Cominciare l'anno con un bel film porta bene. Herafter è un bellissimo, bellissimo film. Cominciare l'anno con Hereafter porta bene.
Per fare una critica cinematografica sensata bisogna dire qualcosa di intelligente su un film. Quando si è abbagliati è difficile dire qualcosa di intelligente su un film. Quando si è abbagliati è difficile fare una critica cinematografica sensata (ma per fortuna qui siamo nella Nuova Rubrica Cinematografica).
La forza di un film risiede nella storia, nelle immagini, nelle idee, nei dettagli. Può una semplice inquadratura di una donna con la frangetta sullo sfondo di una porta bianca in un comunissimo corridoio d'appartamento essere meravigliosa? Può.
La potenza del cinema risiede anche nel permettere gli incompossibili. Nella variazione sul tema. Nel gioco con il noto. Non voglio anticipare nulla, e dunque faccio un esempio neutro. Sia data la serie ABC. Quello che vi aspettate, proseguendo la serie, è: D. A meno che non vi troviate in un meccanismo che persegue la sovversione delle regole, ma non è il caso di Eastwood. Prendete la fine di questo film, solo per fare un esempio. Ecco la serie: ABC. Cosa fa Eastwood? Mette D, ma la mette tra parentesi. E poi riprende la serie, e conclude con E. Ma non lo fa come se il suo fosse un gioco di prestigio: lo fa come se stesse compiendo un miracolo. C'è D (come a dire: tanto era già nella vostra testa, perchè non farvelo vedere?): ma c'è anche E. Ed è nella capacità di mostrare insieme (in sequenza, ma che importa) D ed E che sta la grandezza di questo ultimo, incredibile, film del grande Eastwood.