Uno e trino

domenica, dicembre 31, 2006

MESSAGGIO DI OCAPODANO 2007
ovvero, il post a reti unificate da un regno di tre Sicilie


Italiane ed italiani, eccovi qui a sbirciare per l'ennesima volta nelle nostre pagine. Ma che vorrete, poi, da noi anche il 31 dicembre? Il nostro pensiero già si volge all'ano a venire, non certo all'ano che se n'è andato!


Secco sia l'ano di chi scorda il passato, mi verrebbe da dire ascoltandoti, ah p-sà! Ma come? già spariamo a zero sulle res gestae degli ani passati? Cari italiane e cari italiani, piuttosto, avviciniamoci a questo nuovo ano, con un tenero pensiero all'ano che è stato e che è ancora per qualche ora. E a maggior ragione, quest'ano, che porta ancora le dolorose ferite del tempo che fu. Io, per esempio, in questi giorni mi trovo ad affrontare una brutta escoriazione al sedere, con qualche lieve perdita di sangue. (sottovoce a P-sano: *no, no, non è di tua competenza il problema, zitto e ascolta). Le feste natalizie, feste di tacchini e salmoni, di risotti e panettoni, di filetti alla Wellington e capitoni, mi hanno causato nei giorni a seguire una piuttosto brutta cagarella (per gli amici francesi che ci stanno ascoltando dal bell'esagono transalpino: chasse); e quando uno soffre di cotanto male va in bagno spesso, e si trova quindi costretto a strofinare più del solito il proprio presidenzial culetto. Neanche il bidet al Lactacyd intimo ci può dare una mano in quei casi. l'ano s'arrossa, l'ano può subire delle lacerazioni. L'ano che si appresta a terminare, dunque, ci porti una delicata lezione: se sei colto da diarrea, fai meglio ad utilizzare meno carta igienica del solito, anche se Scotonelle. E il mio pensiero vola qui all'Europa, e in special modo alla Francia, che ho avuto modo di visitare ufficialmente in questi mesi: grandi differenze culturali sembrano separarci nel modo in cui ci prendiamo cura del nostro ano, ma la fiducia che riponiamo nel sogno europeo ci induce ottimisticamente a pensare che quali che siano le nostre radici igieniche, sempre di ani si tratti, di ani fratelli, o quanto meno cugini. Con o senza bidet.

Signori, signori! Ma che modi sono questi? Ma che toni abbiamo assunto? Signori colleghi, questo è un post congiunto, un post augurale, un post di concordia e armonia universale! Che sono queste porcherie a doppio senso, queste confidenze così intime sul proprio regolamento intestinale? Il blog che io qui rappresento è un blog perbene, adatto alle famiglie, conciliante e ridanciano, mica roba osé come quella che propinate voi! Mi toccherà risollevare i toni della discussione, d'altro canto sono il capo. Happy vi avrebbe fatto tremare semplicemente con un rutto, Ferarotto forse con una flatulenza postmeridionale (e siamo di ritorno all'ano, ahimé..),io ho bisogno di scrivere qualche riga ma il risultato spero sia lo stesso..oggi è il 31 dicembre! che cosa gli diciamo ai nostri lettori congiunti? un po' di ufficialità, insomma! Come passeranno il capodanno le nostre oche e le vecchie ex duchesse?


Vecchia ci sarai tu, e pure ex, quanto sei oca poi non ne parliamo... Qui il punto è che si confondono orientamento della memoria e orientamento del pensiero: serbiamo memoria dell'ano che fu, volgiamo il pensiero all'ano che verrà! Ai nostri lettori congiunti diciamo: "felicitazioni!", contenti che vi siate potuti congiungere, quale che sia il modo da voi scelto per il congiungimento, siamo felici che, ovunque voi siate, il vostro congiungimento sia stato reso possibile, da quest'ano o da ani precedenti. Perché congiunzioni e coniugazioni, da noi in Italia, sono tutt'ora vietate (e la lingua infatti, specie quella televisiva, ne risente). Ma siamo fiduciosi: il 2007 porterà i PaCS e il congiuntivo, nonché un uso corretto del futuro; è a queste famiglie, famiglie future e congiuntive, che dedichiamo allora questo blog, questo post, questo nostro congiungimento triadico (checché ne abbia di ridire Molly) e trinacrico. Indegno e chino il 2006, snodatosi tra scandali elettorali e ripetuti fallimenti dei reality, siamo certi che il 2007 entrerà eretto negli anali di questo Paese.


Checché ne dica il Capo, direi io! (CHECCHE! dirà il capo, dico io). Ma il congiungimento è figurato, s'intende, è la gigioneria birbesca dei compagni d'avventura che ci siamo scelti...mica avrete abboccato all'esca? e l'oca, l'oca? che ne dice, o si placa?


L'oca né dice, né si placa, afflata invece, cioè starnazza. Care e cari italiane e italiani, che notte la notte che sta per arrivare. Già, che notte? Chi dei lettori, prima di congiungersi era solo un mio lettore o una mia lettrice, saprà che quest'anno avevo già disposto di prendere 20 gocce di lexotan e andare a dormire. Non fu possibile, neanche quest'anno. E così farò da accompagnatore a una dolce dama di antica conoscenza, tale EnneMerì. Fino al brindisi. Poi si sa, dopo il brindo selvaggio e tradizionale, si rischia sempre di ricadere in vecchie reti, le vecchie piattaforme di mantenimento reti di contatto chiuse, da cui ci si credeva già salvi. E salvi saremo! E quindi dopo cena non andremo alla grande serata 40€ senza consumazioni della jeunesse dorée palermitana, ma vagheremo, dama al seguito per la Palermo giubilante. Sperando di non essere colpiti da un mortaretto o da un razzo che ci bruci le presidenzial piume, o il già escoriato sedere.

Da vecchio, io sì son vecchio e passatista oltre che oca, non posso che gettare uno sguardo ai tanti ragazzini che nel mio quartiere rievocano con tanto ardore la guerra nel Vietnam. Tanto cari siete ragazzi, che peccato sarebbe ridurvi la faccia in poltiglia. Già, perché i botti fanno anche male, ma l'intera biblioteca storica verdone Einaudi frantumata in faccia fa ancora più male, specie se a colpirvi è un giovane e gaudente storiofilo con esami a gennaio e il culo dolente. Buon anno a voi.

E tu capo? non preoccuparti, smettila di stare adeso al muro. Parla pure, io e p-sano non ti faremo del male. E poi sei anche pieno di microbi e germi della febbre del Wisconsin, pussavia!

