Esiste un progetto segreto e dimenticato negli archivi dei Rigattieri. Giace là, sotto le pile di piani di espansione nei paesi dell’Est, offerte pubbliche d’acquisto per società quotate in borsa, strategie di guerrilla marketing contro l’intero ecosistema culturale.
È il progetto, mai del tutto tramontato, di mettere i Rigattieri davanti a un microfono. Un programma alla radio. Su chi? Su di noi, ovvio, perduta gente delle humanities, rinnegati e disoccupati delle belles lettres.
Avevamo pensato, all’epoca, di proporlo a Radio3, l’unica emittente nazionale che sostanzialmente ragiona ancora in perdita: e infatti legge ancora i classici e manda in onda Kurt Weill.
E poi lo stile, soprattutto, ci piaceva un sacco: quel tono mellifluo, da conversare amichevole e riparato dal casino insopportabile del mondo… Insomma, era l’ideale.
Sul programma c’è poco da dire: era una sceneggiatura semplice, ma poteva funzionare. Un giorno, quando il Capo toglierà il segreto di Stato all’archivio rigattierico, potremmo anche pubblicarlo (sempre che freghi a qualcuno…).
Nonostante i casi della vita e gli anni, comunque, io mi sono tenuto ligio al compito di monitorare Radio3, con l’idea fissa di capire a che giorno e a che ora saremmo potuti andare in onda con il nostro mitico programma.
Ebbene, alla fine il programma è ancora sulla carta, mentre io sono diventato un esperto di comparatistica della terza rete.
Se potessi trarre una morale da questa storia, direi questo: a Radio 3 non c’è n’è uno che parli normale.
Ora, non dico la mitica dizione Rai degli anni ’50-’60, quella realizzata collazionando i Promessi Sposi, il Battaglia e la Crusca. No, mi basterebbe una dizione pulita, comprensibile.
C’è chi mastica fagioli. Chi spara le esse triple o quadruple, sibilando come Sir Hiss di Robin Hood. Il meridionale che accentua la cadenza meridionale, il romano quella romana (veneti, piemontesi, lombardi non risultano). Ma perché?
Perché fa fico, quando parli di cultura. Ognuno, per distinguersi, c’ha il suo difetto.
Per dire, una mattina quello di “Radio 3 Mondo” scatarrava tranquillamente al microfono: tanto erano le 7 del mattino e sintonizzati c’eravamo solo io e lui. No ma prego, continui pure…
Quelli che odio violentemente però sono i ganzi del pomeriggio, tipo quelli di "Fahreneit": anche se non hanno l’erre moscia o arrotata, se la inventano.
Sennò non li mandano in onda, pare.
Infine, e non scherzo, ci sono quelli che sputacchiano. Sputacchiano. Maddavero. Io gli darei tanti di quei sganassoni.