professione filosofo
sabato, dicembre 26, 2009
" Come professione, Antonino Paraggi esplicava mansioni esecutive nei servizi distribuitivi di un'impresa produttiva, ma la sua vera passione era quella di commentare con gli amici gli avvenimenti piccoli e grandi sdipanando il filo delle ragioni generali dai garbugli particolari; egli era insomma, per atteggiamento mentale, un filosofo, e nel riuscire a spiegarsi anche i fatti più lontani dalla sua esperienza metteva tutto il suo puntiglio "
[un post così sembrerebbe strano: eppure...]
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pranzo di natale, edizione 2009
lunedì, dicembre 14, 2009
vi stavate preoccupando, lo so. ma ingiustificatamente: ché mica ci perderemmo per nulla al mondo il nostro classico appuntamento natalizio! quest'anno, tra l'altro, in versione più internazionale che mai: parteciparanno reduci da parigi, milano, boston, collesalvetti e perfino signore e signori dalla sardegna! il vero evento, altro che quello di cui nel post precedente...
l'appuntamento è nella classica sede distaccata di via rigattieri sita in via Corridoni 42 49,
SABATO 19 DICEMBRE 2009 A PARTIRE DALLE ORE 12 13
l'organizzazione è la solita: ognuno, al suo buon cuore, porta qualcosa, ed io per tutti (no non era così. ognuno porta qualcosa e basta).
naturalmente, come per ogni pranzo di natale, anche quest'anno ci sarà un'innovazione. non più la tombola come l'anno scorso, ma qualcosa di nuovo, rivoluzionario, inimmaginabile!
e chi vince, vince il gatto.
p.s.: e come sempre, i commenti serviranno sia ad aderire che ad evitare doppioni nel menu
p.s.2: (modifica del post a distanza di tempo -non autorizzata) se qualcuno vuole portare premi per il gioco, da mettere in palio, ben venga! se qualcuno vuole portare pane e vino (e marcellino), lo dica!
p.s.2: (modifica del post a distanza di tempo -
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von trotta
l'evento
giovedì, dicembre 10, 2009
già dall'inizio si annunciava come una delle tipiche trovate alla cofe. ma come smorzare il suo entusiasmo, la sua palpabile eccitazione? ho aderito senza esitazione alcuna. "ci dobbiamo prenotare!", mi dice quasi sussultando. va bene, prenotiamoci. "me l'ha detto quella, la deleuziana carina". benissimo cofe, andiamo, mi fido completamente: fammi solo sapere dove devo arrivare, a che ora, pensa a tutto tu. d'accordo, d'accordo. un'avvisaglia l'avevamo avuta, a dirla tutta, la sera prima: mail di avviso della prenotazione avvenuta all'evento (organizzato da chi? in cosa consiste? tutto ignoto), dice che dobbiamo portarci computer e casco. cofe, io il casco ce l'ho a palermo. non ti preoccupare còin ci penso io, scrivo una mail per chiedere che cazzo vuol dire. còin, apposto, vuol dire cuffie: ci dobbiamo portare computer e cuffie. va bene cofe, ci porteremo computer e cuffie. ma queste cose, se non le facciamo a parigi, ma dove le facciamo? vero cofe, vero, sono contento. apposto, apposto, ciao ciao.
l'indomani. skype. cofe: come ci organizziamo? cofe, dimmi tu, dimmi a che ora mi devo fare trovare e dove. ok, la cosa inizia alle 3, è un po' fuori parigi. come fuori parigi? no non fuori parigi, non ti preoccupare, appena sopra il boulevard peripherique, ci arriva la metro. ok, ok. ci troviamo alle 14.30 a Garibaldì. bene. mangio in fretta con F., che mi è venuto a trovare, pezzo di carne e patatine al ristorante di piggì a belleville, poi parto. bella la linea 2 di giorno, tutta sopra, si vede un sacco parigi, passa vicino al canale dell'ourq, barbés, poi a un certo punto si inabissa, passa anche da pigalle. cambio, arrivo a garibaldì. aspetto un po', arriva cofe. ci incamminiamo nella periferia parigina - ma st. ouen è quartiere simpatico.
arriviamo nel posto dell'evento. una sorta di centro sociale, enorme, c'è un ristorante, chiediamo informazioni. "siamo venuti per l'atelier sulla voce di Deleuze". L'atelier sulla voce di Deleuze? Cofe dove siamo finiti, qua non c'è niente. ma no, fidati, ora troviamo. scusa ma la tua amica? eh ma lei non viene. come non viene, cofe, prima ti invita e poi non viene? eh si se veniva mica ti portavo. ah ok. eh.