Ecco, appunto, pussavia! Qualcuno ha visto la mia maschera d'argilla? Mi devo fare la maschera purificante prima di uscire stasera. C'è Gianna al Politeama. Mi devo arrampicare sul palco vestito da donna e cercare di baciarla - ché solo vestito da donna ho una qualche speranza di riuscire a baciarla, ma nessuna speranza se prima non purifico tutti i miei pori! Oca, non avrai mica scambiato la mia maschera d'argilla per qualche crema analgesica e/o lubrificante?


Pussovia dalle vostre occasioni mondane, io, e mi rintano in casa con la famiglia! almeno fino a mezzanotte: allo scoccar della quale, novello zucchino (toscanismo per intendere zucchina ma qui ci sono già troppe ambiguità di genere), la mia febbre deciderà se consentirmi una festa privata radicalchic con compositori di musica contemporanea (Sollima), od ordinarmi repentino il letto più vicino. D'altro canto, ciò che si farà stanotte verrà ripetuto durante tutto l'anno che viene, come vuole il detto: e mica si può pensare che il capo diventi nottambulo per l'intero 2007, o mi sbaglio??!!??!!???!!!


CONCLUSIONE DEL PRIMO ESPERIMENTO DI POST A RETI UNIFICATE; IL CAPO DEI RIGATTIERI, L'OCAMUCCATA E IL PISS-ANO AUGURANO A TUTTI GLI AMICI E LETTORI UN FELICE ANNO NUOVO DA UN REGNO DELLE TRE SICILIE

Ah ma eravamo ancora in onda? Beddamatri chi malafiura chi mi facistivu fari! Ma poi si chiude così dico io?

Nicole'… Nicole'!

Qualcuno ha visto la Orsomando?... ah, è morta? Ma perché la gente muore senza che nessuno gliel'abbia ordinato? C'è sempre da rimboccarsi le maniche in questo show, è un'emergenza continua, un giorno finirò ucciso da un riflettore che si stacca dal soffitto!


Gentili retespettatori e retespettatrici, abbiamo appena pubblicato il messaggio di ocapodano del Capo, di Ocamuccata e di P-sano, diffuso a blog unificati in mondolettura. Nel lasciarvi ai programmi della serata, ne approfittiamo per augurarvi un felice ano nuovo da un regno di tre Sicilie.


almeno il tecnico per l'effetto stellina al centro dello schermo quando lo tocco con il dito sorridendo c'è o se n'è andato anche lui?

I Rigattieri spiccano il volo

venerdì, dicembre 29, 2006

Cari amici, care amiche,
giochiamo a carte scoperte. Possiamo permettercelo, dato che ogni nostra azione è volta (come sapete) al miglioramento dell'ordine costituito, e che di questi tempi nessuno più di noi sembra essere chiamato a prendere pubblicamente una decisione importante, per il nostro futuro, per il futuro della nostra generazione, del paese e del mondo intero.
Ieri ho colloquiato a lungo col fido Betty. E abbiamo sentito fortemente l'esigenza di fare un salto di qualità. Basta coi treni, bisogna spiccare il volo. Il futuro è nell'etere.
Abbiamo già annunciato al ministro Ferrero, nottetempo, la nostra decisione di concorrere al rilevamento di Alitalia. La notizia ha suscitato scalpore persino negli ambienti più quotati della finanza italiana: La Repubblica titola oggi che, dopo la nostra offerta, "il titolo Alitalia è schizzato su: più 3 per cento in apertura, più 5 a metà mattinata".
Era prevedibile, ma sappiamo cosa stiamo facendo. D'altronde già da tempo ci siamo infiltrati nel campo dell'editoria italiana, che gestiamo pressocché in toto. Dopo l'esperienza di qualche mese fa con trenitalia, la prosecuzione più logica era quella della più grande compagnia aerea del nostro paese.
Lo facciamo per voi, attenzione: consci delle nostre capacità (Happy lo mandiamo appositamente a studiare 6 mesi a Milano, mica per scherzo), vogliamo risanare questo patrimonio della storia e della cultura italiana. E' per questo che la nostra offerta sarà di rilevare il 48,8% delle quote azionarie. Il capitale sarà ovviamente ricavato dagli introiti degli ultimi pranzi di natale, più parte delle paghette di gioventù di Greg Lanza.
L'incertezza più grossa è pero sul nome: il governo è convinto che il marchio vada mantenuto tale e quale, mentre accurate indagini di mercato svolte dal Ferari durante questo lungo anno (apparentemente) sabatico hanno dimostrato che il popolo europeo si fiderebbe assai di più di una compagnia di crociera che si chiamasse: AIRGITTIER, o più banalmente RIGATTIERIAIRLINES. Il dato più sicuro di questa analisi è ad ogni modo la fiducia che il popolo europeo ha riposto in anni e anni di serio e duro lavoro dei Rigattieri su e giù per il continente.
Il 29 gennaio sarà la data in cui il nostro paese potrà finalmente dare una svolta importante nel rilancio della nostra economia, o continuare a governare nel solito malcostume altalenante e straccione.

Auguri a tutti?

domenica, dicembre 24, 2006

Il fantasma del natale passato

mercoledì, dicembre 20, 2006

Vi sono vicino in questo grande avvenimento natalizio - quasi una tradizione - quale è il Pranzo di Natale in Viarigattieri (vicino a voi e non ai vostri piatti per vostra fortuna...).
Per dimostrarvelo ho deciso di allietarvi con questo capolavoro scovato in internet e che mi ha riportato con la memoria ai bei tempi di Viarigattieri.
Perchè mai, secondo voi?



Un assaggio di passata vita quotidiana, insomma...







charlie

Annunciazió, annunciazió

venerdì, dicembre 15, 2006


Il 20 dicembre C.A., a partire dalle ore 13, avrá luogo la seconda edizione del tradizionale Pranzo di Natale Viarigattieri 200ssssssèi. Il ricevimento é strettamente limitato agli ospiti che ne hanno ufficialmente ricevuto - in forma privata - comunicazione; per tutti coloro che ritenessero (erroneamente) di avere dei reclami é a disposizione un indirizzo e-mail per contattare direttamente l´organizzazione (organizzazione@viarigattieriweinachtsessen.deh).
Le modalitá, per chi le avesse dimenticate, sono le stesse dell´anno scorso: ognuno porta ció che puó o ció che vuole, da mangiare o da bere (o entrambe), per festeggiare tutti assieme quello che i giornali tedeschi definiscono "l´evento piú parossistico dell´anno per l´intera Europa meridionale". É evidente che neanche loro hanno idea di cosa significhi la parola "parossistico".
Allora a presto
Il capo
p.s.: i commenti a questo post possono anche servire da pubblico proclama del proprio menu (per evitare doppioni, far sorgere l´acquolina in bocca, evitare che manchi del tutto il pandoro, ecc.).

