli assidui frequentatori di questo blog "letterario-alternativo" ha letto IJ (da questo punto di vista quindi, un po' meno alternativo, ma niente di male, naturalmente). il motivo infatti è semplice. nessuno qui si distingue dal resto del mondo, perchè nessuno al mondo ha letto veramente IJ fino all'ultima pagina, comprese tutte le note. non io (che l'ho sempre citato a sproposito), non tu si-culo (ma pensi che me la sia bevuta?), non Edoardo Nesi (i cui errori di traduzione o refusi di stampa si spiegano col fatto che, poverino, anche lui dopo la prima metà non ce la faceva più). Nemmeno DFW, Lui in persona, La Cicogna folle, dopo averlo scritto, credo che l'abbia riletto. O forse sì, ma non lo sapremo mai e anche se avessimo la possibilità di saperlo, perchè chiedercelo? "I knew him, Horatio: a fellow of infinite jest, of most excellent fancy".
Però hai ragione, è un peccato che la Fandango l'abbia venduto all'Einaudi. Io, nell'ormai lontano 2006, sono riuscita ad accapararmi l'ultima copia rimasta della vecchia edizione a 24,78€, conversione in euri del vecchio prezzo di 48000 lire, ancora stampato sul retro. I caratteri sono sempre infinitesimali, qualche errore c'è lo stesso, però la copertina dà una soddisfazione...

06/09/10, 19:24
si-culo ha detto...

Carissima,
io mi rendo conto che il fatto che il finale di un giallo sia svelato a pagina 20 possa, in effetti, togliere piacere alla lettura. Almeno a quella di un certo lettore.
Però ti sei persa la scena (955-971) di Hal che crede di andare dagli Na e invece scopre la relazione che lega Kevin Bain a Alice la Laterale*, o il racconto di Blood Sister. Una suora tosta, che è una cretinata le cui proporzioni atterriscono (e sembra voler suggerire che Tarantino avrebbe potuto essere un regista molto più sperimentale).
In compenso dovrebbe essere del tutto evidente che il mio crescente interesse verso il fisting è finalizzato all'autoerotismo con penetrazione dello sfintere usando una copia di IJ. Il che, se opportunamente filmato e montato in modo da consentire il loop e disseminato, probabilmente mi renderebbe più vicino al resto del mondo.
Ma almeno alla (parte in cui viene raccontato di come Lui in persona perviene alla) scoperta dell'anulazione ci sei arrvata?

E comunque sì, il cielo color Tiepolo-che-ha-finito-il-ciano della copertina Einaudi, francamente, vabbe' la fantascienza e i ventilatori Athscme e le catapulte EWD, ma l'alba radioattiva è da stronzi.

* Alice la Laterale è una segretaria così ribattezzata perché uno strano incidente le impedisce il movimento frontale.

07/09/10, 08:56
incostanza ha detto...

va bene,l'hai letto. ti credo anche perché non posso confutare nulla, non essendo arrivata a nessuno dei punti che hai citato, a parte pagina 20 (ovviamente senza capire che fosse il finale del libro. ma si doveva capire subito? non credo, anzi spero di no, altrimenti mi preoccupo. però che st***z* che sei ad averlo rivelato così sulla pubblica piazza, nun te sei proprio regolato. va beh, lo prenderò come stimolo a ricominciare e, se oltrepasserò gibilterra con l'aiuto dei tuoi cinque segnalibri, ti farò sapere)

07/09/10, 10:09
Happy ha detto...

personalmente, ho adorato sia la recensione frammentata del romanzo sia l'analisi della trafila editoriale.
quanto al fatto che traduttori ed editor non siano in grado di curare un'edizione decente di IJ, è davvero imbarazzante.
è come se non si riuscisse a curare l'orlando furioso solo perché è il poema più lungo dell'occidente. come scusa mi sembra pietosa.
cioè, se superiamo le 700 pagine parte la modalità random?!
grazie si-culo

p.s.: anche se sull'utilizzo "secondario" del volume non riesco a seguirti. affascinante, comunque.

07/09/10, 10:15
càni ha detto...

arrivata a pagina 20, col terrore spoiler. Non mi sono spoilerata niente. Si-culo non è così st***z* come pensavamo, o io sono troppo tonta.

07/09/10, 11:41
Anonimo ha detto...

io leggo popov....
von trotta

07/09/10, 11:50
capo ha detto...

io pure! quant'è bello "i metabolici"?

