Di chi è l’idea? Di chi ce l’ha? Di chi la sviluppa? O semplicemente di chi ci fa i soldi? Se non avete un’opinione a riguardo, The Social Network non vi aiuta certo a farvene una. In questo film sentimenti, amori, desideri (di sesso, soldi e rivalsa), nonché presunti furti, tradimenti e colpi bassi si sostituiscono ai fatti – e a me, francamente, non piacciono troppo né gli uni né gli altri. Cosicché la forza di questo film potenzialmente noioso – basare il racconto sulle due principali vicende giudiziarie che hanno coinvolto il fondatore Zuckerberg riguardo la proprietà intellettuale di Facebook è, va detto, un po’ azzardato – è tutta nel ritmo molto alto in cui le vicende pubbliche si affiancano a e si confondono con quelle private. Non è dato sapere quante di queste ultime siano vere – qui parla l’amante di gossip – e, d’altra parte, vero e falso non sono qui particolarmente interessanti. Fincher, che si ricorda di essere un regista solo durante i titoli di testa e nella scena della regata, quando non può ottenere di più dal montaggio da action movie punta tutto sui dialoghi, spesso lunghi e talvolta prevedibili (soprattutto quelli con Justin Timberlake, dal quale ci si poteva aspettare comunque molto peggio). La storia è quella di un adolescente con i sandali, che vuole a tutti costi. Cosa voglia, però, non si sa: riconquistare l’amore perduto o farsi le groupies? Diventare ricco e famoso, o dare un bel calcio nel culo ai ricchi bellocci tradizionali e tradizionalisti? Eliminare scientificamente uno per uno i propri amici per essere il capo assoluto di facebook, o avere semplicemente ragione? Non si capisce, e forse questo rende il film un po’ meno stupido di quanto il finale potrebbe far credere. L’unico dubbio che mi sembra risolto è che, in un mondo dove le idee sono soldi, non è detto che le idee facciano la felicità. Ma questo, in fondo, lo sapevamo già.
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8 Responses to “NRC VII - The Social Network.”
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Il saggio è senza idee
28/10/10, 18:43E anche il povero.
28/10/10, 19:37non di spirito, però
28/10/10, 20:32il povero è senza soldi
28/10/10, 23:42o i soldi sono senza poveri.
29/10/10, 13:46poveri soldi!
credete che quando oscar wilde scrisse "if the poor only had *profiles* there would be no difficulty in solving the problem of poverty" stesse pensando a faccialibro?
29/10/10, 16:02io no, non credo. tu charlie?
29/10/10, 19:37io non ne ho idea
30/10/10, 11:39Posta un commento