QVIZ

venerdì, dicembre 08, 2006

Was ist das??



immagini

lunedì, dicembre 04, 2006

Alexanderplatz, qualche giorno fa.
Giovani sorridenti (non tanti, una decina) manifestano con cartelli in mano, sotto la Fernsehturm.
Il capo é sensibile alle dimostrazioni, inoltre ha visto dei poliziotti verdi in tenuta antisommossa nella U-bahn, quindi é ancora piú solidale.
Incuriosito, si avvicina.
La conversazione é assai breve:

Capo: Was ist ein Hug?

Il manifestante lo abbraccia. seguirá foto, quanto prima.

p.s.: accanto a me, alla Stabi, c´è un uomo colorato che legge qualcosa d´incomprensibile (indú? swaili? arabo no, sicuro) nello schermo del suo computer, sussurra parole altrettanto incomprensibili, scuote il capo (il suo, non io) e compostamente si dimena. Mi devo preoccupare?

Berlino è anche questo...#4

sabato, novembre 25, 2006




Ciao... (ora basta però. ok? la smettete di morire?)

venerdì, novembre 24, 2006

ciao...

mercoledì, novembre 22, 2006

Berlino è anche questo...#3

giovedì, novembre 16, 2006




Burrocrazia

martedì, novembre 14, 2006

Sioreessiori,

Charlie oggi è qui per portarvi, da vero ambasciatore, un po' di
FRANCIA, un nome rinomato nel campo dei latticini come ben saprete...




Décret n°88-1204 du 30 décembre 1988

Décret réglementant la fabrication et la vente des beurres et de certaines spécialités laitières


Le Premier ministre,


Sur le rapport du ministre d'Etat, ministre de l'économie, des finances et du budget, du garde des sceaux, ministre de la justice, du ministre de l'agriculture et de la forêt et du ministre de la solidarité, da la santé et de la protection sociale, porte-parole du Gouvernement,


Article 1
Abrogé par Décret n°97-963 du 14 octobre 1997 art. 3 (JORF 21 octobre 1997).

Article 2
Modifié par Décret n°97-963 du 14 octobre 1997 art. 4 (JORF 21 octobre 1997).

a) La dénomination "beurre cru" ou "beurre de crème crue" est réservée au beurre obtenu exclusivement à partir de crème n'ayant pas subi de traitement thermique d'assainissement.

b) La dénomination "beurre extra-fin" est réservée au beurre fabriqué exclusivement à partir de crème :
1. N'ayant pas subi de traitement d'assainissement autre que la pasteurisation ;
2. N'ayant été ni congelée ni surgelée ;
3. Mise en fabrication dans un délai de soixante-douze heures au maximum après la collecte du lait ou de la crème, et quarante-huit heures au maximum après l'écrémage du lait, et n'ayant subi aucune désacidification.
Cette dénomination ne peut être utilisée pour désigner des beurres ayant subi une opération de congélation, de surgélation, de mélange, de foisonnement.

c) La dénomination "beurre fin" est réservée au beurre dans lequel la proportion de matière première laitière congelée ou surgelée mise en oeuvre n'excède pas 30 p. 100.
Les beurres définis au présent article ne doivent pas être préparés à partir de crème de sérum.
Des arrêtés conjoints des ministres chargés de l'agriculture et de la consommation fixent, le cas échéant, les critères physico-chimiques et organoleptiques auxquels doivent répondre ces beurres.

d) La dénomination "beurre pasteurisé A" au sens du décret n° 84-1147 du 7 décembre 1984 susvisé est réservée aux beurres qui sont définis aux b et c du présent article et qui satisfont en outre aux critères organoleptiques ou physico-chimiques définis par un arrêté conjoint des ministres chargés de l'agriculture et de la consommation.

Article 3

La dénomination "beurre de cuisine" ou " beurre cuisinier" est réservée au produit provenant exclusivement de matière grasse laitière obtenu après élimination pratiquement totale de l'eau et de la matière sèche non grasse provenant du lait, de la crème et du beurre par des procédés physiques et contenant au minimum 96 grammes de matière grasse pour 100 grammes de produit fini.
La dénomination "beurre concentré" est réservée au produit défini à l'alinéa précédent et contenant au minimum 99,8 grammes de matière grasse pour 100 grammes de produit fini.



Par le Premier ministre :
MICHEL ROCARD.

Le ministre d'Etat, ministre de l'économie, des finances et du budget,

PIERRE BÉRÉGOVOY.

Le garde des sceaux, ministre de la justice,

PIERRE ARPAILLANGE.

Le ministre de l'agriculture et de la forêt,

HENRI NALLET.

Le ministre de la solidarité, de la santé et de la protection sociale, porte-parole du Gouvernement,

CLAUDE ÉVIN.

Le secrétaire d'Etat auprès du ministre d'Etat, ministre de l'économie, des finances et du budget, chargé de la consommation,

VÉRONIQUE NEIERTZ.

Das Coppino? Der Coppino?

lunedì, novembre 13, 2006


Coppino è un vocabolo che evidentemente non ha traduzione in lingua alcuna. Eppure non esiste parola più precisa, il che la dice lunga sulla superiorità del siciliano. Mestolo in tedesco si dice invece Kochlöffel, cucchiaio da cuoco, ma è un’altra cosa. In Toscana il coppino si chiama ramaiolo, ma è un dialettismo che non mi è utile né può aiutarmi a descrivere l’oggetto che ho in mente. Allora siccome ho già fatto un grande sforzo per capire che mattarello si dice Teigroll (“Haben sie das Gegenstand das du um Pizza zu machen benutzt?” “ah, die Teigroll!”), ora dovrò andare in giro per spiegare cos’è un coppino. Quello che potrei dire è più o meno:

Hallo, ich suche einen besonderes Löffel, das man benutzt wann Minestrone man hat gemacht, um die Minestrone im Fußboden nicht einzugießen. Können Sie bitte mir helfen?