07/09/10, 12:14
neomi ha detto...

popov è un mito!i metabolici sono deliziosi...un vero racconto dimmerda!!a me è piaciuto particolarmente il servizio...a te Von Trotta?
èniuei, io al momento me la spasso con dahl e imparo nuovi esilaranti metodi per comunicare a brutte, corpulente e antipaticissime bambine il mio desiderio di ficcar *loro* il campanello ever-strimpelling delle *loro* biciclettine rosa su per pertugi probabilmente a *loro* ancora ignoti..
Cos....ai nid ju...............

07/09/10, 16:17
neomi ha detto...

grazie a cc per la segnalazione:
http://tv.repubblica.it/copertina/signore-e-signori-vi-presentiamo-il-libro/52721?video

07/09/10, 18:56
si-culo ha detto...

Aspe', aspe', io l'ho dovuto rileggere, il primo capitolo, perché quando arrivi alla fine capisci che ti sei perso una cosa da qualche parte dove c'è scritto com'è che andava a finire, e l'unico pezzo che narra fatti accaduti dopo gli altri è all'inizio (ma all'inizio non sai che è la fine).
E the true and only "com'è andata a finire" sarà sì e no un rigo. Del tipo che anche rileggendolo non è che ci sono arrivato subito. Quindi se volete facciamo gara di tontismo, ma ho un punteggio di tutto rispetto, v'avverto.

Comunque a un certo punto spunta un tremendo "psicoterapista". Che io, guardate, il traduttore - o anche il trittico di traduzione - che ha delle sviste e procede lo capisco: già in italiano si fa una fatica notevole, figuratevi un po' quanti giochi, richiami e rimandi più o meno compiaciuti devono esserci in lingua originale! E poi, come sempre, è l'ovvio che ti sfugge e ti frega la bontà del lavoro. Il dramma, e concordo con Eppi, è che probabilmente a rileggerlo è stata un'équipe. E, anche lì, io posso anche capire Fandango che per la fretta di farlo uscire e rispettare qualche termine contrattuale magari ha dato 100 pagine a testa a 10 persone e in 2 giorni hanno fatto la correzione di bozze, ma Einaudi alla nona ristampa no, cazzo. Vuol dire che fare l'editore ti affatica.

P.S.: Prego Happy. Son contento tu abbia apprezzato. Le "disseminazioni" sono una cosa da IJ. Praticamente l'equivalente delle trasmissioni, solo che siccome i programmi son distribuiti mediante rete o cartucce e si fa tutto in pay-per-view o abbonamento, DFW le ribattezza "disseminazioni" InterLace (la ditta).
P.P.S.: ti prego, incostanza, arriva almeno fino all'intervista a.S. di Lui in persona che racconta del giorno in cui ebbe l'intuizione chiave dell'anulazione. Poi mi dici se tutta la scena non sembra, uguale sputata, un racconto di Carver. Sta verso pagina 500.

07/09/10, 23:53
Ciccì ha detto...

Ciccì ringrazia allora Adele per la segnalazione.. quel che è giusto è giusto!

08/09/10, 11:38
charlie ha detto...

mi piacerebbe davvero poter commentare sensatamente questo post, davvero!

08/09/10, 15:28
Via Rigattieri ha detto...

il commento di si-culo, per motivi a noi ignoti, era finito in spam. si-culo, potevi dircelo! il tuo commento riapre scenari che non sarà certo sofia coppola a oscurare

09/09/10, 09:54
capo ha detto...

ho idea che quando happy parlava dell'utilizzo "secondario" non si riferisse proprio alle disseminazioni, ma piuttosto all'utilizzo alternativo della copia di IJ da te proposto. Citando forse involontariamente Orlando, che a lezione diceva che uno della sedia può farci un po' quel che ne vuole, ma la sedia serve per sedersi, e non per infilarsela in culo (per usare una metafora).

09/09/10, 10:31
Anonimo ha detto...

sia chiaro. einaudi non ha pubblicato la mia traduzione. l'ha cambiata.

18/10/10, 00:57
ndr ha detto...

A proposito di Einaudi che lucra...come dimenticare La scopa del sistema? Per Fandango costava poco più di 15 euro, per Einaudi 20. E noto anche con piacere che è uscita una nuova edizione di BICUS a soli 17,50 euro! Son cose. Bella rece. (arrivo qui da lankelot) Che la fine sia a pag. 20 si capisce con la nota cronologica, diciamo così. E con il fatto che, continuando la lettura, beh, diciamo che i protagonisti di quelle prime pagine ci appaiono vagamente diversi...Ciao!

10/12/10, 23:05