arriva V., ci dà delle informazioni, ci fa vedere una mega installazione al semibuio su Deleuze, con dei video. su una parete grande è proiettato il video di due tizi in un bosco. "è il bosco di vincennes", ci dicono, con grande deferenza. ah. quello del primo maggio, ci ho giocato a calcio, ho capito. ci presentano S. parliamo un po' in francese, lei parla super sottovoce e in maniera suadente, forse, secondo lei. convenevoli, poi vedo su un tavolo l'immagine-tempo in italiano, le chiedo come mai? e lei mi dice che è italiana. ah, noi pure siamo italiani! ah oui? mais en fait nous on ... e continua a parlare in francese, come se niente fosse. bah.
insomma ci spiega un po': lei ha fatto un film, che ha proiettato anche a procida, riutilizzando i video che M. B. ha fatto dei corsi di Deleuze a Vincennes, e oggi l'atelier è proprio con M. B.: avremo occasione di parlare con lei, discutere ecc. cazzo cofe, questi ci fanno parlare. ma no dai, ora vediamo che succede. 7 prenotazioni, pare. io vedo che ci siamo io, cofe, S., arriva M. B., V. e altri 2 (ma gli organizzatori sarebbero esclusi dalla prenotazione, vabbè). mentre aspettiamo ancora, S. ci racconta ancora delle cose, sull'idea del progetto, su D&G, su di noi. ma noi chi, cofe? noi, noi. avrete presente sicuramente il danzatore buto masuka magrolino, ci dice, ecco lui è andato in questo ex manicomio in cui lavorava Guattari, è un posto stupendo, in cui i medici sono un po' malati e i malati sono un po' medici. lui è rimasto lì un po' di tempo, io ci sono andata col mio compagno e non volevo più andare via, ce ne sono rimasti pochi di posti così, ce li stanno togliendo tutti. cofe, che ci stanno togliendo? i posti così. dai ma ci dobbiamo andare pure noi. ehò. e anche l'atelier di oggi è una specie di cosa di contestazione verso l'università per come la stanno facendo diventare, ci dice. ma chi? ma loro! e noi chi siamo, cofe? noi, noi, ma stai tranquillo. il tavolo per esempio è tutto stondeggiato e coi buchi, ma fatti apposta, forse perché il rettangolo è una forma e noi non siamo formali, vogliamo rimanere nel manicomio. mah, io tutti i torti...
insomma, presentazione del posto: artisti ecc, autoprodotto belle storie. progetti culturali, tipo questo. bello. parla M.B.: sono anni che sto curando un progetto sulla voce di Deleuze, trascrizione dei testi e messa in linea dei corsi. bello, meritorio, il sito lo conosco anche. ecco, sono anni, il lavoro è molto duro, molto importante (aria compresa). si. cofe. si coin. ma. si. a che ci serve il computer? boh, è in linea. connetetevi al sito, dice M.B. . tié, il mio non si connette. prendete un file. cofe. aprite un file word. cofe. ascoltate l'audio e correggete le trascrizioni che hanno fatto altri volontari prima di voi. cofe ma che cazzo dice questa? ... cofe ma scusa cosa siamo venuti a fare? l'atelier è praticamente che noi stiamo qua a correggere e trascrivere i corsi di deleuze? cofe scusa siamo venuti a st. ouen in un garage freddo con un gruppo metallaro che prova di là portandoci computer e casco per perdere un pomeriggio appresso a questi quattro fricchettoni per correggere il lavoro che dovrebbe fare questa qua, o qualcuno che è pagato per farlo? ... cofe ma ti sei accorto che questi quattro fricchettoni HANNO TUTTI IL MAC? COFE MA TI RENDI CONTO CHE ABBIAMO TUTTI IL MAC? COFE MA COSA CI STA SUCCEDENDO, COFE, RISPONDIMI, COFE! ...
alle 18 siamo andati via, dopo aver letto e corretto una lezione di Deleuze sul cinema, al freddo, al buio, aggratis. ma se queste cose non le facciamo a parigi, dove?
l'indomani. skype. cofe: come ci organizziamo? cofe, dimmi tu, dimmi a che ora mi devo fare trovare e dove. ok, la cosa inizia alle 3, è un po' fuori parigi. come fuori parigi? no non fuori parigi, non ti preoccupare, appena sopra il boulevard peripherique, ci arriva la metro. ok, ok. ci troviamo alle 14.30 a Garibaldì. bene. mangio in fretta con F., che mi è venuto a trovare, pezzo di carne e patatine al ristorante di piggì a belleville, poi parto. bella la linea 2 di giorno, tutta sopra, si vede un sacco parigi, passa vicino al canale dell'ourq, barbés, poi a un certo punto si inabissa, passa anche da pigalle. cambio, arrivo a garibaldì. aspetto un po', arriva cofe. ci incamminiamo nella periferia parigina - ma st. ouen è quartiere simpatico.