Ma sono sicuro che – oltre agli errori per i quali prego i germanofoni frequentanti il blog di correggermi – non mi capirebbero, perché questi tedeschi NON HANNO IL COPPINO! Sembra proprio che non lo usino! Eppure hanno un aggeggio particolare per prendere le patate dalla pentola dove bollono, oltre alla classica schiumarola. Bah…
Ma siccome quando avrò messo tutto questo sul blog il minestrone sarà già stato gegessen da circa due giorni, immagino che dovremo arrangiarci con delle tazze da tè, sbrodolando tutto il parquet finto. Accidenti. Vi terrò informati comunque sull’esistenza del coppino in Germania, chiedendo informazioni a Takeshi (il nome è di fantasia), cuoco giapponese/tedesco/spagnolo/italiano amico di Blume (altro nome di fantasia) che ci apprestiamo a conoscere nei prossimi giorni.

Tschuess….

p.s.: da quando ho scoperto il verbo benutzen, non riesco a farne a meno. Qualcuno riesce a capirmi?

Berlino è anche questo...#2

martedì, novembre 07, 2006





NUOVA RUBRICA

mercoledì, novembre 01, 2006

Voglio parlarvi per immagini. CREO pertanto questa nuova rubrica, che spero possa durare e magari rendersi interessante con il tempo. Intanto cominciamo...(ma siccome è la quinta volta che ci provo, magari non partiamo proprio bene! Vabbè, mi direte...)

BERLINO E' ANCHE QUESTO... #1







Alles Gut!

martedì, ottobre 31, 2006

Scusate la fretta, per ora solo due piccole foto del quartiere, ma presto racconteremo!
Il capo



Berlin: Der Durchbruch, la svolta.

lunedì, ottobre 30, 2006






Mago Scaramuzzino, grande artista della preveggenza, ci offre oggi nuovi scenari riguardanti l'esistenza del nostro Capo, ricostruendo un'immagine la più fedele possibile a ciò che ha scorto nel futuro rigatteriano.

Guardando il filmato, possiamo osservare i grandi successi di cui il Capo sarà capace nel campo dell' «immagine-movimento»...

Non stiamo parlando di filosofia, né di cinema, ma di CIRCO Signori miei... di Grande Circo!

La Grande Svolta è vicina e Berlino ne sarà il fortunato palcoscenico...

Nach Berlin

sabato, ottobre 28, 2006




"True, time is short,
but that is no reason
for being in a hurry"

[Buddistisches Tor Berlin]










ci vuol solo diligenza


desolati e desolanti rigattieri.

giovedì, ottobre 26, 2006

Signore e Signori,

vorrei farvi notare come dalla partenza dell'Ambasciatore il blog ormai è in una condizione di trascuratezza e decadenza, a tal punto da essere completamente abbandonato perfino negli eventi più importanti della sua esistenza.


Portiamo in silenzio il pensiero all'anniversario che abbiamo irrispettosamente dimenticato, allo scorso 15 d'ottobre quando il blog ha compiuto 2 anni.

L'unica testimonianza è un breve libricino scritto da un certo 'Capo' che vive quasi-attualmente a Berlino, da cui pare che diriga traffici illeciti di film polacchi muti della durata di quattro ore, vietati dalla Commissione europea per la Sanità Pubblica.
Il Capo compare in copertina...




TWO YEARS LATER

Racconto d'autunno

venerdì, ottobre 13, 2006
















Ci vuole solo un po' di titubanza, un pizzico di incostanza e un leggero accento romano...nonché le scarpe giuste...





Oggi alle 15:45 nelle migliori sale pisane:


"Cos si laurea"

Una questione morale

giovedì, ottobre 05, 2006

C'è una questione morale. Ma si sa, le questioni morali non contano più niente. Avrei dovuto tenerlo a mente quando ho salvato quello stracietto maculato che il nostro ex-coinquilino chiama giraffina dagli occhi dolci, regalo erasmus a cui tengo molto.
Avrei dovuto tenerlo a mente più volte e insistere nei miei tentativi, sempre troppo clementi, di uccidere e martoriare quell'ammasso di peli sintetici goffo e sgraziato che il nostro ex chiamava orso-orsetto non so con quale nomignolo, non so da chi regalato. Quando cercavo di strappargli lel braccia a morsi, quando l'ho impiccato vicino allo scaccia pensieri con spirito cristiano, per alleviare, o meglio dare un senso musicale, agli ultimi istanti della sua inutile esistenza.

Le questioni morali non contano. Le questioni morali non esistono nell'animo di uno che è mistico. Di questo ne avevamno un sospetto, fondato, ma pur sempre un sospetto. Ora ne abbiamo la certezza assoluta. L'ultima mossa del nostro ex è stata "genni"ale nella sua freddezza. Spietata nel suo cinismo e orribile nel suo moto di distruzione. Pensavamo che ingoiare chili di marmellata con il mestolo fosse un atto indegno. Pensavamo che arrivare a godere del lavoro culinario degli altri senza muovere un dito, che trovarsi sempre nel momento giusto al posto giusto fossero cose ignobili. Ma mai avremmo potuto spingerci a tanto, anche concentrandoci con tutti i nostri pensieri negativi. Mai, neanche un intero consiglio di strege stregoni e Wanne Marchi avrebbero mai architettato una trama così mortale.

Spedirsi un pacco sapendo di non poterlo pagare dalla terra d'oltralpe e farlo così pagare agli ingenui coinquilini che adesso sono sul tutti lasrico e non possono fare la spesa perché tu abbia potuto avrere le tue cianfrusaglie inutili. Questa mio caro AMBASCIATORE è un'azione terribile. Tu dormi su milioni di euro e noi rosicchiamo le scorze del parmiggiano cinese, tu vai a feste e ricevimenti imperiali e noi ci guardiamo negli occhi al suono stridente dei nosri stomaci che reclamano il minimo per la sussistenza...
Tu leggi librei e gestisci situazioni importanti, ma avevi bisogno dei tuoi "fidduri", noi stiamo svendendo tutto: libri, calcolatori, mobili e persino qualche organo del capo.

Sorridi pure compiacendoti della nostra disperazione, ma non pensare a tornare... non pensarci neanche. Sarai divorato - fisicamente intendo - dalla nostra ira selvaggia. Le tue ossa rosicchiate saranno donate a Fosca in segno di pace e allora, almeno una volta nella tua vita, avrai servito la Comunità.

