NRL I - Grande romanzo europeo

venerdì, maggio 21, 2010


Reisender. Commesso viaggiatore, no? Gregor Samsa war Reisender, mi ricordo. Uno potrebbe pensare che è un accostamento esagerato, in realtà no, per diverse ragioni. Le lingue straniere. Gli animali. I viaggi, certo (che Samsa non fa però). La stranezza di un mestiere - un mestiere che diventa il centro di un'epopea, che per contratto si svolgerà in Europa. Cos'è l'Europa?

Il romanzo di questa prima puntata di NRL è l'ispiratore della rubrica stessa, mentre lo leggevo pensavo continuamente a diverse cose che mi facevano puntare a una rubrica agile, snella, leggera. Il che va anche bene, ma il romanzo di Peeters non è solo questo. E la sua bellezza ne risulta ancora più accresciuta, forse.

36 capitòli, 36 capitàli, dunque. Così va letto: perché altrimenti potrebbe sembrare una trovata. Una forzatura stilistica. Come farà? Farà, farà: Peeters, questo belga che scrive in neerlandese (?), prende il protagonista di Futurama (è chiaro, è lui), lo chiama Robin per non pagare i diritti d'autore, gli fa fare un lavoro assurdo (che uno pensa: ma può esserci lavoro meno interessante di cui raccontare la storia? No, sulla carta no. Ma la carta è geografica, ed è quella dell'Europa...), e lo fa viaggiare. A volte sul serio, a volte da fermo. 

Non si capisce bene per quale motivo dovremmo interessarci ai viaggi di Robin. Intendo: non sono un pretesto, un cammino verso l'incontro con la Storia con la S maiuscola, che avviene senza smottamenti, in maniera diretta e travolgente, e che ai più marxistici di voi sembrerà il vero fulcro d'interesse del romanzo. Non si capisce eppure non riusciamo a staccare gli occhi già dalle prime pagine che siamo a metà del libro. Certo: qualche capitòlo è più riuscito di altri, dirà qualcuno (si sente aria di seduzione in Parigi; passione, in Riga; intrigo, in Varsavia), ma nessuno sembra fuori posto, da ognuno ti aspetti qualcosa che non si riduca a cartolina. A me sembra che ci riesca molto bene.

E oltre Robin, c'è Theo, l'altro grande protagonista. Theo che ha il volto di Armin Mueller-Stahl, è chiaro, ed è la voce su cui l'Europa può costruirsi, il legame costante con la Storia da cui l'economia non può separarsi. Il baritono di questo romanzo, insomma.

E le donne. Le donne europee, che sono le più belle del mondo, insieme alle americane, le asiatiche e le africane. E pure le oceaniche, và.

Devo concludere? Ma questa è una rubrica di recensioni alternative, mica c'è bisogno.

Comments

5 Responses to “NRL I - Grande romanzo europeo”
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Happy ha detto...

meraviglioso esordio di rubrica.
io avevo messo questo romanzo fra i miei prossimi obiettivi sulla lista e devo dire che questa recensione mi fa venire subito voglia di andare su ibs e tirarlo giù dal carrello...
comunque, se posso permettermi un annuncio, appena concludo il mio attuale libro in lettura, parteciperò a questa nuova, grande impresa intellettuale di ViaRigattieri.

22/05/10, 17:19
Unknown ha detto...

Vabbe', il mio ultimo libro concluso è questo stesso libro, come si fa?
A parte che, evidentemente, il protagonista non è Fry. Fry non nuota.

22/05/10, 19:31
Unknown ha detto...

Ah, sì, per qualche tempo sarò Odell Deefus. Almeno finché non finisco di familiarizzare con FaccialiBro.

si-c

22/05/10, 19:32
gianfranco ha detto...

Buona la prima.
avanti così
franco

28/05/10, 12:29
capo ha detto...

comunque questo romanzo è veramente bello, ve lo volevo dì. non lasciatelo passare come se fosse una cosa tra le altre, andate in libreria, compratelo, leggetelo, tornate in libreria, compratelo, regalatelo. vale la pena!

11/06/10, 15:51