Quando il 4 dicembre 2016 mi recavo per l'ultima volta alle urne la situazione era profondamente cambiata, a partire da una profonda spaccatura interna al gruppo stesso dei rigattieri. Si votava per un referendum confermativo che avrebbe modificato 47 articoli della Costituzione, e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi (a capo di una coalizione composta, tra gli altri, dal Partito Democratico di cui egli stesso era segretario e dal Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, già ministro e braccio destro di Berlusconi) si era speso moltissimo per una consultazione che molti interpretavano – nella difficoltà di entrare nel merito di un quesito referendario complicatissimo – come un voto pro o contro Renzi.
La cosa che l'elettore comunista non avrebbe mai immaginato è che nel corso di 15 anni si sarebbe ritrovato dal votare contro Berlusconi al votare (per caso, certo) con Berlusconi. E con Grillo, Salvini, Razzi, Monti, D'Alema. Non sapendo esattamente che cosa augurarsi dagli esiti del voto.
Meno male che è finita la scheda elettorale.
P.S.: FU UN VOTO INCANDESCENTE.