Per ora, nella dolce attesa, mangiamo la tua giraffa
Ti aspettiamo a bocche aperte

Die letzte Nacht

venerdì, settembre 29, 2006

  • Poliglò! Andò vai?
  • Vado a ‘ffà l’ambasciatore!
  • L’ambasciatore? Anvedi…e che vai a ‘mbascià?
  • E cche ssò? A mme m’hanno detto d’annà, me pagano, e io vado…
  • A poliglò, come se vede che sei diventato granne…è la fine de n’epoca…
  • La fine de n’epoca? Come se vede che nun capisci gnente…t’avevo detto! È la svorta! Er 2007, ah capo, l’anno d’a svorta!
  • La svorta? Ah poliglò, nun te capisco…che svorta? Ma se stamo tutti qua, de che svorta stai a parlà?Andò vai?
  • LA SVORTA! Er monno del lavoro, ‘a fatica, ah capo! Se vedemo…
  • Vabbè…ah poliglò, se vedemo…nun capisco, ah poliglò, ma se o dici tu…

vai poliglossa, vai e conquista la francia. Sai che t’immagineremo sempre così, al galoppo con la chioma al vento, nascosta da un copricapo eccessivo. Con lo sguardo vispo che ti ha sempre contraddistinto, un asciugamano stretto da una mano attorno alla vita e il mocho nell’altra. A cavallo di un cammello, come dice Fosca.

desperate house

mercoledì, settembre 27, 2006

ATTENZIONE:






PERICOLO ALTA TENSIONE



TENERSI A DEBITA DISTANZA!








[Preghiamo di lasciar riposare il prodotto prima di pretenderne qualsiasi nuovo uso. ]

I DENTI DEL CAPO

lunedì, settembre 11, 2006

Chi osa mettere in giro false voci??? I mormorii vanno repressi sul nascere, prima che leggende infondate facciano il giro del mondo, libere e felici come dei famosi assorbenti interni. CHI HA PARLATO DEI DENTI DEL CAPO??? O anonimo infingardo, sei un pusillanime! Ti nascondi, eh? Porco! Dovresti saperlo che il capo, impersonale per essenza, non può essere corroso da niente e da nessuno! E che dunque il capo ha, per così dire, ONTOLOGICAMENTE UNA DENTATURA PERFETTA! Ci siamo capiti??? Puzzone schifoso, pentiti amaramente, e chiedi scusa pubblicamente!!

massive attack

sabato, settembre 02, 2006

ritrovamento inedito negli archivi di Viarigattieri:


elio-alessandra-paolo-gabriele-pier-alessandra-paolo-carlo-carla-francesca-luca-luca-tessa- maria-franco-dora-elisa-elisa-antonio-gianfranco-costanza-gianfranco-antonio-fiumara-sara- yann-stefano-peciccia(il primo)-tessa-cristina-lasorelladidora-daniela-irene-silvia-tea- TONINO-suamoglie-paolo-paola-marta-domenico-antonio-goffredo-marta-giusi-margie-moira- anna-anna-alberto-gianluca-d'onofrio(ah, no, d'onofrio no)-alessandra-giovanni-valentina... elio-alessandra-paolo-gabriele-pier-alessandra-paolo-carlo-carla-francesca-luca-luca-tessa- maria-franco-dora-elisa-elisa-antonio-gianfranco-costanza-gianfranco-antonio-fiumara-sara- yann-stefano-peciccia(il primo)-tessa-cristina-lasorelladidora-daniela-irene-silvia-tea- TONINO-suamoglie-paolo-paola-marta-domenico-antonio-goffredo-marta-giusi-margie-moira- anna-anna-alberto-gianluca-d'onofrio(ah, no, d'onofrio no)-alessandra-giovanni-valentina..elio-alessandra-paolo-gabriele-pier-alessandra-paolo-carlo-carla-francesca-luca-luca-tessa- maria-franco-dora-elisa-elisa-antonio-gianfranco-costanza-gianfranco-antonio-fiumara-sara-yann-stefano-peciccia(il primo)-tessa-cristina-lasorelladidora-daniela-irene-silvia-tea- TONINO-suamoglie-paolo-paola-marta-domenico-antonio-goffredo-marta-giusi-margie-moira- anna-anna-alberto-gianluca-d'onofrio(ah, no, d'onofrio no)alessandra-giovanni-valentina... elio-lessandra-paolo-gabriele-pier-alessandra-paolo-carlo-carla-francesca-luca-luca-tessa- maria-franco-dora-elisa-elisa-antonio-gianfranco-costanza-gianfranco-antonio-fiumara-sara-yann-stefano-peciccia(il primo)-tessa-cristina-lasorelladidora-daniela-irene-silvia-tea- TONINO-suamoglie-paolo-paola-marta-domenico-antonio-goffredo-marta-giusi-margie-moira- anna-anna-alberto-gianluca-d'onofrio(ah, no, d'onofrio no)-alessandra-giovanni-valentina... elio-alessandra-paolo-gabriele-pier-alessandra-paolo-carlo-carla-francesca-luca-luca-tessa- maria-franco-dora-elisa-elisa-antonio-gianfranco-costanza-gianfranco-antonio-fiumara-sara- yann-stefano-peciccia(il primo)-tessa-cristina-lasorelladidora-daniela-irene-silvia-tea- TONINO-suamoglie-paolo-paola-marta-domenico-antonio-goffredo-marta-giusi-margie-moira- anna-anna-alberto-gianluca-d'onofrio(ah, no, d'onofrio no)-alessandra-giovanni-valentina...
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Integrazione




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Di ritorno da Itaca

mercoledì, agosto 30, 2006

Nella valle dell’Ofanto, terra baciata dal sole degli dei, è stato recentemente ritrovato un coccio sul quale si può scorgere una breve iscrizione. Si tratta quasi certamente di un passo di un dialogo più ampio, la cui paternità pare attribuibile a qualche scolarca dell’Accademia se non allo stesso Platone. Fino ad oggi era del tutto inedito. Lo riportiamo per intero, potendo solo immaginare il contesto da cui possa avere preso origine la disputa:



A. Ora dimmi: il fare è un’attività o piuttosto una passività?
B. Un’attività, senz’altro.
A. E la vacanza, è un’attività o una pausa dall’attività?
B. Una pausa, ma non necessariamente una passività. E’ necessaria una attività differente da quella della non vacanza.
A. Orbene, il lavoro è un’attività, ma anche lo smettere di lavorare è un’attività. Sbaglio?
B. Dici bene.
A. Così il mangiare, il bere, sono attività?
B. Si, sono attività.
A. E la decisione di dormire, per poter riposare le membra dall’attività lavorativa, per permettere al cervello di scrutare l’imperscrutabile, tramite la fruttuosa attività dei sogni, ti sembra forse una passività?
B. No, maestro, anche questa mi pare una sorta di attività, e diversa da quella della solita vita quotidiana. Forse è proprio in questo che consiste l’attività peculiare della vacanza.
A. Hai ragione, vedo che siamo arrivati ad un accordo.