arriviamo nel posto dell'evento. una sorta di centro sociale, enorme, c'è un ristorante, chiediamo informazioni. "siamo venuti per l'atelier sulla voce di Deleuze". L'atelier sulla voce di Deleuze? Cofe dove siamo finiti, qua non c'è niente. ma no, fidati, ora troviamo. scusa ma la tua amica? eh ma lei non viene. come non viene, cofe, prima ti invita e poi non viene? eh si se veniva mica ti portavo. ah ok. eh.
arriva V., ci dà delle informazioni, ci fa vedere una mega installazione al semibuio su Deleuze, con dei video. su una parete grande è proiettato il video di due tizi in un bosco. "è il bosco di vincennes", ci dicono, con grande deferenza. ah. quello del primo maggio, ci ho giocato a calcio, ho capito. ci presentano S. parliamo un po' in francese, lei parla super sottovoce e in maniera suadente, forse, secondo lei. convenevoli, poi vedo su un tavolo l'immagine-tempo in italiano, le chiedo come mai? e lei mi dice che è italiana. ah, noi pure siamo italiani! ah oui? mais en fait nous on ... e continua a parlare in francese, come se niente fosse. bah.
insomma ci spiega un po': lei ha fatto un film, che ha proiettato anche a procida, riutilizzando i video che M. B. ha fatto dei corsi di Deleuze a Vincennes, e oggi l'atelier è proprio con M. B.: avremo occasione di parlare con lei, discutere ecc. cazzo cofe, questi ci fanno parlare. ma no dai, ora vediamo che succede. 7 prenotazioni, pare. io vedo che ci siamo io, cofe, S., arriva M. B., V. e altri 2 (ma gli organizzatori sarebbero esclusi dalla prenotazione, vabbè). mentre aspettiamo ancora, S. ci racconta ancora delle cose, sull'idea del progetto, su D&G, su di noi. ma noi chi, cofe? noi, noi. avrete presente sicuramente il danzatore buto masuka magrolino, ci dice, ecco lui è andato in questo ex manicomio in cui lavorava Guattari, è un posto stupendo, in cui i medici sono un po' malati e i malati sono un po' medici. lui è rimasto lì un po' di tempo, io ci sono andata col mio compagno e non volevo più andare via, ce ne sono rimasti pochi di posti così, ce li stanno togliendo tutti. cofe, che ci stanno togliendo? i posti così. dai ma ci dobbiamo andare pure noi. ehò. e anche l'atelier di oggi è una specie di cosa di contestazione verso l'università per come la stanno facendo diventare, ci dice. ma chi? ma loro! e noi chi siamo, cofe? noi, noi, ma stai tranquillo. il tavolo per esempio è tutto stondeggiato e coi buchi, ma fatti apposta, forse perché il rettangolo è una forma e noi non siamo formali, vogliamo rimanere nel manicomio. mah, io tutti i torti...
insomma, presentazione del posto: artisti ecc, autoprodotto belle storie. progetti culturali, tipo questo. bello. parla M.B.: sono anni che sto curando un progetto sulla voce di Deleuze, trascrizione dei testi e messa in linea dei corsi. bello, meritorio, il sito lo conosco anche. ecco, sono anni, il lavoro è molto duro, molto importante (aria compresa). si. cofe. si coin. ma. si. a che ci serve il computer? boh, è in linea. connetetevi al sito, dice M.B. . tié, il mio non si connette. prendete un file. cofe. aprite un file word. cofe. ascoltate l'audio e correggete le trascrizioni che hanno fatto altri volontari prima di voi. cofe ma che cazzo dice questa? ... cofe ma scusa cosa siamo venuti a fare? l'atelier è praticamente che noi stiamo qua a correggere e trascrivere i corsi di deleuze? cofe scusa siamo venuti a st. ouen in un garage freddo con un gruppo metallaro che prova di là portandoci computer e casco per perdere un pomeriggio appresso a questi quattro fricchettoni per correggere il lavoro che dovrebbe fare questa qua, o qualcuno che è pagato per farlo? ... cofe ma ti sei accorto che questi quattro fricchettoni HANNO TUTTI IL MAC? COFE MA TI RENDI CONTO CHE ABBIAMO TUTTI IL MAC? COFE MA COSA CI STA SUCCEDENDO, COFE, RISPONDIMI, COFE! ...
alle 18 siamo andati via, dopo aver letto e corretto una lezione di Deleuze sul cinema, al freddo, al buio, aggratis. ma se queste cose non le facciamo a parigi, dove?
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