Da tempo immemore e “sanza sospetto” avevo riversato righe furenti contro la Dottrina Lippi.
Oggi, a catastrofe conclusa, con le macerie che ancora rotolano e fumano, vediamo di illustrarla sulla prima pagina di questa insigne avanguardia della cultura italiana nel mondo.
Occorre una premessa, però.
Si intenda d’ora in avanti nella lettura che la Dottrina Lippi è in realtà un modello matematico estrapolabile dal campo verde e applicabile a ogni ente della società italiana.
(Ecco, adesso si capisce quanto fa bene vedere Numb3rs, domenica sera, su rai2, ore 21, per tutti voi che vi trastullate coi grand tour europei e trascurate la cultura scientifica.. buzzurri!!).
(Ecco, adesso si capisce quanto fa bene vedere Numb3rs, domenica sera, su rai2, ore 21, per tutti voi che vi trastullate coi grand tour europei e trascurate la cultura scientifica.. buzzurri!!).
L’obiettivo primario di Lippi è stato di sostituire la sua persona, il suo nome, la sua “aura” a un bene preziosissimo per un’ex potenza industriale in decadenza: il calcio italiano.
Il concetto, la scuola che passa con il nome di calcio italiano: catenaccio, difesa a oltranza, buoni mediani, un fenomeno di numero dieci e due buoni attaccanti.
Il concetto, la scuola che passa con il nome di calcio italiano: catenaccio, difesa a oltranza, buoni mediani, un fenomeno di numero dieci e due buoni attaccanti.
Lungi dall’accontentarsi del suo ruolo primario di direttore d’orchestra, l’uomo che allenava la Juve dei dopati delle telefonate di Moggi (guarda caso vinceva: che strano, vero?) volle farsi categoria suprema di uno sport di squadra.
Ora, come tutti avranno visto dalle partite dell’Argentina e financo dell’Olanda, nel calcio vince chi gioca bene. Di solito, ma non sempre, si affermano coloro che giocano da dio: tipo Barcellona e Real Madrid di qualche anno fa (essì, va bene, ho capito, anche l’Inter di Mou. Ecco. L’ho detto. Ok, basta andiamo oltre). Il buon gioco e il talento.
Ma, come vedete benissimo anche voi, il buon gioco e il talento dipendono soprattutto dai giocatori. Se hai dei fuoriclasse puoi permetterti dei grandi numeri. Sennò, te la cavi con l’organizzazione e la prestazione fisica. Ok. quindi: i giocatori, non l’allenatore. E questa cosa a Lippi non è mai andata giù.
Ricordate Baggio? Per assicurarsi che le vittorie della Juve e dell’Inter non avessero niente a che vedere con il Divin Codino, Lippi lo mise sistematicamente fuori squadra. Se c’è Baggio, se c’è Cassano, poi tutti i titoli dei giornali sono per loro. Impossibile.
La squadra ideale di Lippi prevede dunque l’assenza di talento che possa mettere in ombra la sua personalità. E qui arriviamo al cuore della Dottrina. Con i mondiali 2010 Lippi è riuscito nel capolavoro supremo di mortificare tutti i reparti e tutti gli uomini ricorrendo alla sistematica ricerca della mediocrità. Di tutte le scelte possibili, Lippi ha praticato sistematicamente quella mediocre.
Il risultato è stato il grado zero del calcio italiano. Nessuno c’era riuscito, nemmeno quel pazzo furioso di Arrigo Sacchi. Prova ne è la chiamata in causa del buon Quagliarella, tenuto fuori per due partite e tre quarti per non alzare troppo il livello della squadra (insieme a quel dignitoso professionista di Totò Di Natale). Lippi è stato costretto a chiamarli in campo e a momenti gli andava di nuovo di culo, come nel 2006 con il rigore di Totti al 93’ di Italia-Australia.
Ecco perchè ieri si stava per replicare, con l’ingresso di Quagliarella, ciò che accadde il 23 maggio del 2000. Quella sera, l’Inter giocava contro il Parma di Buffon e doveva vincere per forza per qualificarsi in Cenzion Lig (copyright, Cofino).
Era una sera di estate anticipata. Me la ricordo benissimo perché è stato uno dei momenti più belli del calcio vissuto sul divano. L’Inter restava, nel primo e nel secondo tempo, inchiodata sull'1-1-.
Lippi non sapeva più che fare. Come al solito. Senza gioco, senza idee, irrimediabilmente mediocre. Non gli rimase altra scelta.
Furibondo, con la bava fuori dalla bocca, chiamò Baggio dalla panchina. Sapeva infatti ciò che stava per accadere. A venti minuti dalla fine Baggio fece il suo ingresso in campo, già trentenne acciaccato, un po’ brizzolato, festeggiato anche dai tifosi del Parma (succedeva sempre così, con Baggio: tutti facevano festa, anche quelli che stavano per essere puniti dal suo genio). Gli avversari entrarono nel panico. E l’Inter di Cauet vinse tre a uno. Doppietta del Codino. Su punizione, da posizione impossibile; e con un tiro al volo da fuori area. L’Inter si qualificò e Lippi dovette allontanare la stampa e le televisioni che gli stavano chiedendo conto di quel miracolo.
Ecco, io oggi non voglio leggere i giornali. Mi fa troppo male. No. Io vado su Youtube e mi rivedo quei due gol. 23 maggio di dieci anni fa, quando il calcio era leggenda.
E sto bene.