Cine-rigattieri II

TAXI DRIVER




Siccome siamo buoni e non sappiamo che altro fare, vi facciamo vedere altre ritrovaglie, perlopiù spezzoni di film visti tanto tempo fa. Questi sono estratti da "Tassisti di notte" di J. Jarmusch...

Ovviamente va visto prima Taxi 1 e poi Taxi 2....di unirli, non ci è ancora riuscito...






Taxi 1








Taxi 2



Cine-rigattieri

mercoledì, agosto 23, 2006

Ritrovato un cortometraggio visto qualche anno fa...



"romanticismo parigino"



{J'attendrai le suivant}





[Charlie]

Il diplomatico

lunedì, agosto 07, 2006



Diplomatico

Nome Diplomatico
Tipo Piatto Bevande
Ingrediente Principale Vermouth Rosso
Persone 1
Note -
Ingredienti
1/3 Vermouth Rosso - 2/3 Vermouth Dry - 1 Spruzzo Maraschino -
Per Servire: - 1 Ciliegia - 1 Scorza Di Limone Lunga
Preparazione Agitare nel mixer con ghiaccio in cubetti. Servire nel tumbler stretto, con una ciliegia e una lunga scorza di limone.







Credevate impossibile aggiungere perfezione a ciò che è già perfetto?
No, non son diventato prefetto, non così perfetto; non ancora almeno...



Sta arrivando....


Charlie


the Ambassador

laude estiva

venerdì, agosto 04, 2006

In quest'estate senza requie, in una Milano traferitasi ormai in massa al Billionaire, mi sono imbattuto in un cortocircuito dello spazio tempo.
Ecco di seguito un ritrovamento (un altro!) che ha dell'impossibile. Quando i miei stanchi occhi vi sono capitati sopra, una mescolanza di meraviglia e orgoglio mi ha fatto vibrare gl'intestini..

Il banco dell'incanto era nella stanza più ampia, nella stanza del Buddha. Intorno, s'affollavano i compratori. Erano, per la maggior parte, negozianti, rivenditori di mobili usati, rigattieri: gente bassa. Poiché d'estate mancavano gli amatori, i rigattieri accorrevano, sicuri d'ottenere oggetti preziosi a prezzo vile. Un cattivo odore si spandeva nell'aria calda, emanato da quegli uomini impuri.

(G. D'Annunzio, Il piacere)

Avete inteso, lettori del blog?
I nostri ragazzi, sì, proprio loro, citati niente meno che dal Vate!!
Mio Dio.. che estate...
Sono o non sono, i Rigattieri, i ventenni più "cool" attualmente in circolazione? Vogliamo dirlo?

Un abbraccio malinconico a todos
Alegre

La vita dei rigattieri in estate

giovedì, agosto 03, 2006

Si potrebbe pensare che agosto sia un periodo di ferie per i nostri rigattieri: niente di più falso, la loro vita continua ad essere piena di avventure interessanti!

Cominciamo dal Capo (le gerarchie vanno rispettate): egli è impegnato in uno stage presso l'Azienda Provinciale del Turismo di Palermo (particolarmente indaffarata quest'anno), e alterna periodi d'apprendistato come Chef a quelli da portiere d'albergo, capomastro, caporedattore e capogabinetto presso differenti uffici appositi. Lungi dall'essere a riposo, più che occupazione il suo potrebbe essere definito un capolavoro.


Il poliglossa gira l'Europa accompagnato da un autista (come tutte le persone importanti, lui sta dietro, si lascia trasportare). Pratica le sue lingue e continua a mantenere i rapporti tra il nostro paese e svariati altri; per quanto in Italia si dica che il ministro degli esteri sia un tale baffetto, sappiamo benissimo che dietro queste maschere mediatiche il lavoro sporco lo fa il nostro Charlie. Egli è solito ospitare assai sovente artisti di fama internazionale: nella fattispecie, in questo momento, alloggiano nella magione Rigattieri alcune personalità provenienti dalla Colombia.


Greg riposa le sue stanche membra dopo la fatica olandese nelle puglie pianeggianti; attende l'arrivo di alcuni rigattieri e di parecchie altre persone, che si sono date appuntamento per l'happening più in voga d'agosto. Anche il suo riposo dunque non è esente da preoccupazioni: egli si occupa infatti di tutta l'organizzazione dell'evento, in stretta collaborazione con Slow Food Puglia.



Ferrarotto, dulcis in fundo, è al momento l'eroe di viarigattieri. Ebbene sì, ssiòre e ssiòri: non ci crederete, ma è lui ad aver salvato tutti noi da uno sfratto sicuro. Per una casualità assoluta (alcuni gridano già al miracolo), dopo mesi di assenza egli si trovava in viarigattieri nel momento in cui Fosca, a causa di infiltrazioni d'acqua provenienti dal nostro bagno, stava per prendere fuoco insieme a tutta la sua casa e ha chiamato imbestialita il nostro padrone, il quale è accorso con un idraulico e un muratore a buttare giù bagno e cucina. Dopo aver incontrato in casa gli ospiti dell'Ambasciator Charlie, ci ha minacciato di chiamare la Questura, oltre che sfrattarci di corsa. Solo l'azione drenante di Ferrarotto è riuscita a placare le ire del Grande Padrone (aizzato da Fosca, che ha dichiarato il suo odio nei nostri confronti per poi smentirlo e riconfermarlo immediatamente), e a mantenere la casa anche per il prossimo anno ottenendo tazza, bidet e lavandino nuovo. Pare che qualche scontro sia avvenuto quando Ferrarotto, con una delle sue solite boutades, ha proposto al Grande Padrone di non pagare il mese di agosto; accolto da un erutto nascosto da un ruggito, ha immediatamente capito che aveva ha che fare con persona sfornita di grande umorismo, e ha pensato bene di tacere. ONORE E GLORIA AL GRANDE FERRAROTTO!

