Giacomo è sordo (però un po' ci sente). Va a fare il bagno nel fiume e tira il fango alla sua amica Stefania. Stefania diventa cieca, e ci ridono, e sembra Non parlarmi non ti sento. Però non diventa cieca sul serio, scherzava. Lei allora gli tira il fango e glielo infila nelle mutande, ma tanto le mutande sono un costume, e quindi è facile togliere via il fango. Poi (anzi prima) ballano con il fiore in bocca, e tu vorresti che si baciassero, e invece non si baciano. Poi spunta un'altra, che è sorda pure lei, e tu pensi "ma è la stessa di prima oppure no"? E non riesci a darti una risposta. (Cioè il 99% degli spettatori sì, ma noi che ci siamo fermati a Quell'oscuro oggetto del desiderio non capendo mai che erano due attrici diverse no). (Ed erano proprio diverse diverse, una bionda e una bruna, figurati queste che tanto tanto s'assomigliano, anche se forse poi mica tanto). Ma il film è tutto rarefatto, pianosequenziale, poetico. E a parte tutto questo sproloquio, che è da contratto perché questa è una rubrica strana e bisogna parlare in modo strano, il film è veramente bello e questa NRC era solo una scusa per parlarne, perché il film è veramente bello e merita davvero che lo recuperiate. Di Alessandro Comodin, uno che ha la nostra età e che invece di cazzeggiare sta a fare i film così. Bravo.
NRC XIX - L'estate di Giacomo
venerdì, agosto 10, 2012
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