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21 Responses to “(r)i gatti ruzzi VIII - Il grado zero (ovvero, la vendetta postuma del Codino)”
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genio assoluto! spiegato tutto, genioooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!
25/06/10, 11:35ah lippi, ma li mortacci tua!
o dell'ermeneutica del capo...
25/06/10, 11:48[http://www.youtube.com/watch?v=L7d4I-HR6iw]
ammirazione profonda...
25/06/10, 11:56alè
raffio
quando c'è del professionismo c'è del professionismo, c'è poco da fare.
25/06/10, 11:57happy strepitoso, come sempre
Ieri dopo la partita ho pensato che tutti dovevamo fare qualcosa in prima persona, che non c'era più tempo da perdere. Ho approfittato subito dell'assenza di un giocatore per infilarmi in una partita di calcetto con dei francesi, i quali prima ci hanno sbeffeggiato (sì, i francesi) collettivamente, a noi due italiani che eravamo; poi, dopo una delle mie prestazioni migliori (partita di quasi 2 ore; capo stremato; classica prestazione da 1-2 gol a partita trasformatasi in 3-4 gol per raddoppio del tempo regolamentare; non poche parate degne di marchetti), mi hanno sbeggeggiato (sì, i francesi) singolarmente, con una frase che secondo loro (i miei compagni di squadra) forse era un complimento, dopo un mio gol strepitoso al 97° minuto regolamentare: "Ah! Vous nous aviez caché du talent insoupçonné!". Poco prima un francese di nome pedro che mi era salito sulle palle con tutta la suola della sua scarpa si era lamentato che avevo chiesto la punizione, vantandosi poi che mica tutti si fermano quando gli fanno fallo (lui infatti non si fermava). (beh 'sti cazzi). Niente ve lo volevo raccontare
25/06/10, 12:10concordo, come sopra, con amicòfra: genioooooooooooooooooooooooooooooooooooo!
25/06/10, 12:33ora è tutto così chiaro! persino pepe!
ma come sai che era amicofra sopra?
25/06/10, 14:10mamma mia che grande post.. conoscenza dell'argomento, competenze linguistiche, passione.. praticamente perfetto sotto ogni aspetto, come mary poppins! non vorrei essere in quello che deve scrivere domani...
25/06/10, 14:29mimmo ,germania
25/06/10, 16:18vogliamo baggio affianco di prandelli
siete troppo buoni, Rigattieri.
25/06/10, 16:19basta che sennò mi commuovo.
intanto colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente del pacco dono, inatteso e perciò ancora più apprezzato.
se gli artefici del regalo sono d'accordo, faccio finta che a mandarmelo siate stati tutti quanti voi...
besos
siamo davanti a uno sdoppiamento inquietante. Via Rigattieri ringrazia i Rigattieri come se fossero altri. che stranezze.
25/06/10, 16:23gli artificieri sono d'accordo. ora però la corea del nord fa 2 gol, ok? e pareggia. eccheccazzo.
naturalmente ero io...
25/06/10, 16:25non so perché il commento mi è venuto fuori come Via Rigattieri... ormai siamo al putsch per opera dell'inconscio..
secondo me sì che faresti bene a considerarci tutti...anche perché se "tutti" fossero stati messi a conoscenza della cosa, forse "tutti" avrebbero assai volentieri partecipato...ma qua ormai vige un massonismo quasi da paura...alro che catenaccio.....
25/06/10, 16:42beh ti poteva venire in mente anche a te, o a me! io non ho partecipato happy, ma non mi lamento sappilo!
25/06/10, 17:11da quanto tempo lo avevi preparato questo post, di la verità è da quel giorno di maggio che sognavi di pubblicarlo, io ti conosco!
fra
cannavaro dice che tutto il calcio è in crisi. Allora siccome sono basso e bruttino io dico che in italia la bellezza è in crisi. Poi siccome non so il cinese dico che è impossibile per un italiano impararlo e siccome non ho soldi dico che in italia sono tutti poveri! ma che ragionamenti del cazzo che fa cannavaro? il tegame di su ma!
25/06/10, 18:03no guarda, l'ho scritto di getto dopo il cappuccino di metà mattina..
25/06/10, 18:24sì, davvero, cannavaro in coma cerebrale.. ma le dichiarazioni di abete??!! sono deliranti: dice che non c'è nessun collegamento tra il fallimento dell'italia e il suo ruolo di presidente, e che dunque non c'è motivo di dimettersi...
nessuno in questo paese che abbia il coraggio di riconoscere i propri limiti...
massì dai, è tutta colpa del caro benzina..
è tutta colpa del caro su ma!
25/06/10, 18:51Non sapete cosa mette nel cappuccino...
25/06/10, 19:52anonimo ma veramente anonimo
25/06/10, 22:32Nessuno se ne andrà??, significa che sposteranno Salvatore Bagni a commentare le partite delle altre nazioni??? dovremo sentirlo ancora
sapendo che è pure pagato!!!!
misarebbepotutovenìmmentaccammé lamaialadisumà.....
26/06/10, 15:43Vogliamo Baggio Al posto di Prandelli!!! Così si riscatta da quel pagliaccio di Lippi che presuntuoso ed arrogante l'ho ha sempre ingiustamente sacrificato per la sete della sua gloria...non ha capito che in campo ci vanno i giocatori e non gli allenatori...forse stavolta la lezione l'avrà capita? Forse no... è troppo accecato dalla sua supebia!
28/06/10, 11:05Posta un commento