Un ritrovamento, in stile Charlike

mercoledì, luglio 26, 2006




Qualche giorno fa, in mezzo a chincaglierie varie, abbiamo trovato in viarigattieri un papiro arrotolato, con su scritte queste parole:

" Locanda infestata dalle cimici, il poeta morsicato a sangue ti saluta. Non per ringraziarti di avergli dato riparo una notte lungo un oscuro cammino. È vero che la notte è limacciosa come quella che conduce all'Ade - ma i tuoi giacigli sono malridotti, le tue lanterne fumose. Il tuo olio è rancido, il pane ammuffito, e dallo scorso autunno ci sono piccoli vermi bianchi nelle tue noci vuote. Ma il poeta è riconoscente ai mercanti di porci che giungendo ad Atene da Megara gli impedirono di dormire con i loro singhiozzi (le tue pareti, locanda, sono sottili), e rende grazie anche alle tue cimici, che lo tennero desto avanzando sulla branda in schiere frettolose e rodendolo dappertutto.
Perchè, insonne, egli andò a respirare la luce bianca della luna da una feritoia, e vide un trafficante di donne che bussava alla porta, a notte fonda. Questi gridò «Bambino, bambino!» Ma lo schiavo, disteso sul ventre, russava e si tappava le orecchie incrociando le braccia sulla coperta. Allora il poeta si avvolse in una veste gialla, del colore del velo nuziale. Quella veste tinta di croco gli era stata lasciata da un'ilare fanciulla, il mattino in cui era fuggita indossando il mantello di un altro amante. Così, sotto le sembianze di una serva, il poeta aprì la porta, e il mercante di donne fece entrare un folto drappello. L'ultima ragazza aveva i seni sodi come mele cotogne. Valeva almeno venti mine.
«Serva, disse, sono stanca. Dov'è il mio letto?»
«Mia cara signora, rispose il poeta, le tue amiche hanno già occupato tutti i letti della locanda, non rimane che il giaciglio della tua serva. Se vuoi, puoi coricarti lì».
Lo spregevole uomo che manteneva tutte quelle giovani e fresche fanciulle esaminò il volto del poeta alla luce fioca della lampada, e vedendo una serva né troppo bella né troppo curata, tacque.
Locanda, il poeta morsicato a sangue ti ringrazia.
La donna che si coricò quella notte insieme alla serva era più morbida del piumino d'oca, e il suo seno profumato come un frutto maturo. Ma tutto ciò, locanda, sarebbe rimasto segreto, se non fosse per il chiacchiericcio stridulo del tuo giaciglio. Il poeta teme che i porcellini di Megara abbiano appreso in tal modo la sua avventura. Oh voi che ascoltate questi versi, se i mendaci "oinc, oinc" dei porcellini dell'agorà di Atene vi raccontano che gli amori del nostro poeta sono vili, venite alla locanda a vedere l'amica dai seni duri come cotogne ch'egli seppe prendere, in una notte di luna, morsicato dalle beate cimici."

Pensavamo potesse farvi piacere condividere questo gioiello.

I rigattieri

p.s.: scolorita, in fondo al papiro, s'intuiva una firma: M. Schwob, o qualcosa del genere.

Viarigattieri, Urbis et Orbis

mercoledì, luglio 19, 2006

Il messaggio dei Rigattieri non fu subito ascoltato e recepito. Inizialmente si trattò solo d'un successo locale, di carattere quasi solo cittadino. Ben presto però la loro opera si diffuse fino alle coste pacifiche del Nord America e fino all'Indonesia, rivelandosi una chiave universale di comunicazione capace di farsi ascoltare dalle più svariate culture.
Solo dopo due anni di vita dell'Ordine dei Rigattieri si può già parlare d'un successo e d'una fama mondiale del loro messaggio; lo confermano le fonti, tra le quali questa mappa che è stata da poco ritrovata e che segnerebbe i luoghi di maggior diffusione della cultura rigatteriana.




Un messaggio universale, affascinante dunque. Ad oggi però non abbiamo ancora capito di che messaggio si trattasse. Sfogliando le pagine del 'blog' (caratteristico diario di natura informatica del XXI secolo) non riusciamo a trovare nulla di particolare valore filosofico, religioso o semplicemente esistenziale che possa spiegare il grande successo dei Rigattieri. A dire la verità alcuni storici sono arrivati alla conclusione che una tale diffusione del blog rigatteriano possa essere del tutto casuale e priva di conseguenze rilevanti per la cultura del XXI secolo, tanto più che i 'post' (pagine del diario-blog) risultano spesso incomprensibili ai più, al punto da generare il sospetto che non significhino niente. Ma si tratta di posizioni estreme; la storiografia tradizionale non trova plausibile questa tesi, nella misura in cui ritiene che non sia possibile nella storia umana che un messaggio goda di una tale 'audience', rimanendo solo un passatempo demenziale e immotivato nonché sterile, privo d'un contenuto di effettivo interesse universale o di una certa genialità.



[Manuale di storia moderno-classica: dal XIX al XXIII ss.,
Mondadori, anno 3107]

La catena di Greg

sabato, luglio 15, 2006

Bene, io colgo l'invito di ocamuccata... In realtà non ho capito niente di come funziona sta catena e quindi mi limito solo a scrivere la mia sulla questione dei vizi. Spero che alle questioni tecniche ci penserà qualcuno degli altri due (confido molto nel Poliglossa). Dunque ecco il titolo del mio post:

I sette Greg capitali

Giustificazione del titolo: Dire che incarno perfettamente ognuno di questi vizi è dire poco. Sarebbe un'offesa al concetto stesso di vizio. Direi quindi che ognuno dei sette non è altro che un piccolo Greg. Se volete, ognuno di essi non è altro che un sinonimo delle piccole parti che compongono l'identità di Greg, o per meglio di re la Gregghità (e lasciamo da parte le questioni merereologiche

Hunger

giovedì, luglio 13, 2006



Vi prego,


andiamo a mangiare!




charlie

Champions du monde!

domenica, luglio 09, 2006








Dillo in pisano, dillo in livornese,
dillo in palermitano, dillo in barese,
dillo in veneziano, dillo in calabrese,
dillo in romano, dillo in torinese,
dillo in italiano, che te lo dico pure in francese...










Bilingual or Cunnilingual?

sabato, luglio 08, 2006

Il rapper Ali-G intervista Noam Chomsky. A quando Iacono intervistato dalla Carrà?



Margie

Nomen Omen.....Amen.

domenica, luglio 02, 2006

Avete mai pensato a quante implicazioni ogni termine che usiamo porta in sé e restituisce nell'esperienza quotidiana che abbiamo delle cose?


Prendiamo ad esempio il termine PENSIONE




Dunque pensione significa all'incirca "rata di pagamento".

Fate attenzione alle sfumature di significato.

L'idea qui è che lo Stato dopo aver ricevuto i contributi dei lavoratori per anni, decida di 'ripagarli', dove ripagare tende più al senso di 'ricompensare' che di 'restituire' il dovuto. La pensione come pagamento crea una certa distanza tra il pensionato e i suoi contributi, introducendo un momento intermedio consistente in un atto quasi paternalistico dello Stato di protezione del fedele e vecchio lavoratore ripagandolo dello sforzo compiuto e della condotta di leale contribuente fin lì mostrata.
In un quadro come questo l'intervento dello Stato sul fondo-pensioni è inteso come una manovra di carattere puramente gestionale.

Ma spostiamoci in area tedesca, dove il termine pensione viene sostituito da Rente, vale a dire rendita. Il termine 'rendita' riconduce con molta più immediatezza rispetto a 'pensione' al diritto del contribuente di lunga data di poter riscuotere gradualmente parte dell'investimento.
Investo in qualcosa perché questa cosa renda, e se non rende come previsto perché qualcuno ci ha messo le mani, mi ritengo vittima d'un furto, d'un reato, ma non parlo mai di 'manovra finanziaria'. Tanto che in tedesco il quasi omonimo 'Manöver' significa solo manovra nell'uso della macchina e in situazioni simili. Il corrispettivo del senso amministrativo del nostro 'manovra' sarebbe 'Massnahme', cioè l'adozione di disposizioni particolari; il che non solo suggerisce una straordinarietà di queste disposizioni, ma porta in sé un senso di o della 'misura', che scompare del tutto nell'amministrazione di tipo italiano. E' pur vero che troviamo anche in ambienti di lingua tedesca il termine Pension, il che potrebbe far crollare le nostre indagini...ma in via preliminare ci atteniamo al fatto che esso è meno diffuso di Rente, per lo meno in discorsi di natura politica. Pension lo troviamo più in espressioni quotidiane del tipo 'in Pension sein' o 'in Pension gehen' (essere/andare in pensione), e d'altronde ci sembra plausibile supporre per l'origine di queste formule d'uso colloquiale l'influenza della numerosa comunità italiana in territori di lingua tedesca. Certo, se la storia ci avesse offerto l'esperienza inversa, oggi noi forse diremmo che andiamo a 'ritirare la rendita' piuttosto che la pensione, con un sentimento diverso probabilmente, capace di restituirci un senso dimenticato dello Stato e del nostro ruolo in esso.
Ma torniamo alle nostre riflessioni.

Una parentela con il nostro 'pensione' la troviamo in Inghilterra, dove si parla di 'retirement pension', ma in tal caso l'accento è posto sulla componente retirement dell'espressione anglosassone, in quanto essa definisce in maniera specifica la pensione di quiescenza da un semplice 'vitalizio' (che è invece il significato primario di 'pension'). In questa nuova formula le sfumature non sono più tese a rendere più o meno esplicito il legame di diritto che intercorre tra il contribuente e la sua pensione di quiescenza, o 'rendita' se preferite. L'espressione tiene invece a sottolineare il valore sociale del 'pensionamento', della 'quiescenza, ovvero del 'retirement'. Non diremo trattarsi di una 'ritirata' quanto piuttosto di un 'ritirarsi', laddove la seconda traduzione non porta per forza alla mente certi usi di guerra, che risulterebbero drammatici ma pur sempre plausibili in questioni di ordine interno in perfetto stile britannico (provate a immaginare una politica pensionistica attuata dalla Lady di ferro e l'immagine della ritirata di quattro vecchi minatori settantenni con gli attrezzi del camino in mano di fronte a una schiera di polizzioti si renderà chiara e limpida davanti ai vostri occhi).
'Ritirarsi' dunque. Il pensionamento e la cessazione dell'attività lavorativa rappresentano la fine d'un ruolo attivo nella società e la fuoriuscita dai meccanismi della medesima. Il vecchio, terminando la propria attività lavorativa 'si ritira' dalla società divenendo un soggetto passivo e non più attivo della comunità.

Lo stesso troviamo in area francofona dove la pensione diventa semplicemente retraite (la formula 'pension de retraite', equivalente dell'inglese 'retirement pension', non viene quasi mai utilzzata). Qui il senso di fuoriuscita dai settori attivi della società diviene più esplicito, in quanto 'retraite' indica precisamente l'atto del ritirarsi, fino al significato-limite del 'ritiro sprituale', mentre non ha nulla a che fare col significato di 'rivalsa' che riguarda un caso omonimo di 'retraite'. La determinazione sociale della 'retraite' come destinazione del 'retraité', del pensionato ad un ruolo marginale all'interno della comunità, risulta ancor più palese nell'accostamento di retraite-pensione a maison de retraite, cioè 'casa di riposo' per anziani.



A questo punto arriviamo al nòcciolo della Nostra lunga ricerca, quello cui abbiamo teso finora e finora disatteso e per ciò stesso tanto atteso. (La parte che preferiamo)...

Qualcuno sa spiegarCi perché mai gli spagnoli quando parlano di pensione parlano di

JUBILACIÓN???

Ma che c'avranno da giubilare? E poi com'è che per loro tutto è motivo di festa? Ma come fanno? Ditemelo, ditemelo, ditemelo... !



E poi se vanno in pensione e fanno festa, vuol dire che vengono a fare bordello sotto casa Nostra?










[Charlie Il-letterale, con il prezioso aiuto di Giocandolo e grazie alle amichevoli fonti ispaniche...vabbene così, Giocà?]

i Biscattieri

venerdì, giugno 30, 2006

Ah, la magica atmosfera di viarigattieri...



In un periodo infernale, tra il caldo, gli esami, le bambine che ballano, i teatri bollenti, le angosce per il futuro, i prefetti aggiunti e le olandesine volanti, NOI abbiamo la ricetta per risolvere ogni problema! Seguici!




Trasformarsi da commercianti in biscattieri: ecco la via da seguire.

Apri la tua mente: non pensare che la cosa non ti riguardi perchè non commerci, o ad esempio perchè non vuoi bischeggiare. Non avere paura. Non pensare che la nostra sia una metafora: stiamo proprio parlando di inbiscattierirsi. Fiori lontani da noi lo hanno fatto, con notevole profitto. Respira una nuova aria, e riuscirai ad entrare in un mondo dorato, fresco, marittimo, disegnato apposta per te!